EDITRICE
NOI DUE ÉRAVAMO TUTTO IL MARE
La verità
giocavamo
nel mare
nella terra
alcuni giorni in noi
Erano necessità innegabile
le spiage
la gente svistendosi dietro le tende
anticipándondoci una strana pelle
più soave che il delirio della terra
o il presentimento di un paese libero.
Il ballo di
sabbia cominciava
gli uomini
correvano allegremente
sul mare
lasciando le careze di sue risate
in tuo corpo
nella strana sommisione delle onde
di fronte a tuoi piedi
nel atlántico di tuoi occhi
che dopo compartivamo
tra tue gambe lisce
cadendo di
qualsiese maniera alla notte
a tutti gli uomini
che avevano giocato per tua vita
con l’amore
con la gioventù della terra
con la severità del mare.
Noi
due éravamo tutto il mare
POESÍA,
LETTERE D’AMORE, PSICANÁLISI,
¿EROTISMO O PORNOGRAFÍA?
QUALCOSA DI POLÍTICA O RACCOLTA DI SPAZZATURA
E LETTERA DEL DIRETTORE |
TUTTI I RACCONTI TERMINAVANO CON LA
VITA
O CON LA MORTE
I
Il campo cieca i cuori giovanni
e questi già non assomigliano alle garze
o alle oche tornando dal lago
bagnati e spreoccupati dil freddo del tramonto .
Tú eri libera e piccola nella
provincia
prima della città
abituavi scorrere le porte
che fermavano le pecore
per vederle saltare
per le stradoni della de terra.
Abituavi aprofittare il giorno
vedendo la crescita vertiginosa del trigo
Le mele per dietro della casa.
La città è melancólica e familiare
pero nel campo del mio cuore
ridi e salti tra le collonne
fino a scoppiare di allegria.
Morire nel sangue del mio cuore.
Ho camminato e violentato nei
dintorni di tua pelle mia
[gioventù
fermando e fermando
il filo della tua virginità.
Corrè come i cavalli della tua infanzia
che ti essitavano e temevano
per arrivare un po prima
nello stesso momento al límite della notte
per non aver creduto
nella crescita dei fiori di tuo popolo.
Adesso torno mio viso e le preghiere
della mia infancia verso te
per convincerti della solitudine degli uomini
Posso agitare le bandiere delle discordie e la cordialità
per vincere tue anni di padre e madre
venuti di un paese straniero o della provincia.
Siamo statu insieme nella città
tanto vicino del mio mestiere come della malignità
tanto vicino del mio mestiere come del’amore
e pur troppo adesso
addió cari miei sono stanca
ti scopro
mi affocano le stanze di tua casa
sotto delle case
e tú non eri il misterio ne l’alga ne l’erba
che turba la solitudine.
Mi affocano tue diáloghi con il vento
e le conversazioni forti e violente.
II
il musgo cresceva nelle pietre
del bordo del fiume di tuo popolo
e il desiderio nel tuo cuore.
Tue gambe ti avvicinavano alla serietà
e nei pomeriggi di silenzio ed essitazione al fiume .
Le prime acque ad arrivare alle pietre
anche arrivavano a tue natiche nudi
umidendo ed allegrando
tue maniere del ozio e la tenerezza.
Le pensioni della città non son oil
fiume
Le donne dormono e si alzano soli
e raccontano e cantano sua solitudine alla notte
e alle propagande luminose
Amata, quí non cè fiume che umidisca yeallegri tua pelle
Quí nella solitudine e il tempo del’inverno
il fumo e l’odore degli uomini
copre e ferisce le pelli delle bambine.
E tú mia amata quasi mai troppo
stupenda ed agile
coperta per me
nel inizio delle fragole e la state
non puoi capirlo.
Allora mio caro mi affoca tuo calore
il poderoso cielo di tuoi cammini interminabili
mi affoca il vagabondo
che ci appartenè di rabia e giuvilo nella città
lo stesso che gime o grida quando rimane solo.
III
Quando torni
per il cammino della terra
non fermerai tue mani ne nessuna parola
mi ricordi semplicemente teso ed aspettando
che il vento e la piogia
bagnino o affredano
ay, tuo quieto, tuo ostinato cuore.
Non tornerai
fiorita
ne ostinatamente immbrogliati i vestiti
ne niente di allegria
nel tuo corpo di avere stato prima nella città
e prima ancora nel campo.
Mia amata, in questa realtà pugnati d’oro
saltano e colpiscono per che il fiume torni
La solitudine non torna o non è la stessa.
Il fiume non
torna.
L’amore può
rimanere dormito tra le lensuola
o le scale del porto
dove i rufián con sue amiche e i pescatori
lentamente fischiano suo dolore
perche non viene nessuno.
Amata, quí non
cè fiume che umidisca e allegri tua pelle
Quí la solitudine.
Tutti
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