Rivista settimanale su Internet INDIO GRIGIO
Nº 474 - giovedì 24 marzo - Anno
2011 NON SAPPIAMO PARLARE PERO LO FACCIAMO IN VARIE LINGUE SPAGNOLO... ITALIANO... PORTOGHESE... FRANCÉSE... INGLÉSE... TEDESCO... ...
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IL BRILLO DELLO GRIGIO DIL SECOLO XXI
INDIO GRIGIO Nº 474
7 gennaio di 1977
Sie un lavoro productivo su la opera prodotta, l’arte assomigliaresse al sesso. Il lavoro nei confronti della poesía , alterna tra il lavoro di creazione e il lavoro di ufficio. Tra quello che dovremmo Butaré nella spazzatura e morire in quello,fino a quello che dovremmo pubblicare anche se in quello se n evada tutta la vita. Quel che non sopporta quella forza desestabilizante in lui, non puó la poesía. Il poeta alla inversa di un lider, deve realizare tutte le facende che si proponga, non deve delegare in nessuno le sue funzioni,nessuno potrá come lui. In tutto lascerá un marchio, suo marchio. Non sólo le strade si chiameranno col suo nome, sino anche la propria poesia si chiamerá col suo nome. Non sólo deve scrivere come nessuno lo ha fatto, sino che deve fare l’amore come nessuno lo ha fatto. Non solo canterà alla vita,funzione di tutto poeta, intregarsi alla semplicitá della vita e cantare alla grandiosità della morte. Ed ancora accarezzare a i bambini e guardare gradito la crescita dei più grandi. Basta di religione, basta di dei. La poesia richiede la integrità di un uomo senza sguardo. Basta di vini, basta di follie. Ella desidera una precissione mortale. Un punto quí. Vorrá dire che il mondo si ditenga. Mondo sospeso della illusione di senso che ha generato la interruzione. E dopo ansío cadere ra sue braccia.
P.D.: Non stiamo d’accordo con la guerra. Alla prossima.
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