Rivista settimanale per Internet Indio Grigio
Nº 289 ANNO 2006 GIOVEDÌ 1
6 MARZO

 

FUSIONA - DIRIGE - SCRIVE E CORRISPONDE: MENASSA 2006

NON SAPPIAMO PARLARE PERO LO  FACCIAMO IN VARIE LINGUE
SPAGNOLO, FRANCÉSE, INGLÉSE, PORTOGHÉSE, ITALIANO 

INDIO GRIGIO È  PRODOTTO
DI UNA FUSIÓNE
IL BRILLO DELLA COSA GRIGIA
E
L’INDIO DEL JARAMA
LA FUSIÓNE CON PIÙ FUTURO DEL SECOLO
XXI

Índio Gris


INDIO GRIGIO Nº 289

ANNO VI

EDITRICE
 

LA DONNA E IO
15

A volte sei molto intelligente, disse sarcástica
mentre mostrava sue natiche allo specchio
e strisciava, movendo delicatamente le mani,
sue tette rosa e ardenti tra la cammicetta.

Capisco che che qualcosa che mi passa, li disse,
quando il poeta mi  prende per sorpresa
e mi obliga, così, per sua presenza
a scribirdella notte e una donna piangendo.

Prendo il piangere di una donna e riccamo un fiume
e con la notte, visto  alla donna di nero
e, dopo,  accanto al fiume,
con la donna di nero,
potrò baciare il seno della notte
fino all’abegiare.

Giallo limone per vestire alla dea
che si alza e già incomincia a cantare.

Al verbo  quello che è del verbo, cantava
mentre io la stringeva contro la parete.
Pendendo di mio corpo, agitava i braccia
e gridava: “Al verbo  quello che è del verbo”
e si torceva e io mi rendevo conto
che lei era la dea del movimento
e parlava in voce alta di suo corpo:
“¡Ché tette! ¡ché culo! ¡ché pazzia!”
e lei gridava e gridando diceva:
non devi preocuparte per mio godere,
godere, in me, è naturale,
mi passa sempre, fino a quando mi gridi.
Mi terrorizano tuoi gridi e,  pur troppo,
continuo godendo nel orrore,nella caduta.
Era infinito il godere  vedendola cadere
e, allora,  io parlava di suo corpo:
¡Ché tette! ¡ché culo! ¡che incredibile!

Ad un colpo si fermò e fu pietra, dolore,
silenziò suo godere e disse:
¿Perché con  lei tale o cuale cosa
che con me  no?
Io mai fu un mendicante, li disse,
sempre fui un commerciante.
A  qualcuno li vendeva una cosa
ad altri li vendeva un’altra cosa.
Ti mangerebbe il cuore, disse lei,
tensando l’armonía fino al dolore
e, allora, io,  ambicionando un bacio,
li disse, trattando di chiudere la questione:
Se mi magiassi il cuore
lo vomitarei,
perche nel mio cuore,
stanno i pezzi di mi madre.
 

Va bene, disse  lei, e mi bacció.

   
 
La donna e io 15
 

POESÍA, LETTERE  D’AMORE, PSICANÁLISI,
¿EROTISMO O PORNOGRAFÍA?
CUACOSA DI POLÍTICA O RACCOLTA DI SPAZZATURA
E LETTERE DEL DIRETTORE

 

LA DONNA E IO
14

Lei, per sottolineare mia esistenza, mi disse:
Buscar a una mujer es perderla,
lei solo può amare  quelo che chi si scappa
quello che mai può avere totalmente.

Riguardo a me, li disse,
mie cose mi sommettono,
a doverli stare attento, farle belle,
per quello voglio dire, amata mía,
che ho deciso rimanere senza le mie cose.
E se qualcuno mi domandasse
come farò a vivere senza di lei
vi dirò, compagni,  che nei miei versi
la vita non si vive  e lei è la poesia
o la donna in generale o la morte.
Dico addio a tutto  quello che mi appartiene,
il delirio, tuoi baci  in mezo al delirio.

Ricordo quando,  al svegliarmi,
avevi una Collana di sabbia  nella tua cintura
e io ti credeva la Dea del deserto
e salito nel mio cammello tornasolato
ti invitava a  che mi permettessi
baciare tuoi piedi, nel giusto momento
della  sabbia della tua cintura spaccandosi
in fini cristalli di ammianto e della pureza.
Lí, io ti credeva la Dea  delle scoppiature
e i diamanti come  piccoli fiori
ornamentavano la malinconía del paesaggio:
Tuo corpo come morto,
mio corpo come morto
pero sperando, teso e sumiso,
la scoppiatura ardende del gioiello
sopportando le Piccole parole d’amore.

Ci sono giorni che mi credo tutto,
suo profumo, quella intelligenza submarina
che può con un bacio, sólo con un bacio
arrivare, senzaltro,  al centro del mio essere.

Il Dio che sempre la acompagna,
in vece di arrabiarmi, oggi mi fa ridere
direbbe che mi hesitaba che lei, nella sua belleza,
per poter godere mi confonda con Dio
ed è, allora, quando di un salto
raggiungo  l’aeroplano della  felicita
e, quando lei mi accareza, godo
per che lei creda che Dio
ha riconosciuto sua carezza.

Io molte volte mi fermo,
lí,
trattando di scrivere un poema
speranzato in  trovare
senza far niente
sulla foglia in bianco
scritto un gran poema
dove l’amore,
impazito e tenace,
regna, anche, su l’amore.

 La donna e io 14
 

LA DONNA E IO
10

Un giorno parliamo dil vero amore,
un’altro giorno vollemo dirlo tutto
volevavamo giocare alla verità,
diluirci senza fretta nel tempo.

¿Raccolta o stravío? ci domandiamo
quando preparavamo i cammini
dove il sogno apre sue porte
para que sean posibles los arrebatos.

Lei sempre mi parlava di un amore incredibile
dove il mondo  e il cinema si confondevano,
dove la fantasía di amare era l’amore
e tutti gli amori,  ache rotti, erano eterni.

Sentendo che non potrò amarla tanto li dico:
Soltanto mi stà permettuto quello  quello che si scorderà
per quello miei amori sono leve e legeri,
la storia di miei versi scoperà la vita
per quello vivo tutto  quello che nessuno saprá.
Quando  lei mi bacia pazzamente
e sua passione me innonda,  mi porta al di là
con discrezione scrivo nel quaderno:
Sua passione liberata mi  porta fino al mare
senza andare esenza venire, sua quietu e sua vertigine.
Quando  lascio il quaderno e la  guardo
lei torna a baciarmi mattamete
e un vaho dil suo sesso di  autunno
mi fa perdere il filo e il quaderno
e io anche, adesso, la bacio  follemente
e lei si allontana di me come di nebbia
e sue parole sono il cuore della notte:
Cè un amore che mai arriverà
ed è di quel poema che si parla nel poema,
un  dire su un  aria che nessuno respiró
una  verità dell’acqua che non calmó la sete.
Oggi, amato, ti dirò tutta la verità:
siamo tutti sguardi e niente siamo,
quella luce di tuoi versi è luce futura,
noi viviamo in piena scurità.

                   La donna e io 10
 

 Indio Grigio

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Lunes 20 de febrero de 2006

2. Cómo transformamos la realidad en lo que nos interesa.
(Miguel Martínez, Médico y Psicoanalista)
Lunes 27 de febrero de 2006.

3. ¿Por qué soñamos? ¿Por qué sentimos angustia?
(Pilar Rojas, Médico y Psicoanalista)
Lunes 6 de marzo de 2006.

4. ¿Estamos marcados por el pasado o por el futuro?
(Carlos Fernández del Ganso, Médico y Psicoanalista)
Lunes 13 de marzo de 2006.

5. ¿Son los sentidos los que nos engañan o nos conviene que los sentidos nos engañen?
(Ruy Henríquez, Filósofo y Psicoanalista)
Martes 21 de marzo de 2006.

6
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