Rivista settimanale su Internet INDIO GRIGIO

Nº 458 – giovedì 18 novembre - Anno 2010
FUSIONA - DIRIGE - SCRIVE E CORRISPONDE: MENASSA 2010


NON SAPPIAMO PARLARE PERÒ LO FACIAMO IN VARIE LINGUE
SPAGNOLO... PORTOGHESE …ITALIANO... FRANCÉSE... INGLÉSE... TEDESCO...

INDIO GRIGIO È PRODOTTO
DI UNA FUSIÓNE

IL BRILLO DELLO GRIGIO
E
L’INDIO DEL JARAMA

LA FUSIÓNE CON PIU FUTURO
DIL SECOLO XXI

Indio Gris


INDIO GRIGIO Nº 458
ANNO XI
 

"LA PENA DEL CANTORE"  O LA POESÍA NEL TANGO

Il pomeriggi nel ponente suo poncho raccoglieva
pettinando tra suoi flechi un copo di rosso,
e il filo della notte che già si veniva,
riccamava in seta nera i petali dil sole.

Pianggenti gli alberi torcendosi al pampero
e il vecchio 'e la carretta, picando al buey sobón,
ataccasi alla férrea rilla dil dependente,
faccendo per il viaggio sua abbondante provisióne.

Ballando le pecore, si agruooano gli animali,
andando verso la casa cercando il suo riposo.
E il  tero attento, soldato di avanzata,
vigila chee gli indiani non si portano  un animale.

Calandre e uccelli, di petto scarlata,
si vedono nella spesura del monte a tanti
pendendo delle rame i palio delle sue flaute,
quale músici stanche che vengono a dormire. 

Al’iprovviso, li lontano, a passo acompassato,
si vede arrivare un camion orlando le mantagne
ed in un  gaucho triste di nero ben coperto,
con porte di uomo, nervo, audacia e cuore.

Coltello d’arggento al cinto, pistolone maltellato,
espuelas nazarene, cappello fatto in dietro.
lì va Santos Vega, su suo vavallo,
pensando che la vita per luiestá de más.

Chi sa che pena pronda lo abisa al pellegrino,
centauro delle pampas, invitto trovatore.
Che, sóltanto le acasie e tracce del cammino
si inclinano per vederlo sorridere nel suo dolore.

Ma dicono quelli che sanno di amori nascosti
che al gaucho li conoscano suo indómito valore,
che sóltanto sono colpevoli due occhi innegriti
di quella grande tristeza che afligge al trovadore.
 

Letra: Eduardo Escaris M.
Música: José y Luis Servicio

 

Reale Accademia della Bella Nuodtatora (secondoHuidobro) o della Lingua

. arrebol: Colore rosso delle nuvole illuminate per i raggi del Soe.

. atracar: Avvicinare, arrimare.

. pulpero: Proprietario o dipendente di una pulpería.

. majada: Luogo dove si raccogliano di notte gli animali e si albergano i pastori.

. tero: Ave zancuta.

. vivaquear: Detto delle truppe: Passare la notte al rasso.

. tranco: Passo largo o salto che si da aprendo Molto le gambe.

. arrebujar: Coprire bene con i panni dil letto, avvicinandola al corpo o con qualsiesi rbba di vestire abastanza amplia, come un manto, un manttone. 

. facón: Coltello grande, retto e puntiaguto

.marttellare: mettere nel disparatore un arma di fuoco.

 

Alla prossima.

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