Rivista settimanale per Internet Indio Grigio
Nº 329 ANNO 2006 GIOVEDÌ 22
 FEBBRAIO

 

FUSIONA - DIRIGE - SCRIVE E CORRISPONDE: MENASSA 2007

NON SAPPIAMO PARLARE PERO LO  FACCIAMO IN VARIE LINGUE
SPAGNOLO, FRANCÉSE, INGLÉSE, PORTOGHÉSE, ITALIANO 

INDIO GRIGIO È  PRODOTTO
DI UNA FUSIÓNE
IL BRILLO DELLA COSA GRIGIA
E
L’INDIO DEL JARAMA
LA FUSIÓNE CON PIÙ FUTURO DEL SECOLO
XXI

Índio Gris


INDIO GRIGIO Nº 329

ANNO VII

EDITRICE


LA PATRIA DEL POETA

X

 

Intergaláttico e coloquiale,
sono,
la fine della follia.

Piccola raggione fatta  a pezzi.

Musgo nascente e firme
canzone per l’occaso.
Paradosso brutale.
Macchina confrontata a sua pasione di essere.
Pazza energía  volendo scoppiare l’universo.

Una carne in mezzo, essatto, della pupila astrale,
una vagina, sempre squartizata e aperta,
parendo  negli abisi celeste della notte,
l’infinito tempo del’amore.

Violazione e luce,
vasilazione istantánea tra  i soli,
scintille di astri e scintille tra li astri.

Pianeti mancomunati per vivere,
scoppiano in tutte le direzzioni,
intentano in diálogo fulminante,
un jaque mate alla morte.

Uccello di neve.
Uccello di montagne nevate.
ALI E NEVE E UCCELLI DI SALE.

Uccelli ardenti di acqua e luce,
lombriz dil tempo.

Becco di acquila vorace su  l’única serpente.

Mele e rosse smeralde
e mannolie sanguianti per gli occhi  
di quel che vive tra le stelle,
per vivere.

Sotto della vita,
la terra,
si apre maestosa al opulento spazio dei  soli.
Viaggio, per quel taglio, verso lo spazio,
descubro el universo.

Serpente e ángelo,
semino su i cieliel apocalipsi dil senso.
Cerco,
nella propria corteza della terra,
un cielo azzurro,
uccelli tra le  montagne.

La patria del poeta X

 

POESÍA, LETTERE D’AMORE, PSICANÁLISI,
¿EROTISMO O PORNOGRAFÍA?
QUALCOSA DI POLÍTICA O RACCOLTA DI SPAZZATURA
E LETTERA DEL DIRETTORE

 

LICANTROPÍA CONTEMPORÁNEA


Il grado più alto della tristeza tanto può essere
un generale cieco mendicando  attraverso delle isole
come  verso le 3 del’alba  il corso
della Opera
Non ci sono  límiti per la malinconia umana
Si conta sempre con una pietra per collocare sulla
                                             [pirámide delle  lacrime
Siete sicuri di patire   tanto come una donna
                                             [strangolata
nel momento in cui ella sa che tutto è finito
                                             [e desidera  finire
Siete sicuri di che non valdrebbe più essere
essere strangolato se uno pensa nei coltelli  delle ore
                                                                    [che si  avicinanno
Da tanto  tempo vivo mio último minuto
La  sabbia che mastico è quella di una agonía invisibile e 
                                                                    [perpetua
Le fiamme che faccio ritagliare di tempo in tempo per il
                                                                    [parrucchiere
sono le úniche in delatare il nero inferno interiore che mi
                                                                    [abita
Come corpi privati di sepoltura
gli uomini si passegiano per il  giardino del mio sguardo 
Sognatori inesplicabili
o sono l’único a chi  colpire una mano diseccata
in questo deserto popolato tra queste fiori áride

Amo e sono amato Niente ci separa
Per ché allora stare triste nel cuore  spléndido
                                                                   [del’amore 
Il mondo scotola sua stúpida  testa Sapetutto
Amo anche se la vita sia mortalmente intolerabile
Amo  anche se dopo mi veda nel obligo di ulullare
Dietro di me trascino il manto fantasmale delle intenzioni
                                                                               [occolte
Una catena di perfezionamento del dolore morale
suona a miei piedi spantosamente amaregiati
Amo e ci amiamo pero in mezzo ad un naufragio
pero nella punta di un pugnale e non posso
non posso sopportare il male che questo ha di farti
Tuoi occhi amore mío desorbitati per tutto quello che
                                                  [non sia piacere 
Che mi taglino il cuore con tenaglie
che  finiscano con mia testa  che si scolla
Bevo un latte come inchiostro e l’ora del mezzogiorno
sai assimiglia al carbóne dei  pantani
dove si marcita il Sphagnum  quello che bevo per mia
                                         [immagine  negli specchi
Io amo Io ti amo pero
nella cala di un barco nel istante di dare il salto
                                                             [Impaziente
Innobile impazienza di sapere se quello potrá sopportarsi

`E probabile che tutti mi  giudicanno un criminale
guidandosi sólo per le deboleze e l’aspetto
Quel  uomo che  secondo i giornali della mattina decapitó
                                                                    [a sua amante
mentre dormiva a suo fianco  piangè nel  tribunale
La aveva assassinato nella stanza dopo
nel sótano prima con un coltello dopo con una serra
separó la testa adorabile per mettere
il corpo in una bolsa lamentabilmente  un po piccola
Piangè nel  tribunale
Non  assomigliamo per caso alle  palme
che crescono unite  fioriscono e fruttificano
per dare una immagine del amore perfetto
L’autunno arriva con le mani pieni di illusioni  
risplendenti
Ché crimene è  quello che mi fa piangere

Guardate mio amore stá vivo Mostrati  cara mía
Niente potete provare  La coartata verde come una foresta
si stende per l’orizonte dove  gridano inútilmente
                                                                  [i corvi
Pur troppo in ogni albero ce un  ahorcado che si
                                                                  [dondola 
in ogni foglia una macchia di sangue

Ché può essere peggio che il  cielo al albegiare o il betún
                                                                  [del tramonto
Chè è quello che mi impedisce  mordere a i passegianti  nei
                                                                       [bulevar
La amareza che sento crescere in me può essere il primo
                                                     [torrente di un diluvio
al quale fianco l’altro sembra   un volgare desborde de cloacas
Ricordo che in mille  cinquecento quarenta uno
vicino  di Pavia
quando mi prenderono nella campigna per dove
                                                            [deambulaba
víttima dei  primi effetti del male
i contadini non mi crederono quando gli disse la
                                                                           [verità
Rifiutarono prendermi per lupo furioso
a causa di mia pelle umana e Santi Tomassi
eterni della scienza esperimentale
quando li confesai che mia pelle lupina stava occolta
tra pelle e carne
con suoi pugnali mi  fecero Tagle nei membri e il
                                                                         [corpo
per verificare mie malincoliche affermazioni
non mi toccarono il viso
spaventati per la atroce poesía di miei segni
Cos’è quello che mi impolsa a ulullare nelle tombe
cos’è quello che mi  obliga a scarpare irresistibilmente nella
                                                               [ polvere
dove dormono  gli innamorati in discomposizione
Ché vai tú a essumare come se la luce vivente
non tenessi abastanza con le ferite dei  vivi
Datemi il linguagio  tenebroso degli agiustizati  nella sedia
                                                                             [eléttrica
il vocabolario último degli guillotinati
La essistenza è un occhio spaccato Che se mi capisca
bene un occhio che fanno  schiattaread ogni istante
il harakiri senza fine Mi sforzco
a vedere la calma idiota con chi ricevono miei gridi
Per quello voglio togliere delle fosse  ipócrite
a  i morti di morte violenta con sue pupille
                                                       [ orrorizate 
voglio disterrare alle víttime delle catástrofe
i cui  escheleti conservano le posture dil terrore
che si adattano meravigliosamente a  questi giorni che corrono


Diceva precisamente mia vicina che cè
gente che si tira  nel acqua
Se sono una bestia bavosa a  chi lo schifo del mondo
fa baveare sarebbe molto fácile  finire con tutto
amore mío amore mío ascolti questa bestemia
Non è la pallideza del amore non è la pallideza della morte
sino quella dei  lupi questa che cè nel mio viso
Non posso morire a causa di questo fiore immenso
quale cálice non puo sopportare che si chiuda
Si è lograto un notabile progresso in materia di torture
su il cobayo che sono
su il cobayo selvagio che sono le due mani
trappolate in due porte
l’amore la morte
e qualche ércule astratti si appogiano sopra le due porte
con la tranquilla sicurezza di un número di music-hall
essecutato senza nissún sforzo apparente
Come mai notasti che mie baci  assomigliavano alle
                                                   [parole sacrileghe
che sono tutto quello che q rimane da dire agli schiavi  
                                                   [squartizati 
Come mai notaste che ti amo nel istante stesso
                                                              [che mi ammazzano 
che è sempre l’última volta che godo abominabilmente
                                                              [nei tuoi bracci
Tue bracci  così belli che lí stá giustamente
lí stá  la cosa più terribile


Tutto  dovrà finire di modo selvaggio
Io ti  appartengherò fino a che tutti a tuo amante alle fiere
O lo farò esaminare con inganni per un medico alienista
o bene lo ammazzerò freddamente


amore mío
durante suo sogno mentre è pálido e nudo
mentre  i lupi sorgono in torno  dei cimiteri
                                                         [dove dormono
i belli giorni che passiamo insieme amore mio.  


LICANTROPÍA CONTEMPORÁNEA di Louis Aragon

nella voce di Miguel Oscar Menassa

 

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