Rivista settimanale su Internet INDIO GRIGIO

Nº 435 - giovedì 25 febbraio - Anno 2010
FUSIONA - DIRIGE - SCRIVE E CORRISPONDE: MENASSA 2010

 

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DIL SECOLO XXI

Indio Gris

INDIO GRIGIO Nº 435
ANNO X

 

MIGUEL OSCAR MENASSA
Candidato al Premio Nobel di Letteratura 2010

http://www.menassacandidatopremionobelliteratura2010.com/

  

MONÓLOGO TRA LA VACCA E IL MORIBONDO (2001)
V

Non posso essere allegre perche mi invidiano e non posso essere triste perche mi abbandonano. Stò secondo la  matemática in una situazione di border.

Quando, in realtà, molti sono i motivi della mia tristezza e, pur troppo, voglio mantenere mio negozio in piedi e per quello è necessario che non mi allegri troppo e, per altra parte, la tristeza si vede bene per i miei clienti.  

Il madroño del balcone principale gia ha ragiunto il livello della finestra. Spagna cresce nel mio cuore fino a ragiungermi.

Le fiori comunitarie si mostrano senza vergogna.

Devo rimanere tranquillo, le cose si faranno al tempo che si possa pensare di maniera corretta, materiale.

Io devo riposare, la realtà mi deve prendere sempre riposato.  

Per ingannarli definitivamente dentro di dieci anni a tutti, adesso devo potere durante cinque non ingannare a nessuno. Tutto il mondo avrà in principio sua verità, dopo impareranno a dire buggie: sapendo che va a morire, vivere come se quello non fosse ad occorrere mai e quella è lùnico schermo della vita.

Vivirla come se fosse per sempre.

Senza grandi órdine non si possono costruire grandi ponti .Ed io voglio arrivare fino agli spazi infiniti. Cosiche primo di incominciare il ponte qualcosa dovrò ordinare.

I disordine è così controrrivoluzionario come l’alcol e a me non mi sucederà quello che gli sucedè  a D.C. che non potè con sue proprie parole. Io sono un gruppo e in un gruppo a nessuno può ocorrersi volere poter con le sue parole.

Quello che già ho fatto è incredibbile, meraviglioso.  

Una vita nuova che incominci di questa manieraè una grande vita. Sono contento, molto contento.

Adesso potrò come Balzac contare quello che mi fecero per che io anche fosse uno di loro.

Le undici dil mattino e quello dil gas ancora non è arrivato, la gente lavora così, non so per che io, a volte, mi preoccupo tanto.

Io devo scrivere, parlare con la gente e prendere alla fine dil mese mio stipendio e quello sarà mia vita per adesso.  Come mínimo fino al 2001. Dopo di aver atraversato quella barriera, mi fermerò nuovamente  a pensare in próssime décade.

Gli nuovi orari devono rispettare  al cliente pero, anche,devono rispettarmi a me.  

Ogni luogo avrà un fiore, al suo tempo.  

Miei clienti attuali sono la chiusura della fondazione, avvranno sempre la manía di essere i migliori, per lo meno i primi, devo trattarli tenendo in conto, precisamente, quello.

Ogn’uno dovrà essere capo di qualcosa, in qualche cosa dovranno avere una maestría. Quella è l’educazione che si meritanno e per quello alcùn desiderio dovranno dimostrare che anno.

Per altra parte penso che 30 psicanalisti sindicati di quella maniera sono invencibili, suceda qualcosa che suceda nel mondo. 

Essere nel mio  posto farà più facile la piccola rinuncia primo del trionfo delle idee più pure, quelle che tanto vicino della poesía vivono che, a volte , costa qualche lavoro diferenziarli.

Se rimanesse  tranquillo senza tenzioni, quí scrivendo, pensando che cada quale stá facendo quello che corrisponde, quello può farmi un bene incalcolabbile.Se capisco chi mi tocca essere, questa volta, anche farò alcuna piccola fortuna. Lavorare fino a i  75e dopo un anno di riposo. Mio piccolo figlio Manuel, avrebbe 35 anni, bene, lí mi prendo mio primo anno di vita senza lavorare e secondo i risultati  preparo i prossimi 25 anni e nel 2.040 publico, per fin, una buona antología di miei versi.

Lo sento, lo sento, il desiderio stá presente.

Di qualcosa mi stò rendendo conto, quello è  evidente.

Gli amori si avranno in altro tempo, sempre impossibile.

Ogn’uno e tutti ed io stesso dobbiamo essere ingannati.

Mi piacerebbe questa volta, intentare un certo ordine, dare spazio a certa preoccupazione per l’ordine nel denaro e negli scritti. Il resto si andrà facendo quasi  solo.

Sono tra le gabia ed io stesso mi sono messo.

Mi condanno a vivire e lavorare chiuso nella casa del poeta dal 1 luglio di 1991 fino al 31 luglio di 1996 e dopo, vedremo la condanna. Il solo affanno di uscire in libertà può portare un’altra condanna di cinque anni in più. Il buon comportamento nella condanna non acorcia la pena, magari almeno non la prolunga.

In cinque anni,dovrebbe imparare a vivere chiuso in una idea e dopo verano mie grandi opere.

Dopo verano momenti decisivos para mi escritura. No espero, ni deseo ningún gran viaje a menos que tenga que ir personalmente a cobrar el Premio Nobel.

 

Alla prossima.

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