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settimanale per Internet Indio Grigio FONDE
- DIRIGE - SCRIVE E CORRISPONDE: MENASSA 2001 NON
SAPPIAMO PARLARE MA LO FACCIAMO IN VARIE LINGUE INDIO GRIGIO
È PRODOTTO INDIO GRIGIO Nº 77 ANNO II EDITRICE Secolo
forte e meraviglioso fu il secolo vente. La
poesía non può esssere realizata per
una sola voce. Tra
blasfemme, I
giorni dove non posso più Mia
vita si deforma in ogni passo Ritorno
ad avere speranze tutte le mattine, Cara: È
una vecchia ferita la que si chiude quando silenzio tuo nome, innamorata. Tutta
mia volontà era rimanere accanto alle tue viscere. E tue viscere amavano la
morte, innamorata. Mi
salvó in parte, devo riconoscerlo, avere riempito tua vanita con la mia
potenza. Pero era tutto fittizio, cento donne sostenevano
mio pene in su per che tuo
sguardo non si perdessi . Dopo alqune delle ragazze , annoiate di essere sólo
il sostegno delle tue evocazioni infantili, hanno voluto suchiare loro anche un
pochino, e tu mettesti il grido nel cielo e da quello momento mi lo negasti
tutto,condannata. Il
tempo ci tornerà a vedere insieme e lì ti dimostrerò tutto il
contrario.Comincierò baciandoti le
labra perche le nostre immondizie circondano
soltanto nostro drama , dopo scoprirò la
marmitta delle dimenticanze e usciranno rane misteriosi
e verdi amanti delle tue veleità , piccole colombine dil carnevale di un
tango. Innamorata,
innamorata, lasciami volare , lasciami essere libero .
Ieri
è venuto
Tarzán alla mia consulta, si tombó nell divano avendomi mostrato,
previamente, sue abbilità per imitare
a tutto tipo di animali e persone e mi disse: -
Io, essere chiaro, esere attacato a tanti catene di scimie e donne.Lei l’unico
che ha è voglia di avere qualcosa. Poco a poco, vado
perdendo voglia di essere con donne. Tutto con lei è pesante e
doloroso,pieno di richiami e con poco godere. Io,
per intervenire, per avere la mia
participazione nella pagina, gli domandai: -¿Nella
selva, con la scimia Chita,lei godeva più ? Come
se quello che io aveva detto fosse una sciocchezza continuò a parlare nello
stesso tono: -
Ella rassimiglia alla morte, , mio caro dottore, ad una scimia morta, a niente.
Non è che non abbia cervello,è
che non ha corpo. Tarzán
mi chiede la seconda intervista e qui stiamo un’altra volta parlando.
Lei
, quando arrivò , cacareó come una gallina dopo
di dare un uovo e si tombó nell divano. -
Io essere attaccato per catene di estorzioni e scimie.Lei si ammazza, lei
soffre,lei mette il viso io essere abuffate le palle di tanto carnevale. Ella
è invidiosa e mala, aproffitta mia ingenuità animale per chiedermi quello che
nessuno gli ha dato ne potrà dargli e ,anche, vuole che, dopo, vada a lavorare
e che, dopo, ancora , la ami. È diventata matta come una scimia matta ,dottore,
è chiaro. Io
questa volta, trattando di non contradirlo, ho gridato, ululato come se mia
madre avessi morto nelle mie
braccia. Lei
è rimasto quelche secondo atonito,dopo con le braccia cadute ai fianchi del suo
corpo e facendomi con gli occhi come fanno le scimie mi disse: -
L’ho capito tutto , dottore,
ella, io e le scimie ,siamo un triangolo impossibile .Domani stesso lascierò la
selva. Io,
facendo un movimento come di butaré mia madre morta ai suoi piedi gli dissi: -Continuiamo
la prossima.
Come
eravamo molti giovani (ed un po’ stranieri) al principio, non trovava lavoro. Un
pomeriggio facendo l’amore gli domandai se aveva fame ed lei non mi rispossi.
Aveva morto. Togliei
il cazzo del coño, ho limpiato il cazzo con la punta del lenzuolo ,
la coprì con certo pudore e fui, in fretta, a cercare un coltello
alla cucina. Cercai
affanosamente, e trovai il coltello d’arggento ,grande, rigalo di mio padre. Di
nuovo nella stanza e con il coltello d’arggento rigalo di mio padre, gli parí
il peto in due e prendendo suo piccolo cuore tra le mie mani ,gli dissi che
l’amava.
1 Devo
sentirmi bene con quello che faccio, perchè quello che faccio è quello
che posso fare e quello che
posso fare è quello che devo. Quelli sono i segreti . 2 Devo
continuare pensando la realtà anche se la vita duri solttanto
cent’anni. 3 Accettare,
tranquillamente,le cose come sono. Anche quando le cose sono d’aparte di
uno. 4 Non
voglio ringiovanire, voglio vivere mille anni, anche se sia maturo o
vecchio. 5 Voler
fare tutti i giorni qualcosa diversa, è molto giovanile, poco prático e
non permette innamorarsi di niente. Uno stile, voglio dire, anche ,
necessita che qualcosa si ripeta. 6 Quando
nessuno pensa a nessuno , in quello momento, preferisco rinunciare a
penssare in me . 7 La
gelosia è una malattia e non si può ne anche si deve andare con le
ferite all’aria. Com’unque
la gelosia si deve psicoanalizare , mai dimostrare in pubblico
. Il
geloso termina inspirando pietà ed
è chiaro che un psicoanalista che inspira pietà non avrà mai clienti.
8 La
gelosia si elliminarebbe con la elliminazione della procreazione. Tra i
mortali la gelosia non essiste. 9 Tutti
sono clienti, tutti . L’unico
che posso e devo aspettare è il pago degli onorari stabbiliti . LETTERA
DEL DIRETTORE Quando
lascio di pensare è quando meglio scrivo; i pensieri, in tutti i casi,
sono coscenza perturbadora del vero pensiero incosciente. E
se non puoi scrivere un gran
poema, copia un gran poema d’ un gran poeta e cosí di poco costoso
potrai sentire qualcosa grande nella tua vita.
Quando
miei propri emblemi
rimangano rotti nella mia scrittura , già nessuno potrà dire che
non ho fatto le cose bene dil tutto . Registrerò
tutti i miei amori in lettere d’oro ed acciaio , così altri uomini come
noi , nel futuro, sappiano di quello che fummo capace per recuperare una
passione persa. Indio Grigio |