Rivista settimanale per Internet Indio Grigio
Nº 86. ANNO 2002 GIOVE
DÌ  17 GENNAIO

 

 FONDE - DIRIGE - SCRIVE E CORRISPONDE: MENASSA 2002

NON SAPPIAMO PARLARE MA LO FACCIAMO IN VARIE LINGUE
SPAGNOLO, FRANCESE, INGLESE, TEDESCO
ARABO, PORTOGHESE, ITALIANO E CATALANO

La danza Interminable

INDIO GRIGIO È PRODOTTO
DI UNA FUSIONE
LA LUCENTEZZA DELLA COSA GRIGIA
E
L'INDIO DEL JARAMA
LA FUSIONE CON PIÙ FUTURO DEL SECOLO
XXI

 indio grigio


INDIO GRIGIO Nº 86

ANNO II

EDITRICE

Ho passato sei giorni  senza computer, stò passando da cinque giorni una influenza madrileña di coglioni. In relata non ho avuto ne tempo ne voglia ne salute  sufficente per dare gli auguri a nessuno per le feste. 

Motivi per essere felice non mi mancano,motivi per salutare a tutto il mondo, che ancora rimangano,in qualche  paese, alcuni cittadini vivi, anche mi piacerebbe e dell’altra parte, ho motivi personali per augurarmi per avermi reso conto che la poesia,per adesso,non caderà.

Quello di Argentina sembra un po’ surrealista , che aldilà della gente che soffre ,quella che non manggia e quella che sicuramente morirà nei prossimi mesi, tutto puo’ riassumersi dicendo che gli Estati Uniti vuole castigare severamente alle ditte spagnole  radicate in Argentina, per il modo selvaggio di esplotassione utilizato. Da da ridere un po’, che gli Estati Uniti devano fermargli il carro, precisamente, a nostra madre patria, perche in vece di cittadini come a suoi figli ci voglia rubbare anche il cibo.

In  somma , se nessuno voleva credere che essistirebbe una guerra sórdida tra il dollaro e l’euro,che lo sappia. Argentina è la prima  battaglia evidente tra le due monete.

Qualcuno dovrà perdonarmi, ho freddo, un po’ di febbre , un po’ di tosse e mi piacerebbe essere felice, per quello ho un po’ di rabia, un po’ d’impotenza, pero se non lo finisco da dire posso morire. Secondo gli Estati Uniti, Spagna non è, essattamente, capitalista,  è imperiale e non  soltanto in Latinoamerica sino, anche , in Spagna e, se non ll sa’ ancora, tratti di cambiare di ditta telefónica o di servidor o prova viaggiare per  altra ditta che non sia Iberia e  sentirá, in carne propria, tutto il rigore della ideología imperiale delle ditte spagnole.

Adesso , già più tranquillo , posso dedicarmi alle mie cose. 

EDITRICE
SECONDO INTENTO

Ogni giorno che passa la relata mi somete un po’ di  più. Tutto quello che la relata mi chiede mi sembra assurdo.

Eravamo tutti  sublime ma lo scrittore ara io.

Le misure devono essere giuste ed è lì dove mi perdo per capire che vivo in un mondo dove non si conoce la giustizia.

     Devo  capirlo, l’economia è sempre marziale. Ovunque non abbia guerra, l’economia sempre è  una economia di guerra.

 

EDITRICE
TERZO  INTENTO

La prima conclusione dil 2002 è  che devo seguire lavorando 2 ó 3 decade per  poter pagare quello che spendè festeggiando il 2001. Così che quest’anno niente di festeggi.

Purechè possa, la sensazione di non potere è  permanente. Ho questioni, mali questioni  di denaro e sesso con più amori che i possibili di pensare.

     Mi  sento opaco, senza poesía nell’andare. Avolte , anche temo rimanere senza lavoro.

     Io mi do’  di alta, adesso si debe guarire il resto dil personale.

     A mí, esta vez, las cuentas me salen bien, es decir, a mi favor. Al que no le salgan bien las cuentas, que tome el camino del exilio. Recordar que nadie es profeta en su tierra.

EDITRICE
QUARTO INTENTO

 

Oggi non darebbe niente per niente,stò bene come stò .
Oggi  ne volare ne cadersi. Stò a una alteza normale, sono felice.
Oggi non innamorarsi perdutamente  ne rimanere solo.
Oggi, tenendo cuore, non soffro di quello.
Può darsi domani facendo un giro per il cortile
sentirò che il cortile è molto piccolo per me.

Se perdessi  la paura di restare nudo nella strada una notte d’inverno,
sicuramente, lascerebbe tutto come stà . Mi piace essere quí,
seduto nel cortile  di mia casa, a Madrid, Piaza di Spagna,
guardando gli alti edifici,le alte nuvole  irraggiungibili
e mi sento felice di vivire su la terra, seduto, si capisce
in una sedia piccola,nel cortile della mia casa, a Madrid
a un metro della piazza, quasi in Spagna.

Mi piacerebbe pulsare, temperare una chitarra,
pero non ho unghie  di chitarrista, 
ne musica ne luc ne tempo ne chitarra.
Così che meglio rimango quì, 
seduto  nella mia piccola sedia, in mezzo del mio cortile,
come se mio cortile foie parte del mondo,
come se mia piccola sedia foie pubblica, e mi lo dico: 

¡Che  bene che vive la gente in questo paese! 

 

 

ACCETTO LA SFIDA CARI SPAGNOLI

 

Accetto lasfida, cari spagnoli.
Adesso  ch e già  mi pago il cibo
e che l ‘aria di merda che respiro,
lo pago con la sicurità sociale.

Adesso, dico,andiamo a conversare.
Io  ne anche sono cresciuto tra sete
e il vino correva serenamente e
un giorno il sangue lo  arrossò.

E la gente si ammazzava nelle strade,
mentre  mia madre mi allattava
e vivevamo di lutto vari secoli.

E, purtroppo , mai dissimo no,
quando una mano straniera arribaba,
quando uno spagnolo arribaba della morte. 

 

PRIMO INTENTO

 

CARO:

 

E adesso  per che tu sappia che io gli ho vissuti tutte,
ti parlerò in questi versi delle stanze,
dil vero amore che c’è nel centro della tua anima:
pesetas con il  viso di Franco, benedite  per Dio.

Risparmiando, risparmiando, togliendo tutto di circolazione,
hai ottenuto per adesso, non avere niente, quasi niente.
Un denaro risparmiato  contro tutto lascia di essere denaro.
Una donna attaccata contro il suo desiderio lascia di essere donna. 

Per quello che ti dico, semplicemente, che non va bene la tua vita.
Che  tua vita è un pagaré a lungo tempo che non potrai pagare.
Non vedi tua vita, tuamoglie, tuo denaro si sccapano delle  tue mani.

Un poco più di sesso, ti consiglio, più d’amore.
Già vedrai come tua moglie  resuscita d’un colpo. 
Già vedrai come tutti miei versi , parlano di te.

 

SECONDO INTENTO

 

CARO:

 

Oggi voglio intenerirti rudo maschio spagnolo,
ballare un tango triste nella  tua presenza.
fare come che cado ai tuoi piedi abbracciato alla mia donna,
così potrai scordarti di  Franco e della Chiesa .

Dopo  mi piacerebbe piantare una donna nel tuo sguardo, 
ma  no una vergine, pero no una madre addolorita  o morta.
Voglio piantare nel tuo sguardo una  femminella d’amore e di desideri,
una pantera fuoco inquestionabile, qualcosa di bestia, qualcosa di luce.

Qualcosa triste nei tuoi occhi, qualcosa che si lasci cadere nel inverno. 
Qualcosa  soave nei  tuoi  mani, qualcosa  che non si lasci penetrare per l’odio.
Qualcosa  del godere nel tuo cuore , qualcosa nel tuo cuore contro la morte. 

Già vedi, non ho niente per impararti e niente nuovo.
Tristeza, solitudine, godere, non hanno prezzo nel mercato.
Per quello ti  consiglio, maschio spagnolo, consegnarti ad una donna, sognare.

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PRIMO INTENTO

 

Gli argentini, ¡ché fanfaroni!

 

Ai visto gli argentini,¡ché fanfaroni!
Sono tutti medici, inteligenti o poeti.
Quel che  non fa l’amore con dieci donne, canta.
Dopo  con poco lavoro guadagnano tanto.

Si pensano che la vita la inventarono loro.
Si pensano che tutto il dolore dil mondo viene dal sud.
Che i migliori versi si sttaccano, semplici, delle sue labbra.
Che in tutta competenza da perdere, dovrebbero andare a meno.

Già vedranno cosa faremo,con loro, figli insolenti.
Dovranno pagare tutte le tasse e la sicureza sociale
ed ogni volta che parlino diremmo:sono argentini e faremo così.

Fino a che riconozcano che quí, in Spagna, non hanno potuto. 
E se qualcuno  perdura, se qualcuno si salva del controllo cittadino,
gli  daremmo un carnet d’ identità che dica: Nato a Buenos Aires.

 

SECONDO INTENTO

 

Argentini Super Star

 

Non hanno madre o stálontano, sono gente senza famiglia,
nessuno  richiamerá se sparisacono , nessuno li pianggerà.
Un argentino affondendosi nella indiferenza e la cequeza.
Un pezzo di carne delle terre del plata per terra. 

Non hanno figli perche suoi figli già sono spagnoli.
Nessuni gli necesita già, nessuno chiederà per loro. 
Archiviaremo suoi versi in vecchie casse delle Indie
e se qualcuno arrivassi a gridare, faremmo orecchio sordo.

Nelle sue tombe porremmo: NON  ESSITI  MAI  ,
fu un álito di luce che  presto estinguima.
Sempre stette nel aria , mai camminò la terra.

E se qualche donna spagnola, che sono tanto pazze,
arrivarono  a innamorarsi di quel  resto di vista,
la bruciaremo, la  dimenticaremo in silenzio. 

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PRIMO INTENTO

 

Con te non ho avuto fantasíe

 

Con te non ho avuto nessun  tipo di fantasía, sessuale.
Mi disse, tranquillamente, come se fossi  niente quello che diceva.
Quando ti sogno ti vedo  vestido di donna con calze neri
ballando un tango per  me, tra le ambigue brume del mio sesso.

Tuo gusto per gli amori selvagi, mi affascina, da lontano.
Tuo gridi di bestia incatenata, e sola, me dolino,da lontano.
Tuoi  versi disperati ,strappati , dolenti, mi toccano, da lontano.
Tuoi  ullulati di tigre ferito e vecchio, mi appassiona , da lontano.

Sono  una galliziana come dicono nella  tua patria, che non sa’ amare.
Ho fidanzato,marito,amanti bisessuali e non mi abbasta.
Mi do’ con tutti, droghe, spazzatura, amori e non mi abasta.

Sofro tutta la notte , digiorno, nel pomeriggio, durante i pranzi.
Lasciami uomo, non vedi che nel mio sguardo quieto, Spagna si putre.
Non ritornare , non rimanere, non ritornare , non cadere , già nessuno ti amará.

 

SECONDO INTENTO

 

Ella es una bamboccia simpática

 

Ella è una bamboccia simpática che vedo nel caffé Gijón.
L’incontro  all’alba tenduta in vani  sogni.
Spagnola  di essere e di sostanze, è nato a Castilla
e  sua Mancha, è avere amato, di per più , a Dio

Sempre l’incontro parlando di sè stessa:
Che sono molto  grassa, che non ho più  conciatura.
Che mi tiro veleno nel corpo per  morire.
Che se ti bacio , majo, ti  putro per  sempre.

Sono il solo silenzio nero della notte,
quello che muore a  Madrid senza che nessuno se ne accorga.
Un filo aperto di luce che nessuno vollì vedere.

Io mi lascio cadere rendito in una sedia  a sua sponda
e mi sento Gardel cantando il tango Mano a Mano,
li prendo la punta dil mento e gli dico: ¡Ah Bamboccia; Bamboccia!

Lei che cosa pensa?

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 QUALCOSA DI POLITICA O RACCOLTA DI SPAZZATURA

Il carnavale a Madrid

Adesso passa febbraio e quando passa, passa il carnevale.
Non dico che a Madrid il Carnavale sia una cosa seria.
Non è Pamplona quando i tori si mangiano ai bambini.
Ne anche  è  Sevilla quando la Vergine si disangua e more.

Non è Afganistán lottando per una libertà che non gli servirá.
Ne il corso che, a las Malvinas, organizó l ‘essército argentino.
Non è il carnevale di  Madrid, le famose notte  di Santiago,
dove le streghe si riuninno a fare un brindis per evere nati con il tempo. 

Il carnevale a Madrid non è  il carnevale di Río di Janeiro.
Non sono i cenoni die i moderni socialisti nei congressi.
e non è , voi vi immaginate, como è il  carnevale del mio quartiere .

¿Cosa  sucede , maschio, allora , con il carnevale a  Madrid?
Con il carnevale a Madrid, maschio, non sucede niente.
Soltanto alla  fine, prima di morire, interrano la sardina.

LETTERA DEL DIRETTORE  

Candela supersónica di luce

Candela supersónica di luce e mistero,
fui inviato allo  spazio e senza  sapere perchè, cadè  a Madrid.
Al poco tempo mi dissero cosa farebbe io ed io lo capì tutto.
¡Con tanta luce, quí a  Madrid, non si va a nessun posto!

Vollì spegnere i gridi che portava, dell’America,nelle mie viscere
e  mi  sccopiò  nel peto il pianto disperato degli Andes,
la violenza di un idioma, lottando per sua libertà
e mai più ho potuto taccere e mai più ho potuto vivere in pace. 

Dopo de i primi colpi cominciai a documantarmi. 
Buona Condottta, Certificato di avere nato vivo
e il D.N.I. di un morto, per  salvare le apparienze.

Mi venderono una casa a pagare in quindici anni
e quando domandai per i grandi Poeti della Spagna
e cosa farebbero  con i miei versi, dissero  niente,
con i poeti niente. Gli essiliati , li lasciamo morire.

Indio Grigio


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PIANTI  DEL ESILIO

Autore:
Miguel Oscar Menassa
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Contiene tredici illustrazioni con qualcune dei migliori quadri dell’opera di Miguel Oscar Menassa.

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