Rivista settimanale per Internet INDIO GRIGIO
Nº 396 - ANNO 2008 - GIOVEDÌ 27 NOVEMBRE

 

FUSIONA - DIRIGE - SCRIVE E CORRISPONDE: MENASSA 2008

NON SAPPIAMO PARLARE MA LO FACCIAMO IN VARIE LINGUE
SPANOLO... PORTOGHESE... ITALIANO...
ed alcuni numeri, anche, FRANCÉSE, INGLÉSE, TEDESCO...

INDIO GRIGIO È PRODOTTO
DI UNA FUSIÓNE

IL BRILLO DELLO GRIGIO
E
L’INDIO DEL JARAMA

LA FUSIÓNE CON PIÙ FUTURO
DEL SIGLO XXI

Indio Gris


INDIO GRIGIO Nº 396

ANNO IX

 

 ¿Io accuso?
o
¿il mondo intero cammina passi indietro?

 

* * *

Avevamo preparata la seconda canzone del Carnvale del cinema(Balleetto dei critici)
però abbiamo ricevuto più adhesión di quelle che ci aspetavamo.Cuì va e la seconda canzone, aspettiamo, per il prossimo numero.

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¡Buone nuove¡ di Mia única famiglia

Caro Menassa, ¡eccellente¡ per la sala piena della Filmoteca Spagnola nella proiezione di tuo secondo largo metraggio, Mia única famiglia, sua significazione e importanza l’affermano. E meglio, ancora, per quello della iscrizione per la XXIII Edizione dei Premi Goya, nella Filmoteca Spagnola, speriamo che quelli della Accademia siano capace di poter capir la novità della psicanalisi del Grupo Cero nel mondo del cinema.
Aprofitto la occasione per reiterarti mio affetto e ringrazioamenti, per tua esistenza e costante lavoro. Abracci, Giovanni

 

* * *

DOPO DI LEGGERE IL CARNEVALE DEL CINEMA

            Prima, a i poeti, per farsi stare zitti, gli fucilavano. Adesso abasta
            con dargli una colonna da scrivere nei giornaletti a punto di chiudere.

Aforismo attuale

“Possiamo” ci portò per il cammino del lavoro ad una felicità  larga, pur troppo non è habituale che si generanno significanti poderosi come questo, lo abituale è che la invidia dei giornalisti faccia fallire  incluso a nostri migliori sportivi. Ricordiamo i titolari della stampa che fecero perdere nel Open a Nadal, titolari che parlavano di un trionfo già aquistato primo del  lavoro di aqcuistarlo, titolari che nascondevano anche se in apparieza la invidia anche se in apparienza arano di anticipazione, di in-vi-día.

Lo abituale è: “A por ellos”, notizie come le seguenti lo mistrano: Goikoetxea mostra delle scarpe con i quali si fece male a Maradona dicendo: “Queste scarpe sono il viso e la croce del calcio ”, o bene, “gli uomini macisti vincono più denaro”, “il meglio è vincere molti soldi in poco tempo ”, sono titolari con i quali ci bombardanno i mezzi di comunicazione generando corrente di oppinione che conducono a fommentare nella popolazione la idea di che si vince con la forza no con il lavoro. 

È incredibile che si permettano critiche al cinema che si fa, con delle opinión, sentimenti, o , bene, critiche comandate per l’invidia e il rancore, creyendo che sono critiche cinematografiche.

Quando regna la ideología e non le idee,  lo umano soffre le carenzedi valore tra gli uomini, dimenticanno la osservazione della letrera immutabile e non interpretando come si deve  lo permanente. Meno male che ci rimane la poesía, la scrittura, per quella che veramente abitiamo la Terra, il linguaggio.

Darwin chiude “L’origine del Uomo”, nel 1871, dicendo: “preferirebbe discendere del scimietto cinocéfalo, che si comportano con eroísmo per salvare a suoi congeneri, che di “un selveggio che li fa piacere torturare a suoi nemici...”,  tratta a sue donne come schiave, non conosce la decenza ed è un giocatolo delle più grotesche superstizioni”

A i giornalisti non solo non gli passò pa poesia,ne anche il psicanalisi , pur troppo ci vogliono far credere che vivono in questo secolo e che ci danno notizie di questo secolo.¡Lasci di credere nei giornalisti e vincerà un posto su la Terra!

A.D.

 

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¿COSA CI SUCCEDE?

Mi fa piacere di che  Grupo Cero e Cinenormal abbiano prodotto questa pellicola, perche se no, io mi avrebbe reso conto dello stato di pensiero di una parte della attuale società spagnola, o al meno madrileña, della stampa attuale e dil mondo del cinema.. E dico questo, perche la presenza nella stampa di questa pellicola , è stata mínima, e la maggioranza dei mezzi si sono limitati a copiarsi uno del’altro( meno alcune eccezioni), come se avisino stato inghittiti per il mostro della globalizazione del pensiero.

         Con tutto il mondo del cinema contro, gia che è chiaramente un sistema chiuso che non ammette la cosa nuova, con la distribuitora anche contro, perche “dimenticó” di avvisare nel cinema che il venerdì era il giorno del’estreno (tra altre molte nelligenze). Senza nessun aiuto economico, e con il desiderio di molte persone a favore(e desidero anche quel denaro) –se non avessi stato impossibile  controrrestare tanta opposizione- naque Mia Única Famiglia. ¿Cóme non poteva nascere libera, diversa e forte?

Quello è quello che si rimprovera:

Sua forza: è una pellícola molto forte, si ascolta commentare. Si, è forte, sopra tutto per gli imbecilli mentale e nella sua forza ci stà tutta sua belleza. Ci abbiamo abituato  a i prodotti light, non sólo alla Coca-Cola, sino anche al pensiero light, allo políticamente corretto, potremmo dire,  per utilizare un eufemismo comune in nostri giorni. Stiamo narcotizati per il senso comune, e tutto quello che ci fa perdere di quel sogno, ci sembra forte.

Ha libertà: perche non è sommessa al pensiero globalizatore che ci vuole imporre la stampa. Si ascolta dire anche: questa pellicola pensa tutto al rovescio.¿Alrovescio di chè cosa? ¿Al rovescio della corrente di opinione che ci vendono i mezi di  comunicazione? ¿Al rovescio della ideología stronza che ci impone il cinema di massa norteamericano? Allora ¡viva il rovescio del pensiero convenzionale e viva la libertà di questa pellícola senza altre catene che quelle che l’attaccano alla belleza e al desiderio umano¡

È diversa: Perche non stá precucita, come i cibi che  abitualmente manggiamo, è irrepetibile, non si può copiare, non ci sono estereotipi in ella, tutti i personaggi rispondono di maniera diversa a come lo spettatore aspetta.

Rifiutamo la cosa nuova, ci avvertono pensatori come Darwin, rifiutamo quello che va contro nostro pensiero habitúale, e mi sembra che non è altro quello che cuccedè con questa pellícola, l’hanno rifiutato per che è forte, per libera, per essere diversa, tutto quello che gli occhi chiusi per la dittatura dei mezzi di comunicazione, alcune persone non sono capaci di vedere. 

A.B. (amico della distribuitora)

 

* * *

L’uomo avvrà il coraggio, nei secoli per venire, a combinazioni incredíbile, anche nel cinema.

(Aforismo 824)

Caro Indio Grigio:

Avanti!

Questa volta leggo da Italia, il paese destro di Berlusconi, l’ intento di morte –fallita- a mano di uno di suoi  “crítici di cinema”, un tale A.B, ignorante dell’arte, del cinema e della creazione. E non posso credere: il tale A.B lavora nel Mundo, un giornale (con franquizia in Almería) che non paga da agosto a suoi lavoratori.

Un giornale che è statu condannato in questi giorni per il  Tribunale Supremo a indennizare con 30.000 euro ad Alejandro Sanz per intromissione a suo diritto d’onore.

GIusto quel giornale (-paschino-) è quello che pretende venire a darci classe con opinión dittatoriali.¡L’unica cosa che mancava!

A visto, Indio Grigio, sembra che il mondo, a volte, cammina passi in dietro:

-Cè molta gioventù (la gioventù política del PP) confusa, sbagliata, insalvabile.

-Il sigñor Rouco  e sua morale in tutti gli informativi nazionali.

-I crocifissi nelle scuole públiche.

-Le suore nel Congresso.

-Il peccato.

-Il fantasma e la realtà di Franco

-Garzón nella sua lotta

-Ian Gibson dicendo ogni volta più sciocheze su Lorca, sua tomba, suoi amici e famiglia.

-Appare di nuovo Aznar. Aznar e sua ombra. L’ombra e Aznar.

-E chiaro, Il Mondo, il paschino elle see minacie…

Indio Grigio: Avanti, Piú Avanti, Molto Piú Avanti, Molto piú avanti ancora, Moltíssimo piú Avanti ancora…

Un forte abbraccio dall’Italia.

Mónica López

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TUTTO O NIENTEO CON ME O NEMICO 

Saliti nel vento sud estregati
come una scopa cieca di sguardo azzurro
aprevamo il cielo della memoria
nei occhi senza nuvole.

La luce era di colore autunno sereno
con variabili suonori, al mormorio dei passi,
su le foglie che di stagno e roble maturo
tapettavano allegre tutte le direzioni. 

Il rumore di gioveni bestie vicine dicevano:
no le semine di cioccolati, anise o cioccolato supervo,
tanto lontano al sapore,
sino che avvisavano di rovine e assedio
e pompe di alcanfor in castelli di fumo.

Sono  gli arbotanti del fanatismo, del tutto o niente,
le statue del orrore ripetendo frasi con me o nemico,
prese in ginocchio con la dinuncia in una mano
che fa giustizia e, nell’altra sanguinante un fucile.

Il vento, aliato dello nuovo, con sua velocità di tempo,
alliscia le rughe del viso, vestendo l’anima con dei colori,
alle donne con libri e denaro,
ai  giovani con libri e lavoro,
agli anzioani con un mucchio di monete d’oro
per giocare nel tappeto verde della passione.

Egli i fanatici, non volevano crescere ne imparare dell’errore, pretendono che se gli conoscano per suo cognome franco
e la barbarie di un futuro marcato in monete gia fuori uso.

 

Carlos Fernández

* * *

CRÍTICA DI MIA ÚNICA FAMIGLIA UNA PELLÍCOLA POÉTICO-PSICANALÍTICA 

Non so se mi impatta più la etica o la  estética Mia única Famiglia. Arrivo a pensare che sua estética, di una belleza in occasioni strggente, è effetto della sua ética.

Con la semplicità di una conversazione tra un uomo ed una donna che si amano e si desiderano , pero non sono innamorati -perche questa pellícola non è altro che quello, una conversazione- va trascorrendo la pellícola, e in quella conversazione tra Giovanni e Giovanna, si vanno includendo gli altri personaggi, che ci mostrano  la trama umana che ci sostiene a ogn’uno come desideranti, l’incrociamento di desideri che fanno ad un desiderio. E il desiderio  di Giovanna  era tenere un figlio, e il desiderio di Giovanni, desiderio radicalmente differente, era era avere un figlio. Allora ambi due convocanno a Joselito, il quale desiderio è il desiderio di suo amico:farle l’amore a Giovanna. Tutti in pro di un desiderio. 

Mentre, con la scusa della infidelità e con una delicateza infinita, si tratano temi come il maltratto famigliare: “un uomo che desidera ad una donna non può ammazzarla”, “gli uomini si innamorano delle donne,ed è per quello che gli ammazzano”.  La paternità: il padre di quel bimbo sarò io, dice Giovanni, cuando gli arriva la notizia di che Giovanna stà in gravidanza di Joselito e lui non vuole farsi risponsabile. La gelosia, che in questa pellícola in tutto momento sono riconosciuti come desideri, la follia, che non si contagia, e anche se sembra una frase nimia, non lo è, gia che la mettà dell’umanità vive terrorizata di che l’altra mettà, folle, la contagie. Dire che “la follia non si contagia, pero il desiderio sí”, è una maniera radicalmente nuova di pensare la pazzia.

Si può vedere questa pellicola di un modo ingenuo, come spettatore conoscente provo della psicanalisi, nascondersi nella belleza delle sue immagine, mettersi in quel filo amoroso che trascorre tutta la pellícola, conmuoversi, ridere e godere  con suo umore intelligente, pero anche può uno fermarsi ad ascoltare le frasi. Frasi mai primo dette nel cinema, frasi che nessùn uomo  gli a detto prima a nessuna donna , a eccezione dei poeti senza sapere  che lo facevano, frasi che solo sono possibili di essre pensati grazie alla psicanalisi.

In questa pellicola, la psicanalisi non sono le quattro sezioni di divano che in  ella ci si mostra, la psicanalisi stá nella struttura stessa della pellícola, e passa per il riconoscimento del desiderio.

Tutti i personaggi della pellicola amano e desideranno, e la cosa più sorprendente è che si fanno risponsabili del suo desidero. Quella è la ética,quello di non aver ceduto nel desidero e adesso sono ricura di che la  la ética è quella che determina la estética. Sogno, delirio, la cruda realtà, tutto è trasformato in una conversazione.

Tutta la scenografía è per sostenere in scena a quelli due personaggi: Givanni e Giovanna, che in nessun momento della pellícola sono uguali a se stessi, come abituati a vedere nel cinema convenzionale, dove il personaggio è se stesso dal principio alla fine. Avere lograto quello , fa che l’attuazione di entrambi abbia momenti magistrali. 

Potrebbe riempire cento e cento pagine, potrebbe scrivere un libro su questa pellicola, perche ogni frase mi apre ad altri frasi, ad altre catene, ad una maniera di pensare diferente, per quello considero che la pellicola è, al di là di psicanalitica, poética, non tanto per la belleza delle sue ommagini, o perche in lei si recitando poesie, sino perche ogni frase stà sommessa ad una condensazione tale che rinchiude un modo di pensare tutta una questione: le relazioni di coppie, la scrittura, la psicanalisi, l’amore, il desiderio, la paternità… e di quelle condensazioni soltanto è capace la poesia. Mia unica Famiglia è psicanalitica per quello che dice e  poética per come lo dice, e quello la fa  única, come suo proprio nome indica e indimenticabile. 

A.L.

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Alla próssima.

 

Indio Grigio


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Indio Gris