Rivista
settimanale per Internet Indio Grigio FONDE - DIRIGE - SCRIVE E CORRISPONDE: MENASSA 2003 NON
SAPPIAMO PARLARE MA LO FACCIAMO IN VARIE LINGUE INDIO GRIGIO
È PRODOTTO INDIO GRIGIO Nº 148 ANNO III EDITORILE Versi
come tendoni
Miguel
Oscar Menassa recitando
ALTRA Ámami
con la violenza delle amanti grechi Ámami
con la speranza dei sacerdoti fenici Ámami
con la furia dei famosi tigri di bengala CARA: Condannato
a morire in me, sono il bárbaro uomo azzurro della disperanza. Volando
come raciocinamente possono volare le api. Pazzo d’amore, furibondo di
sogni enajenados di denaro e lussurie, contento di amare a chi amo,
contento di fare l’amore come se la vita fosse a durare mille anni.
Tutto mi piace lento come il tango, come las indimenticabili
canzoni di culla; il resto mi sembra allucinante per me.
- Aprire un nuovo quaderno è come aprire un
anima sconosciuta e variabile. - Continuiamo la prossima.
Egli
apparivano abballando nel centro della pista, come se ballare fosse volare
presto fino lei, dovunque staresse lei si renderebbe conto che, un’altra
volta, stavano abballando. Quando
si avvicinavano un po’, appena portati per la musica,sentivano suo bello
cazzo tra di loro, bambolandosi di un corpo all’altro, di un orgasmo
al’altro. Lei,
da lontano, guardandoci danzare, imantava nostre parti dil corpo più
intime di un neón favoloso e volatile.Ogni volta ci movevamo più al suo
sguardo toccandoci. Nostri culi parevano sculture nel salone aperto.
Tenero
amante della notte Fino a il giorno di oggi hanno votato: Pornografia: 285.000 Erotismo: 557.000
1 Quando una innocenzia mi spacca il cuore, sarò
più che io stesso. 2 Lei ama di me, la grandeza che si constituisce inlei, quando mi ama Oggi
mi avessi piaciuto scrivere questa lettera: Il
problema che dico a miei contemporanei è che niente muore in me quando
muoio. Cè una presenza nei miei versi che mi sopravive. Cè un odore a
futuro nei miei versi, che io quasi non conto. Quando
ero più giovane mi dicevano
che io avevo una posizione privilegiata nel linguagio; quello che penso
adesso, quando scrivo, è che il linguagio prende posizione di sistema
privilegiato nella mia scrittura. Dopo, quando
ancora passino oltre net’anni, oltre venti libri, può darsi che
già non exista il linguagio, chi sà si in quell’epoca avrà rimasto
qualcosa di me. Una
notte incontro la luce, a l’altra notte incontro l’oscurità. Qualcosa
di amore e neve sempre cè nei miei versi. Mi rendo conto che per poter
esprimere certe opinioni, dovrò modificare certi sentimenti. O meglio
detto, certe opinión che non sono d’accordo con i miei propri
sentimenti. Non
comprendo per ché gli do tanti giri alle miei opinión, se con i poemi
mai un poema si e mezo d’accordo con la mia maniera di pensare o di
vivere. Questa
notte me ne vado a dormire tranquillo e domani incomincerò l’época
della verità. O per dirlo di una maniera più piacevole, domani
incomincerò l’epoca dil realismo zero. Ché grazia che mi fa, la
proposta. ¡Ché risa! L’Indio
Grigio O
questa altra lettera: Oggi
non si tratta di mangiarsi il cibo o amare alla bella. Oggi si tratta di
rimanere seduti, parlando l’universo. E
non venire a dirmi, amata, che con queste idee non guadagnerò nessun denaro. Non
vedi come le alcantare si
aprono al nostro passo. No
vedi come il sole lascia di girare quando io lo guardo.
L’Indio Grigio |