INDIO
GRIS
RIVISTA
UNIPERSONALE DI RACCOLTA DI SPAZZATURA
Nº 42. ANNO 2001 GIOVEDÌ 15 DI MARZO
FONDE
- DIRIGE - SCRIVE E CORRISPONDE: MENASSA 2001
NO
SAPPIAMO PARLARE MA LO FACCIAMO IN VARIE LINGUE
SPAGNOLO, FRANCESE, INGLESE, TEDESCO
ARABO, PORTOGHESE, ITALIANO E CATALANO
INDIO
GRIGIO, È PRODOTTO
DI UNA FUSIONE
LA
LUCENTEZZA DELLA COSA GRIGIA
E
L'INDIO DEL JARAMA
LA FUSIONE CON PIÙ FUTURO DEL SECOLO
XXI
INDIO
GRIGIO Nº 42
1
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di Luglio di 1978, Madrid.
CARI:
Una
vita mi portò imparare i vostri nomi, una vita dimenticarli, una vita ricordare
in un istante tutti gli istanti.
No
c'è nella vita di un uomo grandi casualità, neanche che mi siano riunito i
vostri nomi in una sola lettera.
Con
ognuno per lo meno una storia di amore,
con ognuno per lo meno una storia di odio.
E, tuttavia, non potemmo parlare mai
bene dei nostri bordi,
chi è chi,
di chi che cosa.
E così passavamo il tempo circolando per la tangente,
sbattere, quello che si dice
sbattere,
non sbattiamo
mai.
E nel Gruppo Zero questa non è una virtù bensì piuttosto come tutti sappiamo,
un sintoma.
Sbattere per sbattere è neanche buono.
La proposta non so quale deve essere,
conversare, scriverci, andarci dicendo a poco a poco che siamo psicanalisti e
scrittori e che tutti in generale abbiamo le nostre pretese.
No
so molto bene se voi conoscete i miei desideri, non so se io conosco vostri
desideri,
in generale
no so molto bene se il desiderio esiste.
E
non è, come può arrivarsi a pensare che il desiderio non esiste per un
desiderio di opporrmi a teorie in boga, bensì piuttosto perché ogni esistenza
presuppone un dio, una meraviglia dell'essere, oltre l'uomo.
Voglio
dire che fare cruciverba è un divertimento, e che la psicanalisi è una
scienza; deve avere pertanto lo spirito di trasformazione.
Tutto
metodo che non si trasforma nelle trasformazioni che produce, ammuffisce,
diventa ozioso, crudele, un padre di carta, una madre secca.
Ricordo
il mare, a volte, alcuna frase feroce contro le onde, alcuna frase
indimenticabile.
Ricordo quelli giorni in cui cercare il sole era il nostro unico compito.
R icordo il nostro tremore nelle
scoperte
e,
tuttavia, mi piacerebbe
incominciare tutto di zero.
Andare
perdendo di a poco i ricordi per potere nuotare, per potere continuare a capire
che oltre la costellazione edípica i desideri sono realizzabili, non già in la
sua funzione, come nei sonni o nei sintomi, bensì nel suo contenuto sociale.
Dobbiamo
sapere che un gruppo è un oltre la costellazione edípica, pertanto i suoi
desideri sono sempre realtà modificata.
L’Editoriale
Gruppo Zero Madrid è un fatto, la sua fondazione accadde ieri, 25 di Luglio, ed
in realtà questa decisione di noi era uno dei motivi di questo lettera. Voglio
dirvi che uno dei motivi di questa lettera era o sarebbe in qualche posto,
l'accertamento dello stato del metodo ed il metodo disse ieri, che queste
decisioni riguardano allo stesso modo tutti, anche a noi.
Una
decisione tra otto è una gran decisione, benché più non sia per mettersi in
disaccordo.
I
fenomini gruppali, non mi importa la direzione che prendano, continuano ad
impressionare giorno per giorno il mio essere.
Sperando
le vostre risposte
vi saluto, ad ognuno il saluto che possiamo concepire.
P.S.:
Sto terminando il mio
nuovo libro che si chiamerà Gruppo Zero,
Quello Impossibile E Psicoanalisi Del Leader, e che durante 350 pagine
rimangono scoperti le ingenuità dei sistemi scientifici contemporanei, ed la
vecchiaia ed antichità di molti dei sistemi ideologici che dominano nostre
riferisci.
Una scrittura
che lentamente va toccando tutto, non era potuto essere concepita per un assolo
uomo. Siamo un gruppo è più che una dichiarazione. Non mi facciano credere che
io sono lo scrittore, benché io stesso lo dica. Primo perché l'io stesso non
esiste. E secondo perché la cosa innovativa della nostra scrittura, e questo
non lo dico io, quello nuovo stile che mescolano le carte già vari critichi, si
deve a che la scrittura è gruppale. E verificheremo già col tempo che vuole
dire di noi.
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di Luglio di 1978, Madrid
CARO:
SIAMO
Zona Di Catastrofe, senza
famiglia, quasi senza denaro per le ingiunzioni di una realtà come questa,
senza i nostri ricordi infantili, senza i nostri documenti in regola, non perché
noi non siamo persone di bene, bensì perché siamo stranieri, e qui in Europa
questo è grave, molto grave.
Senza
previsione della nostra salute in un paese dove la medicina è indietro a le
nostre concezioni della medicina circa 50 anni, e non esagero. Senza beni,
pertanto per questa realtà non offriamo garanzia, essendo come siamo più donne
e bambini che uomini, quello che in qualunque altro posto e data nostra
personalità sarebbe ultra vantaggioso, qui in questo paese dove dobbiamo
continuare a vivere, le donne non esistono giuridicamente, ed i bambini nascono
con un'alta percentuale di stupidità che fa di essi un carico più che
un'allegria.
I
forcipe sono quasi indicazione di tutti i parti, poiché gli ostetrici spagnoli
stanno contro le grida, una maniera di finire il parto che qui hanno, è
sembrato per la sua concezione al bastone vile oppure alla sedia elettrica.
Primo si anestetizza la madre con anestesia generale (cosa che noi
controindicavamo nei parti), come se questo fosse poco, la anestesia a causa
della fretta la realizzano prima di tempo, pertanto, la regolazione fisiologica
e normale del parto è ora insufficiente e è allora quando a questi matti, con
la donna già anestetizzata, non è successo loro un'altra cosa che applicare il
forcipe. Come ti renderai conto, l'indice di mutilazioni nella crescita dei
bambini è in Spagna alto. Usano male gli antibiotici, li indicano per qualunque
cosa e li tolgono per qualunque cosa, senza non avere mai in conto il processo
evolutivo del batterio che si attacca con l'antibiotico. Pertanto, abbondano le
reinfezzioni e le false cure.
Per
la diarrea infantile estiva sono molti medici che danno antibiotici, che
riescono in un'alta percentuale ad aggravare lo stato dal bambino. Non ho
verificato ancora come trattano la polemico bronquiolitis, ma mi immagino che
metteranno al bambino un ferro caldo nel culo. Né che parlare del educazione,
dove ci sono ancora maestri che insegnano empecinadamente la migliore maniera di
sottomettersi.
No
voglio esagerare, ma credo che facessimo male tutto, perdono, sto in condizioni
di dire che questa volta mi sbagliai, e che il mio equivoco, diciamolo, aiutato
per voi, durò del 22 di agosto del 76 fino al 25 di Luglio di 1978.
Incominciare tutto di nuovo è impossibile, poiché girare all'Argentina non
possiamo ed un altro paese è per noi impensabile per i nostri mezzi. Cosicché
a rimanere in Spagna, ma come facemmo fino ad ora è impossibile.
Spagna
è, se è qualcosa, il posto eletto per il Gruppo Zero Buenos Aires, per sua
espansione culturale. Questo vuole dire, né più né meno, creare in Spagna uno
spazio che godendo di certe connessioni con la realtà, egli sufficientemente
forti come per non dubitare del nostro sapere, uno spazio come quello dove si
pensarono le modificazioni fondamentali delle nostre vite.
In
una parola, si trattava di una specie di conquista di un nuovo territorio e no
fu per malvagità, o perché qualcuno voleva prendere nessun potere, bensì per
una decisione gruppael, si destina uno dei pensatori più importanti del gruppo,
per tale impresa. Questa situazione deve finire, il corpo di scontro ha che
essere gruppale.
Per
che tutto questo non sia vano profumo, Madrid deve accettare, oltre tutta
crescita, la dipendenza col Gruppo Zero Buenos Aires - nostri veri fratelli - ed
il Gruppo Buenos Aires deve dar si conto che per una conquista si hanno bisogno
di uomini, denaro, aiuta, collaborazione ideologica e che cosa so’ quanti cose
più, e sapere che solamente dopo alcuni anni avrà risultati positivi.
Calcolo
10 anni, affinché col nostro lavoro al manico e la vostra collaborazione
ideologica ed economica, possiamo vedere realizzato il progetto dell'agosto del
77 per 120 famiglie (ampliate) voglio dire, qui in Spagna, nostri ospedali, le
nostre scuole, le nostre forme dell'amore, le nostre maniere di nascere, oppure
le nostre proprie maniere di nascere. Misi un'altra volta nascere, quando doveva
mettere morire. È chiaro, la morte non esiste, ella è anche una costruzione
dei nostri desideri. Affinché questo sia verità dobbiamo costruire le nostre
vite, coi nostri propri desideri. Dobbiamo essere quella macchina immaginata.
Si
tratta di spiegare della migliore maniera possibile, quale dovrebbe essere
nostro funzionamento editoriale. E questo non è tutto, voglio dirti che in base
a quello modello di funzionamento che proponiamo per la Casa editrice, possono
continuare a pensare i sistemi di previsione sociale per tutti i membri del
Gruppo Zero fuori dell'Argentina.
Miei
piani, voglio che per favore lo capisca, non sono né strampalati né scandalosi
né megalomaníache, sono piani assolutamente necessari.
Come
per lo meno io vedo, a questa altezza degli avvenimenti, non si tratta di un
problema economico, né mio, né di nessuno dei chi abitiamo a Madrid, né
raggiungono 500 o 1.000 o quello che sia, ma si tratta della sopravvivenza in
salute di tutto il movimento, anche del gruppo Buenos Aires. Solo un patto, un
chiaro progetto tra tutti, una collaborazione permanente tra tutti i membri
vivano dove vivano.
Una
idea, una parola, che ci permetta fondare quello del quale si trattava e eravamo
preparati.
Tra
tutte le mescolanze di idee che ho, credo che dobbiamo fare in primo luogo
qualcosa, creare se non un ospedale di salute materno infantile, per lo meno
come minimo, una piccola squadra di psicoprofilaxis. Con le connessioni legali
necessarie per potere portare avanti il trattamento delle madri incinta e la
crescita dei primi anni dal bambino, interamente per nostri professionisti. Tra
gli esempi immediati possiamo dire che 15 bambini di meno di 6 anni e 10 sul
punto di nascere o nascendo, sono bambini sufficienti per il buon vivere di un
buon pedriatra e la sua famiglia.
3
Madrid,
1978
TERZO
MANIFESTO DEL GRUPPO ZERO
Di
la guerra,
lo sapemmo tutto,
siamo schifati.
Le
carni macere,
i petti insanguinati,
i
anime,
avulse del suo posto e lanciate,
per
sempre al vuoto.
Da
allora consigliamo,
mai più radici,
mai più
per noi,
l'illusione di avere.
Portiamo
con noi la morte,
siamo
umani.
La caricatura della cosa
indicibile.
Una guerra delle parole,
contro
la biologia,
contro la fisica moderna.
Siamo,
la gran alternativa,
il sesso contraatómico.
La verità,
il sintoma perfetto.
Sono,
quello
unico che non cambia,
passa la morte,
epurtroppo ,
mi mantengo giovane.
Passa
la merda,
ed ancora,
mantengo i miei profumi,
il mio
culo vergine,
mia moglie indenne,
i
passaporti e l'amore,
in regola.
Poeta
da sempre,
non necessitai,
del mio corpo per vivere.
Ai
voraci richiami della giustizia,
gli fu
dando parole,
sono per quel motivo,
il
unico pezzo del sistema,
completo.
Mio
corpo,
non esiste.
Questa
volta,
venire,
siamo venuti per il prestigio.
Siamo,
apritori
di cloache,
i rognosi,
i
ultimi cercatori di pidocchi,
quelli che facciono ridere,
quelli
che emigriamo senza sapere,
gli stranieri.
Siamo,
amore
mio,
la mareggiata di merda,
contro l'antichità.
I
addetti di toccargli il culo,
all'enfant terribile,
ai
belle e piccole tazzine di porcellana,
ed a
tuo gesto di regina,
tra i
più alti coppe degli alberi.
Siamo,
i barbari,
veniamo,
per
dirlo in qualche modo,
a pungere i globi.
4
LA
VACCA SEMPRE E STATA
UN PO' MATTA
Monologo
tra la vacCa
ed il moribondo
un libro di Miguel Óscar
Menassa
"Ho
tensione, ho appetiti, fami di millenni e, ora, vorranno conformarmi con qualche
pezzo di formaggio, escrescenze di alcuno vacca pastorella, o la stessa vacca
morta a pali e squartata sopra al tavolo, ricordando vecchi rituali, dove gli
uomini si mangiavano uni ad altri, e quell'era l'amore.
Inchiodo senza pietà il mio coltello contro il cuore della vacca e la vacca
muggisce, si strappa di passione di fronte all'assassino. Io, con precisione
chirurgica, sparto grasso e nervi e do alla mia amata un boccone degli ovaie
calcinati della vacca.
- Siamo
liberi, mi dice ella, mentre si intrattiene nel rumore dei suoi denti tentando
di piegare le parti bruciate dell'universo.
Dopo, più leggera, facendo di ogni miraggio, una bugia, mi dice con scioltezza:
-
In me, vive una vacca magistrale, che muggisce ed assassina tutto il tempo. A
volte, sembra dolorante, ma niente gli importa, sa che è nata per essere
assassinata a pali e, allora, merda dappertutto ed i fiori impazziti si mangiano
l’essenziale della merda e crescono acceleratamente verso il futuro".
5
UN
AMORE APPASSIONATO
UN DESIDERIO SENZA LIMITI
UNA TENEREZZA INDISCUTIBILE
Per portarsi migliore col suo compagno nelle feste
e qualche altro giorno di lavoro
Questa
romanza è un monumento al desiderio, non a sua sodisfazzione, ed
il desiderio non sta in stampi né norme.
Leopoldo di Luis |
Menassa
fa di quello erotismo una vera enciclopedia delle relazioni sessuali.
Juan-Jacobo
Bajarlía |