INDIO GRIS
RIVISTA
UNIPERSONALE DI RACCOLTA DI SPAZZATURA
Nº.28 ANNO 2000 GIOVEDÌ 7 DI DICEMBRE
FUSIONA-DIRIGE -SCRIVE E
CORRISPONDE:MENASSA 2000
NON
SAPPIAMO PARLARE MA LO FACCIAMO IN VARIE LINGUE
SPAGNOLO,FRANCESE,INGLESE,TEDESCO,
ARABO,PORTOGHESE,ITALIANO,CATALANO.
INDIO
GRIS,E PRODOTTO
DE UNA FUSIONE
LA LUCENTEZZA DEL GRIGIO
E
L'INDIO DEL JARAMA
LA FUSIONE CON PIU FUTURO DEL SECOLO
XXI
INDIO GRIGIO Nº 28
1
2 DICEMBRE DELL’ANNO 2000:
Sto
un’altra volta a Madrid e neanche so come si fanno le cose .I ragazzi di
computo vogliono comprare un servitore ed io,subito , ricordo , che i tori
servono le vacche, che i cavalli servono le giumente e nel mio quartiereservire
era darti un cazzotto indimenticabile.
Con
queste idee che ho del tema poco posso aiutare, é per quel motivo che mi venni
a scrivere.
Scrivendo
,mi rendo conto che mi piacerebbe essere un uomo di conoscenza,qualcuno capace
di vibrare col suo tempo.
2
Le
mie fantasie sessuali eccedono ogni possibilitá di essere scritte.
3
Un
uomo innamorato di sè stesso,finisce perdendo le staffe.Per quello ti
amo,affinchè non dicano di me :Fu un upmo che
perse le staffe perché non amò mai nessuno.
Ti
amo,quello sí, in un squilibrio permanente.Ci sono giorni terribbile che piu
che amarti mi dimostro che ti amo.
Ci
sono giorni nei quali l’amore spiana ogni fondamento e l’amore che si ama e
tutta la mia vita ed il mio futuro.
E
nient’altro cominciare quelli pomeriggi tediosi quando all’amore gli tocca
lasciare le sue marche in un’altra camera da letto che la nostra,quelli
pomeriggi,amo di te le tue natiche scoperte mostrando al mondo il mio
fallimento.Amo le tue natiche fino agli estremi di un padrone attaccando solo il
suo schiavo per godere.E parto dallo spazio le fruste di sete che produce solo
il verbo innamorato e lo scarico con furia inusitata sulle tue natiche amate.
E
è l’amore che gira a mezzanotte e mentre dormi ti accarezzo e ti bacio e
stacco dall’aria aliti di fuoco e popolo la tua notte e le tue mattine di
sonni dove Eros si appropria totalmente dell’amore e mette un sorriso nel
ventre della notte,splendida dove la morte regna e niente è verticale bensì la
nostra caduta,il nostro cervello cadendo nel centro dal cuore della bestia
affinchè il poeta capti,con precisione,che c’è un amore,il nostro a
mezzanotte,dove il cuore pieno della bestia,si alimenta di cervelli caduti,di
verbi in disuso.
4
Vengono
a vedere,diceva il condannato,le natiche castigate della mia amata,quelle marche
lasciate nella sua pelle che
spariranno senza lasciare rastrelli e punitemi per quel motivo ma ,
anche,guardate le marche inmortali che il suo amore ha lasciato per sempre nel
mio cervello e punite, almeno,all’amore.
5
Ella
tente,di mille maniere,piacermi ma come domenticó il suo corpo in casa di sua
madre,quando si muove e parla di fronte a me, si muove e parla per sua madre.Un
pomeriggio si troverá coi i miei poemi in alcuna strada persa de la sua anima
,e tremerá ,vi assicuro ,per me.
6
1 DI FEBRAIO DI 1978, MADRID:
Cara:
Oggi inauguro la macchina elettrica per scrivere questa lettera.É realmente
meravigliosoaverci comprato una macchina elettrica per scrivere poesia.Stiamo
tutti guardando il fennomeno,sembra un centro sperimentale della poesia.
All’improvviso
mi sembra che l’eletricita lo possa tutto.Voglio essere il poeta elettrico,una
specie di poeta supersonico,un amante delle notte tormentose,raggi e
scintille,un aterrito uomo collegato alla crocevia del secolo,energia atomica
contro energia libidinal.
L’elettricitá
,voglio dire,sta della nostra parte.
E
da vari giorni che doveva passare in bella copia una lunga lettera che ben puo
essere un altro libro,si chiama Lettere Per le Feste di Fine di Anno 1977.Una
serie di prose poetiche e poemi dove parlo male di tutto quello che prima
c’affascinava.
I
miei sentimenti ,senza dubbi,hanno cambiato il suo modo di fare.Non sta
male,allora,che sia infedele ala mia Lettera 22 con questa moderna e giovane e
splendente macchina,una chiara dimostrazione della tecnica moderna.
Cambiare,sapere
sostituire la cosa rotta,la cosa persa,è sempre buono per la salute.
Sono
stato invitato ad un omaggio affezionato al Premio Nobel di Letteratura,ti
invieró il poema eletto.Stanno traducendo all’italiano IO PECCATORE,ed al
francese SALTO MORTALE ed il lavoro su perversioni.Sono in francese la nuova
poesia francese di che tanto aveva bisogno.
La
scrittura è, per me,quello che dové essere sempre:Un segno,una freccia
indicativa.Un strumento tra scientifico ed umano per appropriarsi della realtà.
7
7 MARZO DI 1978, MADRID:
Cara:Voglio
parlare un momento con te,si tratta della mia scrittura.
Dopo
avere finito SALTO MORTALE,scrissi CANTO A NOI STESSI SIAMO ANCHE
l’AMERICA.Una volta conclusso Canto,a partire dal mese di ottobre di 1977
cominciai a scrivere alcuni prose ed alcuni poemi che senza darmi conto armano
un altro libro che,nella sua totalità,rappresenta lo studio piú finito che si
sia fatto circa i gruppi umani che potrebbe chiamarsi UNA MANIERA DI VIVERE.
Mi
chiamano anche l’attenzione i quattro poemi scritti nelle ultime settimane che
non sono solo un piccolo cambiamento nelle mie maniere bensì sopratutto il
principio di un niovo libro.Diciamo che ho con me 3 libri finiti ed un libro
incominciato ,tutto senza pubblicare.
Devo
pubblicare tutto quello che scrivo se non mi farà male,molto male,avere tante
parole nella mia casa.
Bene,ora,tento
di spiegarti della migliore maniera possibile che cosa è quello che mi passa
La
mia decisione di rimanere in Spagna è irrevocabile.
20
anni per lo meno,forse 30 anni fino a che rieca a vivere della mia scrittura.
Attualmente
dovo essere della cosa vivente la cosa migliore.Desidero,allora,che si conoscano
i miei scritti.
Mi
piacerebbe parlare di tutto con te a Madrid e mi immagino che sognare non è
cattivo.
8
17 MARZO DI 1978, MADRID:
Cara:Mi
risulta realmente sorprendente non averte strappato una sola lettera..
Dimmi,matta
di amore ti sembra bene avere lasciato al bimbo tanto tempo solo.Voglio contarti
che tutto va niovamente bene e nuovamente male.Se non ti è arrivato Salto
Mortale(sottotitolato 1975-1977 Buenos Aires-Madrid)puoi chiederlo a Teófilo
Larriera,egli l’ha.Devo scrivere il prologo por il libro di teatro de Teòfilo(TEATRO
FESTIVO)e,in realtà,non so che cosa scrivere.Lessi le opere più de cinque
volte,in alcuni passaggi sono stato capace di rappresentare un personaggio
davanti allo specchio.Le opere teatrali che pubblicherà la Casa Editrice Gruppo
Zero e quello mi emoziona
erano,alla mia lettura la metafora più squisita di quello che sarebbe il secolo
XX,un cuarto di secolo prima del fine ma non mi azzardavo a dirlo bensì
timidamente.
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Mi
risulta,a volte,tenebroso che la gente si fidi di me ,quando io mi
sento,veramente,un irresponsabile.
Parlo
e dopo non so quello che parlai.
Scrivo
e dopo mi rendo conto che scrivo assurdità.
Offro
il mio essere per le ceremonie e dopo mi rendo conto che ho partecipato ad una
cerimonia pagana:
Un
tempo dove Dio,per un instante,è rimpiazzato per l’amore.
Un
instante del tempo dove la bestia fa schegge di Dio.
E
questa e la legge di Dio per l’umano:Affinchè ci sia uomo smetterò di essere
Dio,un istante,nel tempo di ogni amore ma tutto il tempo che rimane,sottraendo
quella carezza,è Dio
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So che arrivasti a preoccuparti per il mio stato di salute e non è per meno.La maggioranza degli esiliati stanno passandola molto male con la salute,ma voglio dirti della mia macchina e lettera che non steti mai meglio.Tutto quello che mi permette di continuare a vivere sta con me.Il sole di primavera.Un roco mormorio di creazione permanente.Un sordo amore indiscutibile per tutto quello che nasce,parlo anche della mia nuova vita che nasce in Spagna ed il mio corpo,elastica acciaio contro il vento,vestito coi miei versi.Se non arrivo molto lontano è perchè i versi erano cattivi,al mio corpo gli darò un’altra opportunità.
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29 MARZO DI 1978, MADRID:
ARTE POÉTICA
Inchiodo
sul fino specchio della tua anima
il
morso del mio nome.
Raffica
di oscurità
macchio,
definitivamente,la tua purezza.
Mi
definisco
stabilisco un bordo inalterabile,
sono il poeta.
12
UN
AMORE APPASSIONATO
UN DESIDERIO SENZA LIMITI
UNA TENEREZZA INDISCUTIBILE
Un
libro di Miguel Oscar Menassa.
Per portarsi meglio con suo compagno nelle
feste
e qualche un altro giorno di lavoro
Esempio
di lettera
DOMENICA
5 DI OTTOBRE
Non
ci mettevamo mai d’accordo nel prezzo delle cose.
Per
me le cose erano sempre econimiche.Stare al tuo fianco per me, faceva poco ogni
prezzo.
Fummo
in tale maniera liberi che ora sei una donna che sta vicino a me benchè stiamo
lontano.Sei una vera invenzione.Una donna che sta lì benchè non stia.Una donna
che mi permette di stare lì quando,in realtà,sto qui.
Una
vera invenzione e non so chi inventò l’amore tra noi ma non c’importa e non
crediamo troppo.
Lo
facciamo,l’amore lo facciamo e quando non lo facciamo,facciamo altre verità,fabbrichiamo
altri sonni che quelli della specie,quelli giorni che c’alziamo innamorati dai
ponti, delle ferrovie,delle autostrade,di tutto quello che separa gli amanti
affinchè dopo tornino a trovare in altre strade,altre città,altri amanti.
Io
e te ,cara ,abbiamo partecipato a quella storia universale dell’amore.In
secoliventuri quando si parli dell’amore,si parlerà dil nostro amore,quello
voglio dirti quando ti dico che ti amo.
Ora,oggigiorno,per
dirlo in qualche modo,ho compiuto 57 anni che,in parte,sono miei e,in parte,sono
del mondo.
Ci sono volte che tutto me lo devo,ci sono volte che tutto lo devo al mondo,tanto une come altre volte esistono solo,per me, per la tua presenza.Senza te volando per il salone della casa come se fosse un aeroporto internazionale,io non avrei potuto concepire che il destino della Poesia era volare e neanche,senza quello volo permanente annunciando il futuro,non avrebbe potuto mai concepire l’idea di Le 2001 Notti.
"Questa
romanza è un monumento al desiderio, non a su soddisfazione, ed il
desiderio non sta in stampi né norme." Leopoldo
di Luis |
"Menassa
fa di quello erotismo una vera enciclopedia delle relazioni
sessuali."
Juan-Jacobo Bajarlía |