Rivista settimanale per Internet INDIO GRIGIO
FUSIONA
- DIRIGE - SCRIVE E CORRISPONDE: MENASSA
2007
SPAGNOLO... PORTOGHÉSE... ITALIANO...
INDIO
GRIGIO È PRODOTTO
IL BRILLO DELLO GRIGIO
LA FUSIÓNE CON PIÙ FUTURO
INDIO GRIGIO Nº 345
EDITORIALEI In 1988 (fa più o meno 20 anni), Menassa gia li parlava a i suoi compagni attuali di cinema. E, anche, alla gente di cinema che non sono suoi compagni. Stati attenti che questa voce arriva dal futuro.
II1988-MADRID
PSICANÁLISI E POESÍA Voglio incominciare ringraziando questa posibilita che si mi offre (che non è la prima ne sará l’última) per arrivare con la Poesía, non sólo al cuore stesso delle cose, sino, anche alle più alte cime dil pensiero contemporáneo. Sò che aveti scelto ad un especialista nei quattro términi che compongono il títolo della mia conferenza, nella quale non sarò precisamente io, il cui dica sue ragioni. Gia che a dire la verità non ce nessuna psicanalisi tra quelli che si realizano tra noi, al di là della psicanalisi didattica nella Scuola di Psicoanálisis Grupo Cero, che sopporti il senso di un solo poema. Ben guardato dal luogo della psicanalisi il problema si risolve quando la poesía è la simplicità di avere sostituito , eficacemente, la possibilità di giocare del bambino, per la possibilità di fantaseare del adulto. E si di essere un poeta, in questa occasione si tratta, dirò, che creativo può essere un bambino, un esecutivo, un locutore di radio, e fino a qualche studiante delle nostre Università, però non abasta, solo per sè, per conformare la figura di un poeta. E per último e nel intento di perfilare mia conferenza, dirò, che una buona attitu per la creazione, implica, precisamente, una disarmonía, che non si adatta in quasi nessun caso, alle regole, armoniche che determinanno i concetti di salute che manovranno i poderosi. E adesso che stò per compire i cinquanta anni, mi dico che o vissuto mezzo secolo di un secolo meraviglioso, il vero secolo delle luce, e mi è grato dire, che non cè nei laberinti del anima umana, nessún cammino delineato per l’arte o per la pazzia. Nel uomo tutto si construisce, anche gli istinti. A una frase di condannare a gli organizatori per la mescolanza dei quattro términi in una formulazione impossibile, mi dico con certo nervosismo: qualcosa parlò in loro, che per resultare impossibile hanno caduto nel registro dello umano. E se così è stato, allora, la magnitu della audazia degli organizatori del Congreso al combinare il títolo della mia conferenza, mi domando per la magnitu della mía. E questa frase, per quelli che stanno abituati ad ascoltare, qualcosa di sessuale ha portato al escenario delle parole. Un corpo vive tra noi in quelle parole. Una parola fatta carne come si diceva anticamente o meglio, un pezzo di carne mostrando un’altra volta che cè, ancora, umano nel uomo, non simbolizabile. Cóme incominciare, con essito, una articolazione tra salute e creatività, ad esempio, nelle città dove suoi governi, no curano la salute e proibiscono, più o meno, la creatività. Arrivo a dirmi nei dire, che si a voluto mettere a prova le mie specializazioni e portato come è portato un giocatore per una grande scommessa dico: sono un gruppo e mia nobiltà non è nessuna nobiltà. Ed essere un gruppo non significa ne anche che non vada a mettere una firma al finalizare questo scritto che ricordi in parte mio nome ecognome. Ne anche che i fondamenti del mio proprio pensiero non mi appartengono. Oggi voglio essere un gruppo nello stesso istante della vergogna, nello stessisimo istante delle grandi revelazioni . Son un gruppo lì dove vi dico che ci sono raggioni di pensare che della malattìa alla salute che un solo passo, come pensa l’Ecelentíssimo Comune di Caspe. È lícito pensare che tra la mediocrità e la creatività cè un solo passo, come pensa il Collegio di Psicólogi di Aragón. E più lícito ancora, pensare che dalla pazía alla poesía cè un solo passo, come pensa il Gruppo Caspolino, però quella raggione potrá essere una verità materiale, storica, sólo acettando che oggi per oggi, quel solo passo può darlo la psicanalisi. E se è necesario confessarlo, lo confesso, io, anche, fu tremando alla mia prima sessione di psicanalisi pensando che mai più baciarebbe con passione, che mai scriverebbe un verso. Dopo per vengarme ho dovuto scrivere più di mille versi e ho dovuto baciare a più di mille donne, quella cifra bastó per sentirmi vinto per la verità. La passione non si finisce per che non essiste come tale, si genera tra le persone, tra le parole, tra i fatti. Stò ricordando in questi spazi i gloriosi gioni della mia gioventù, dove anche parlare era una passione, può darsi, la più poderosa passione della mia gioventù. Parlare era come mangiare, era travolgersi in situazioni, amori, tradimenti, trionfi, essere vinto, che mai potevano essere la mia vita, se mi avessi mancato la parola. Vengo a dirmi e non sò bene, perchè di fronte a voi , che primo di essere uno scrittore, io fu parlatore. E godeva di una salute spléndida. Mi psicanalizaba tutto il giorno, tutto quello che passava per le mie parole fu la mi avita. Di tanto parlare, arrivai a dire che per l’uomo molte delle cose e situación che gli apparevano lontani per sue articolazioni allienati, arano possibile in nuove articolazioni di quello che in quella epoca chiamavamo essere. E così, portato per mie prime parole, cominciai i miei primi amori, miei primi scritti. Ho avuto fortuna, aveva statu generato per il godere e godè . Godé con mie prime relazioni amorose e godé con mie primi versi. A partire di quel momento gia niente ha soluzione nella mi avita e mia salute gia non è splendida, perche se bene non patisco nessuna malattia, mi accosano tutte le malattie, da quando scrivo, da quando faccio l’amore, mille demini di dubbi mi perseguono, perche la morte in quel godere ha dovuto realizare suo primo movimento. Sono quì dolce bambino incantato, sono tuo finale e per me la vita non aveva cominciato, come voi capireti quello inombrava a quasisi. Vi parlo, traciato per quel dolore di avere abandonato il godere primitivo, la salute primitiva nelle braccia di mia madre, per essere scrittore, per essere un amante, situazioni umane per eccellenzia, che, dal inizio sono condannati a morire. Abandonare, vi dico, per essere scrittore, il dolce dondoleo di suoi braccia, per somergersi nei terremoto cosmici dil linguagio, dove la parola più che regnare, cuestiona tutto regno anche quando ci dice che l’amore non sono i fatti della notte paseata sino le parole in questa chiara mattina piena di porvenire, cioè, altre parole. E non andate a credere che per i sesghi, che mi sto allontanando della questione, o che non voglio affrontare la questione decisamente. Sono nel proprio cuore della questione e come sappiamo non si pu`arrivare a nessun cuore senza avere perduto forze prestate al’atto di decidere. Pero vale dire che avere fatto lo sforzo e avere arrivato al proprio cuore delle cose, non semplicifica in niente quello che vi devo dire e più ancora, complexa il discorso e lo macchia in po con sangue, cioè con le storie delle civilizazioni, con la politica. Una delle conclusión del mio discorso, potrebbe essere che la poesía, nella mia voce, chiede un luogo nel uomo. O ben detto, in spagnolo, per che si capisca, mentre abbia tanti malati trascurati, non avrà salute piena per nessuno, mentre abbia un uomo che non possa l’uomo, non avrà uomo. Psicanalisie e poesía; salute e creatività. Ripeto le parole per tornare ad avere la illusione di credere che potrò, in questa oportunita, seconda, gia che nel primo intento arrivai ad una strada senza uscita e che non potrò anche se lo desidero, modificare con questa conferenza la rotta un tanto deviata della salute pubblica e ho il dubbio, anche di far arrivare a voi la verra dimensione di mie parole. È per quello che questa seconda volta, non intenterò niente e acetterò dal inizio avere statu vinto per gli organizatori del Congresso, nel senso di quel nuoto sapere che senza envidia possiamo accogliere destreza di nostro vincitore.Sono stato messo in un luogo, dove mmi toccherebe secondo il quaderno di invitazione al’Incontro, difendere la psicanalisi, gia chè ad altri li toccherà, per negoziazioni previe, mi immagino, ataccare la psicanalisi, o per lo meno dire, che la psicanalisiniente ha che vedere con queste cose. Si tratta, allora, che in maniera lógica e raggionevole io facia pensare nelle mie parole tutto il sapere che si supone affermato per 25 anni di lavoro attivo nel campo psicanalítico. Pero quí il problema (ci immaginiamo che per facilitare la questione) gli organizatori, conoscendo di anteprima mie doti poétiche, volendo facilitare le cose. hanno messo la psicanalisi, ripeto, per facilitare mia difesa, a fianco della Poesía. Con lo quale mi hanno tolto possibilita di iniziare una difusa, logica e ragionevole, gia che la poesía subverte tutta lógica e ferisce tutta raggione. In quanto al sumatorio (torno ad immaginarmi, prodotto di negoziazioni) conciliatore della salutee la creatività, non fanno altro che far sommergermi nella disperazione delle meschine utilizazioni che il potere fa di queste parole in questione. Già che la salute rimane sempre determinata da la classe che la posiede e ttuttoo creativo che non contribuisca con la sua creatività al sostegno del sistema borghese, finisce essendo un marginato se arrivò a xerta ettà. Pero se è un giovane, altra víttima più della droga si fará evidente. A giovedì. Indio Grigio
IN MADRID
Menassa contro menassa I giovedì alle 20,30 ore
QUESTO È PUBBLICITÀ
***
"INVOCACIONES"
(2ª
edición) NELLE LIBRERÍE
* * *
* * *
* * *
* * *
* * *
* * *
|