Murga che ti voglio murga
murga che ti voglio verde.
Intelettuali e deboli
questa murga è per voi.
E stati attenti
di cominciare a credere
che io sono ministro
o padre o marito
così semplice
operaio stanco
o un mal dittatore.
No signore,
no signorina,
io sono un intelettuale,
un intelettuale poco costoso
che sólo
legge e scrive
e in solitudine fa l’amore
senza utilizare condón.
Murga che ti voglio murga
murga che ti voglio verde
intelettuali e debili
questa murga è per voi.
Il dottore Carlitos Marx
fece una opera maestra
dedicata agli operai,
ascoltiamo sua risposta:
Siamo del quartiere
del quartiere della quema
e non vogliamo
non vogliamo progressare.
Murga che ti voglio murga
murga che ti voglio azzurra,
un pezzettino di cielo
che mi separi di me.
Andiamo murga, andiamo murga
che ti farò diventare rossa
ti toccherai il sesso
con alcuni di miei versi.
Questa notte raccoglierò
mie rughe al mio sesso
e vedranno la soluzione
che gli do alla mia vecchiaia.
Il cantore moriva
e non lo credeva.
Nel mezo dil salone
aveva una cassa, aspettandolo.
Togliete questa cassa
che io sono il cantore
e quando moia voleré
quale música o parola.
E niente di alcol
che la morte
mai bebe e io
starò tutto morto.
Morto, cio’è,
portato per la vita
ad estremi dove il vento
vola per volare.
Morì, cio’è, vivè
dormì nel pomeriggio,
amó e mentì sempre
pero scrivè questo verso:
Quando mia madre mi chiama
dallla tomba, si capisce,
mi sento pieno di vita
e ballo nel carnevale.
Ballo, Ballo, Ballo, Ballo,
salto di allegría e canto
e quando qualcuno lo chiede
mi calmo per ascoltare.
E quando ascolto
non sono pensatore attivo
ne amante con tale desiderio
ne madre consolatrice.
Non sono, ho lasciato di essere
per che il minimo alito
di una parola al passare
mi permetta articolare:
Il desiderio con il mare
la vita con la menzogna
mi donna con mio denaro
e il futuro alla canzone.
Murga che ti voglio murga
murga che ti voglio nera
mulata, cobriza, ocre,
umana, ti voglio murga,
ballando nel CARNEVALE.
E non voglio retirare,
io voglio rinforzare
la proposta che registrai
al compire miei ventt’anni:
Vale più carne nella mano
che penieri nell’aria.
Se voglio sessualita
me la dvrò procurare.
Murga che ti voglio bella
e se è possibile nuda
intregata, moribonda
pero predisposta ad aballare.
E così ballando e ballando
non troverò mai
ne alla mia madre, ne alla mia amante
ne al poema che se ne va.
Pero avrò tra le mie braccia
una opulenta signora
che non soltanto ha oro
ha anche un paio di tette
che se mi metto a succhiare
mai andrei a lavorare.
E non voglio dispreggiare
le tette quì presente
pero le tette di Lola
non solo latte ci danno
sino anche cognac.
Murga che ti voglio bella
e se è possibile nuda
il culo marrone chiaro
e di magenta la bocca.
E così ci incontreremo
in mezo del carnevale
e sarà tale la sorpresa
che beveremo birra.
E tutte due mezzi ubriachi
ci guarderemo nei occhi
e tutte due come sensibile
al letto ci andremo.
Pero il povero letto
nel Carnevale
non fa altro
che ballare e ballare.
Così che nel letto
per sopravvivere
si debe unirsi con forza
al compagno di viaggio.
Perche il letto
balla e balla
ti butta per terra
diventa matto
e ti marcica
e balla e balla
e su tuoi ossa
balla.
E per quello che al letto
si debe andare acompagnato
e tenersi forte, forte
a cui coragioso acompagna.
E dire, esattamente,
se lo giuro per mio corpo
cio’è, che senza di lei
io non ho condimento.
Murga che ti voglio amore
di violetta e carmín chiaro
fallendo i negozi
e, anche, l’educazione.
Murga d’amore, murga gelosa
io ti amo follemente
e per quello mi intrattiene
vederti morire di dolore.
Quando il carnevalr se ne va
se ne va con una canzone.
Sono il carnevale
il padrone e signore
di tutte le anime,
anche dell’amore.
E tanto padrone sono
del signore dell’amore
che una murga finale,
romperá suo cuore.
E non si romperá
nessun cuore
perchè non si tratta
di chiedere perdono:
per aver mendicato
per essere ricco di più.
Che no, che no, signore,
che non si tratta
di chiedere perdono
per aver amato
come amano le ali
di un uccello morto.
Addio carnevale
e te lo dico io
che non è dire poco:
Io sono la murga violetta
e appaio nel finale
perche vengo a decretare
la morte del Carnevale.
E non so per che ride
quel stronzo di là,
può darsi che io sia
una murga volgare,
volendo decretare
la morte del carnevale.
Io vengo, semplicemente,
a contare quello che sucedè:
Il Carnevale gia morì
e nessuno volè ammazzarlo.
Morì sólo di noia
quando la murga taciò.
Non fate nessun silenzio
che la murga necessita
che siamo tutti svegli
per arrivare alla fine.
Murga che ti voglio murga
murga gialla ti voglio
io sono un intelettuale
¿E le, intelettuale, ché è?
Sono intelettuale e vengo
a che mi insegnino ad amare
a ridere, senza vergogna bostezar
e poter leggere, non mi farebbe male.
L’intelettuale
non imparò a volere
l’intelettuale
non avè vergogna
l’intelettuale
non imparò a leggere
è per quello che si chiama
a sè stesso intelettuale.
Murga che ti voglio murga
murga che alla fine ti voglio
per lasciare di ballare
devi avvicinarti più ,
baciare mio collo cetrino
en el orecchio dirmi:
“La murga vivirá sempre
anche se muor il carnevale”.
COLLOCHI INTRODUTTORI AL PSICANALISI
Università Complutense de Madrid
Facoltà di Filosofía
1. Una nueva manera de pensar lo humano.
(Alejandra Menassa, Médico y Psicoanalista)
Lunes 20 de febrero de 2006
2. Cómo transformamos la realidad
en lo que nos interesa.
(Miguel Martínez, Médico y Psicoanalista)
Lunes 27 de febrero de 2006.
3. ¿Por qué soñamos? ¿Por qué sentimos angustia?
(Pilar Rojas, Médico y Psicoanalista)
Lunes 6 de marzo de 2006.
4. ¿Estamos marcados por el pasado o por el futuro?
(Carlos Fernández del Ganso, Médico y Psicoanalista)
Lunes 13 de marzo de 2006.
5. ¿Son los sentidos los que nos engañan o nos
conviene que los sentidos nos engañen?
(Ruy Henríquez, Filósofo y Psicoanalista)
Martes 21 de marzo de 2006.
6. Pensamiento y escritura. (Jaime Kozak, Psicólogo y
Psicoanalista)
Lunes 27 de marzo de 2006.
DÍA:
lunes 20 de febrero al 27 de marzo de 2006. HORA: De 11,30 a 13,00 horas. LUGAR: Seminario A-217 de la Facultad de Filosofía de
la UCM. Ciudad Universitaria.
28040. Madrid.
http://fs-morente.filos.ucm.es
Organizan: Asociación de Estudiantes "La
Caverna" y la Escuela de Psicoanálisis y Poesía Grupo Cero.
Tel. 91 758 19 40