INDIO GRIGIONº 519
ANNO XII
 

1228_ Continuo senza avere, come quando ero giovane, nessuna idea nella testa. Primo mi piaceva, adesso mi inquieta.

1229_ Punito per cento di baldacchini, mi ho lasciato trasminare così lontano per me stesso che, adesso, sono, anche, per me.

1230_ Vivere una nuova vita vuol dire, in tutti i casi, avere altra personalitá.

1231_ È la lussuria del canto che mi intrappola. Quello che mi lega a me senza domande.

1232_ Anímate al’oro, l’oro puro, l’oro del lavoro.

1233_ sono intrappolato per le conseguenze di un gran destino. Liberarmi, anche di quello, dará più forza alla mia scrittura.

1234_ Tutto fu delirio, luce intensa, non arrivai a vedere quasi nientte.

1235_ lascia che ti accarezzi, nelle mie mano ci sono i pezzi più dolorosi, le speranze piú  rotti.

1236_ Non vado a camminare come un camminante perso. Rimarró quí. Giá sono quì, adesso a creceré.

1237_ Che follia, la follia di alcune donne. Quelle che stanno sempre nello stesso tempo e, allora,è assolutamente
impossibile arrivare ad egli, toccarle con le parole.

1238_ Poema: Coniugare le triste apparenze assonnate  che si rompono con lucidezza estrema. Crampo di luce, , tímida presenza, ondulato vento senza ritorno, vociferazione precisa di quello che nasce.
 

Alla prossima.

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