EDITRICE
LA PATRIA DEL POETA
X
Intergaláttico e
coloquiale,
sono,
la fine della follia.
Piccola raggione
fatta a pezzi.
Musgo nascente e
firme
canzone per l’occaso.
Paradosso brutale.
Macchina confrontata a sua pasione di essere.
Pazza energía volendo scoppiare l’universo.
Una carne in
mezzo, essatto, della pupila astrale,
una vagina, sempre squartizata e aperta,
parendo negli abisi celeste della notte,
l’infinito tempo del’amore.
Violazione e
luce,
vasilazione istantánea tra i soli,
scintille di astri e scintille tra li astri.
Pianeti
mancomunati per vivere,
scoppiano in tutte le direzzioni,
intentano in diálogo fulminante,
un jaque mate alla morte.
Uccello di neve.
Uccello di montagne nevate.
ALI E NEVE E UCCELLI DI SALE.
Uccelli ardenti
di acqua e luce,
lombriz dil tempo.
Becco di acquila
vorace su l’única serpente.
Mele e rosse
smeralde
e mannolie sanguianti per gli occhi
di quel che vive tra le stelle,
per vivere.
Sotto della vita,
la terra,
si apre maestosa al opulento spazio dei soli.
Viaggio, per quel taglio, verso lo spazio,
descubro el universo.
Serpente e
ángelo,
semino su i cieliel apocalipsi dil senso.
Cerco,
nella propria corteza della terra,
un cielo azzurro,
uccelli tra le montagne.
La
patria del poeta X
POESÍA,
LETTERE D’AMORE, PSICANÁLISI,
¿EROTISMO O PORNOGRAFÍA?
QUALCOSA DI POLÍTICA O RACCOLTA DI SPAZZATURA
E LETTERA DEL DIRETTORE |
LICANTROPÍA CONTEMPORÁNEA
Il grado più alto della tristeza tanto può essere
un generale cieco mendicando attraverso delle isole
come verso le 3 del’alba il corso
della Opera
Non ci sono límiti per la malinconia umana
Si conta sempre con una pietra per collocare sulla
[pirámide delle lacrime
Siete sicuri di patire tanto come una donna
[strangolata
nel momento in cui ella sa che tutto è finito
[e desidera finire
Siete sicuri di che non valdrebbe più essere
essere strangolato se uno pensa nei coltelli delle ore
[che si
avicinanno
Da tanto tempo vivo mio último minuto
La sabbia che mastico è quella di una agonía invisibile e
[perpetua
Le fiamme che faccio ritagliare di tempo in tempo per il
[parrucchiere
sono le úniche in delatare il nero inferno interiore che mi
[abita
Come corpi privati di sepoltura
gli uomini si passegiano per il giardino del mio sguardo
Sognatori inesplicabili
o sono l’único a chi colpire una mano diseccata
in questo deserto popolato tra queste fiori áride
Amo e sono amato Niente ci separa
Per ché allora stare triste nel cuore spléndido
[del’amore
Il mondo scotola sua stúpida testa Sapetutto
Amo anche se la vita sia mortalmente intolerabile
Amo anche se dopo mi veda nel obligo di ulullare
Dietro di me trascino il manto fantasmale delle intenzioni
[occolte
Una catena di perfezionamento del dolore morale
suona a miei piedi spantosamente amaregiati
Amo e ci amiamo pero in mezzo ad un naufragio
pero nella punta di un pugnale e non posso
non posso sopportare il male che questo ha di farti
Tuoi occhi amore mío desorbitati per tutto quello che
[non sia piacere
Che mi taglino il cuore con tenaglie
che finiscano con mia testa che si scolla
Bevo un latte come inchiostro e l’ora del mezzogiorno
sai assimiglia al carbóne dei pantani
dove si marcita il Sphagnum quello che bevo per mia
[immagine negli specchi
Io amo Io ti amo pero
nella cala di un barco nel istante di dare il salto
[Impaziente
Innobile impazienza di sapere se quello potrá sopportarsi
`E probabile che
tutti mi giudicanno un criminale
guidandosi sólo per le deboleze e l’aspetto
Quel uomo che secondo i giornali della mattina decapitó
[a sua
amante
mentre dormiva a suo fianco piangè nel tribunale
La aveva assassinato nella stanza dopo
nel sótano prima con un coltello dopo con una serra
separó la testa adorabile per mettere
il corpo in una bolsa lamentabilmente un po piccola
Piangè nel tribunale
Non assomigliamo per caso alle palme
che crescono unite fioriscono e fruttificano
per dare una immagine del amore perfetto
L’autunno arriva con le mani pieni di illusioni
risplendenti
Ché crimene è quello che mi fa piangere
Guardate mio amore stá vivo Mostrati cara mía
Niente potete provare La coartata verde come una foresta
si stende per l’orizonte dove gridano inútilmente
[i corvi
Pur troppo in ogni albero ce un ahorcado che si
[dondola
in ogni foglia una macchia di sangue
Ché può essere peggio che
il cielo al albegiare o il betún
[del
tramonto
Chè è quello che mi impedisce mordere a i passegianti nei
[bulevar
La amareza che sento crescere in me può essere il primo
[torrente di un diluvio
al quale fianco l’altro sembra un volgare desborde de cloacas
Ricordo che in mille cinquecento quarenta uno
vicino di Pavia
quando mi prenderono nella campigna per dove
[deambulaba
víttima dei primi effetti del male
i contadini non mi crederono quando gli disse la
[verità
Rifiutarono prendermi per lupo furioso
a causa di mia pelle umana e Santi Tomassi
eterni della scienza esperimentale
quando li confesai che mia pelle lupina stava occolta
tra pelle e carne
con suoi pugnali mi fecero Tagle nei membri e il
[corpo
per verificare mie malincoliche affermazioni
non mi toccarono il viso
spaventati per la atroce poesía di miei segni
Cos’è quello che mi impolsa a ulullare nelle tombe
cos’è quello che mi obliga a scarpare irresistibilmente nella
[ polvere
dove dormono gli innamorati in discomposizione
Ché vai tú a essumare come se la luce vivente
non tenessi abastanza con le ferite dei vivi
Datemi il linguagio tenebroso degli agiustizati nella sedia
[eléttrica
il vocabolario último degli guillotinati
La essistenza è un occhio spaccato Che se mi capisca
bene un occhio che fanno schiattaread ogni istante
il harakiri senza fine Mi sforzco
a vedere la calma idiota con chi ricevono miei gridi
Per quello voglio togliere delle fosse ipócrite
a i morti di morte violenta con sue pupille
[ orrorizate
voglio disterrare alle víttime delle catástrofe
i cui escheleti conservano le posture dil terrore
che si adattano meravigliosamente a questi giorni che corrono
Diceva precisamente mia vicina che cè
gente che si tira nel acqua
Se sono una bestia bavosa a chi lo schifo del mondo
fa baveare sarebbe molto fácile finire con tutto
amore mío amore mío ascolti questa bestemia
Non è la pallideza del amore non è la pallideza della morte
sino quella dei lupi questa che cè nel mio viso
Non posso morire a causa di questo fiore immenso
quale cálice non puo sopportare che si chiuda
Si è lograto un notabile progresso in materia di torture
su il cobayo che sono
su il cobayo selvagio che sono le due mani
trappolate in due porte
l’amore la morte
e qualche ércule astratti si appogiano sopra le due porte
con la tranquilla sicurezza di un número di music-hall
essecutato senza nissún sforzo apparente
Come mai notasti che mie baci assomigliavano alle
[parole sacrileghe
che sono tutto quello che q rimane da dire agli schiavi
[squartizati
Come mai notaste che ti amo nel istante stesso
[che mi
ammazzano
che è sempre l’última volta che godo abominabilmente
[nei tuoi
bracci
Tue bracci così belli che lí stá giustamente
lí stá la cosa più terribile
Tutto dovrà finire di modo selvaggio
Io ti appartengherò fino a che tutti a tuo amante alle fiere
O lo farò esaminare con inganni per un medico alienista
o bene lo ammazzerò freddamente
amore mío
durante suo sogno mentre è pálido e nudo
mentre i lupi sorgono in torno dei cimiteri
[dove dormono
i belli giorni che passiamo insieme amore mio.
LICANTROPÍA
CONTEMPORÁNEA di Louis Aragon
nella voce di Miguel Oscar Menassa