Recitale poético musicale di
primavera Colegio Mayor Nuestra Señora de
África
il 13 maggio di 2009
V
Miguel Oscar Menassa e
Indiani Grigi
LA PATRIA DIL POETA
I
Voluttuosa semine, quí mi pianto
e crescerò e, quí, buterò le mie radice
ed avvrò fiorimenti che, allo stesso tempo,
avvranno altri sfiorimenti.
Decreto alla risecca meseta castellana,
la patria del poeta.
Strapperò profumi delle tue roccie,
come di fiori della stegione del sud,
e qualcuno dirá:
prima dei colori del poeta,
tu,
eri grigia.
E dio ricorderò:
averti dipinto le labbra col mio nome.
Sul verde aroma del limóne,
-cavallo degli astri-.
Indio di luce,
ferro grafiato per l’ossígeno vitale,
mia poesía,
polmone del universo.
Líqueni sienagosi
e sacchi pieni di mele ,
detenuti nel tempo del frescore.
Inmensità,
verde infinito,
sesgo del sole,
tra le ciglia del profondo mare,
atlántico silvestre.
Non vedeti che sono quel che vi saluta,
del al di là delle più alte cime,
al di là degli oscuri cieli di Dio;
dalla profonda galaxia dello verde.
Meteórica espanzione del arcobaleno,
sono un colore che già non tiene,
il bianco,
della piccola pureza immacolata,
ne il manto nero della morte,
disolata,
ne gli occhi sanguinanti del rubí.
Sono del celeste cosmo e dil sole,
la coniunzione maríttima e alata.
Mia voce,
è il suono della chitarra astrale.
Mio canto,
è il suono gutural dil tempo.
Canto e scoppio ogni volta,
ed ogni volta,
mi desintegro.
Perdo mio essere tra frammenti
e in quel vuoto di niente e di colore ,
perchè già non sarò,
percorro gli spazi infiniti,
montato in verde luce,
prato dei cieli
Pampa,
stesa nelle altezze.