Rivista settimanale su Internet INDIO GRIGIO Nº 458 – giovedì 18 novembre - Anno 2010FUSIONA - DIRIGE - SCRIVE E CORRISPONDE: MENASSA 2010
INDIO GRIGIO È PRODOTTO
IL BRILLO DELLO GRIGIO DIL SECOLO XXI
INDIO GRIGIO Nº 458 "LA PENA DEL CANTORE" O LA POESÍA NEL TANGO
Il pomeriggi nel ponente suo poncho
raccoglieva
Pianggenti gli alberi torcendosi al
pampero
Ballando le pecore, si agruooano gli
animali,
Calandre e uccelli, di petto scarlata,
Al’iprovviso, li lontano, a passo
acompassato,
Coltello d’arggento al cinto, pistolone
maltellato,
Chi sa che pena pronda lo abisa al
pellegrino,
Ma dicono quelli che sanno di amori
nascosti
Letra: Eduardo Escaris M.
Reale Accademia della Bella Nuodtatora (secondoHuidobro) o della Lingua . arrebol: Colore rosso delle nuvole illuminate per i raggi del Soe. . atracar: Avvicinare, arrimare. . pulpero: Proprietario o dipendente di una pulpería. . majada: Luogo dove si raccogliano di notte gli animali e si albergano i pastori. . tero: Ave zancuta. . vivaquear: Detto delle truppe: Passare la notte al rasso. . tranco: Passo largo o salto che si da aprendo Molto le gambe. . arrebujar: Coprire bene con i panni dil letto, avvicinandola al corpo o con qualsiesi rbba di vestire abastanza amplia, come un manto, un manttone. . facón: Coltello grande, retto e puntiaguto .marttellare: mettere nel disparatore un arma di fuoco.
Alla prossima.
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