Rivista settimanale per Internet INDIO GRIGIO
Nº 380 - ANNO 2008 - GIOVEDÌ 3 LUGLIO

FUSIONA - DIRIGE - SCRIVE E CORRISPONDE: MENASSA 2008

INDIO GRIO È PRODOTTO
DI UNA FUSIÓNE

IL BRILLO DELLO GRIGIO
E
L’INDIO DEL JARAMA

Indio Gris

INDIO GRIGIO Nº 380


ANNO VIII

Caro:

Il giorno e la notte,diciamo,una dialettica paranoica o, più semplicemente, vadare tra il mormorio delle parole: adesso sono piccolo, adesso sono grande, ammazzo quando mi lasciano, muoio quando non posso; quando non posso, ammazzo per non morire, essagero.

Della mia infanzia ricordo sólo lo malo, allora, voglio il buono per tutta l’umanità, pero lo voglio male.

Sono despótico, per essere despótico mi appogio nel bene, e se mio progetto è perfetto e, mio proggetto sempre è perffetto, mio destino è essere sordo, immensamente sordo.

Sono una statua di pietra, incalcolabile, vecchia, un resto inanimato, nel uomo, di suo antico incoentro con la naturaleza. Il giorno e la notte, il cielo e l’inferno, papá e mamma, il diavolo e dio, abel e caíno, il buono e lo malo, il proletariato e la borghesía, la raggione e la follia. E, per essere moderni, l’uomo e la donna, confrontati, imposibile di essere. La dialéttica non glielo permette, in ella, tutto è a morte. La guerra: permanente. L’occhio: guardiano.

Un uomo ferito per un taglio, un povero uomo diviso, un niente d’amore, un vuoto incorruttibile. Ed una petra che l’uomo porta nel suo cuore resuscita, prende proporzioni incalcolabile e, purtroppo  , il cálcolo è perfetto.

Lo animato tende a quello che fu: lo inanimato. E adesso possiamo, semplicemente, perche potiamo, fare tutte le prove. Alla fine avrá duo términi, únici, fondanti, lottando vanamente tra di se, lottando vanamente per imporrsi, uno al’altro, altro al uno, senza renderci conto, che sólo siamo la possibilità del’altro.

Come vediamo, una dialéttica folle. Diciamo, senza futuro.

(Continuerá)

Al Giovedì.

Indio Grigio
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