INDIO GRIS Nº 485
AÑO XII
POÉTICA
DEL EXILIO, 2011
Miguel Oscar Menassa
Candidato al Premio Nobel di Letteratura 2010 |
Del sesso della donna ed
io (1977)
Mio pensiero funziona come un muscolo
semivolontario.
Sono un uomo dominato per una parte del Corpo.
Mi apro e mi chiudo alla vita come un grande culo.
Lascio entrare quello che posso e quello che non posso, lo rifiuto.
Quando, in mezzo della guerra
o nel trascorso del insistente lavoro cuotidiano,
mi trovo nel amore con una donna,
suo sesso sempre sorpassa mia parola,
ed allora, intento reprimere.
Come uomo, mi dico, non sopporto della guerra,
la grandiosità di suo sesso.
Sesso di nuvole nel suo
devenire,
altera il senso delle mie riflessioni,
altera mie nervi,
e se non la fermo,
finisce bruciando, in quel fuoco, miei sentimenti comuni.
Se mi lascio trascinare per sua follia,
conosco la
allegría,
en el mio riso,
Fermo per un istante suo sesso innamorato,
adesso tra miei denti,
la odio
e voglio ammazzarla, in Ella,
quello che non vive in me.
Miei occhi svaniscono tra la nebia,
tra gli odori dil suo sesso,
ed ella, mi inghiotte.
Fa di me una piccola partícola del suo essere.
Mi fa suo Dio.
Fa fotografie delle mie órgani genitali
e riparte le fotografíe tra le sue amiche.
Commenta nelle feste e reunión che, quando faccio l’amore,
cambiano miei gesti,
caníbale di me,
divoro suo essere.
Incontra divertente
fare smorfie a sua madre di cóme io la divoro.
Suo sesso, al di là delle mie parole,
sempre è felice,
porque su sexo
porta in se, per me,
la violenza di essere differente.
Alla
prossima.
P.D.: Non
stiamo d’accordo con la guerra.
Indio Grigio
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