Siamo Indiani Grigi
e nel carnevale stiamo
per festeggiare la morte
di tutto quello che fa male.
Mi fa male, mi fa male,
gridava la signora,
che dopo i sesanta
tutto il mondo ti rispetta.
A me mi diverte molto
peromi fa male, molto male
che quando parlano i giovani
difendano non saper niente.
Io sono una donna libera
e ho sesanta anni
pero lavorai molto
da quando compì i dieci anni.
E si qualcuno si sorprende
di che io viva tanto bene
qualsi senza malattie
e la pelle una pittura
io vi voglio consigliare:
per non morire in vita
si debe abballare e fare l’amore
in ogni oportunità.
E se nessuno vuole
ballare e fare l’amore
leggeremo un poema
e non ci andrà male.
Alla lettera alla lettera,
dice la ragazza.
Aprite un pochino
gli dice il giovanotto.
E il poema viene e va
e al mondo tutto intratttiene
quando le parole dicono:
Scemo, scemo, scemo è
cui si mette a pensare
quando li tocca abballare
quando li tocca vivere
il godere dei sesanta.
Mi fa male, mi fa male
che a sesanta anni
mie nipoti non mi lasciano
vedere la televisione.
E dai con chi al nonno
la guerra li fa male
mi perdè quattro films
e le notizie fatali.
E dopo temono mostrarmi
i programmi infantili
se per caso qualche ciste
mi tocchi molto bene i nervi.
E dopo dello sessuale
già nessuno mi vuole parlare
come se io fetessi
o non sentéis più niente.
L’altro giorno ascoltai
che si raccontava un ciste
dove era facile ascoltare
del lupo l’intenso ululare.
Li domandano al nonno
quanto tempo ha passato
che con la nonna non fa
pim, pam, pum, pim, pam, pum.
Il nonno, pensativo
e alzando i suoi bracci
produce un ululare tale
tanto potente e prolongato
come indicando: Que lì
qualche volta ha goduto.
Pero ce qualcosa che non sanno
li ingenui commedianti
che il nonno gallegiò
cavalli di tutti i tipi,
e alla donna nel suo cuore
li fece un piccolo trono
e la lacio seduta
quasi due settimane
mentre lui ballava
nel carnevale.
Quando si svegliarono
lei bella
disse che lo amava
e che suo amore
sarebbe per sempre
per tutta la vita.
¡Tutta la vita! non mi piace
fa male, molto male,
gridava il nonnino
mentre ballava il can can.
Ma le con tenerezza
li rispondè con grazia:
Già so’, non sono l’unica
ne quando ti cucino
la torta di patate
Io vi voglio consigliare:
per non morire in vita
si dedeve aballare e fare l’amore
in ogni opportunità.
E se nessuno vuole
ballare e fare l’amore
leggeremo s un poema
e non ci andrà tanto male.
Alla lettera, alla lettera,
dice la ragazza.
Apriti un pochino
gli dice il giovanotto.
Carnevale
della terza ettà
Indio Grigio
QUESTO È PUBBLICITÀ
150 Anni della nascita di Sigmund Freud
COLLOCHI INTRODUTTORI AL PSICANALISI
Università Complutense de Madrid
Facoltà di Filosofía
1. Una nueva manera de pensar lo humano.
(Alejandra Menassa, Médico y Psicoanalista)
Lunes 20 de febrero de 2006
2. Cómo transformamos la realidad
en lo que nos interesa.
(Miguel Martínez, Médico y Psicoanalista)
Lunes 27 de febrero de 2006.
3. ¿Por qué soñamos? ¿Por qué sentimos angustia?
(Pilar Rojas, Médico y Psicoanalista)
Lunes 6 de marzo de 2006.
4. ¿Estamos marcados por el pasado o por el futuro?
(Carlos Fernández del Ganso, Médico y Psicoanalista)
Lunes 13 de marzo de 2006.
5. ¿Son los sentidos los que nos engañan o nos
conviene que los sentidos nos engañen?
(Ruy Henríquez, Filósofo y Psicoanalista)
Martes 21 de marzo de 2006.
6. Pensamiento y escritura. (Jaime Kozak, Psicólogo y
Psicoanalista)
Lunes 27 de marzo de 2006.
DÍA:
lunes 20 de febrero al 27 de marzo de 2006. HORA: De 11,30 a 13,00 horas. LUGAR: Seminario A-217 de la Facultad de Filosofía de
la UCM. Ciudad Universitaria.
28040. Madrid.
http://fs-morente.filos.ucm.es
Organizan: Asociación de Estudiantes "La
Caverna" y la Escuela de Psicoanálisis y Poesía Grupo Cero.
Tel. 91 758 19 40