Rivista settimanale per Internet Indio Grigio
Nº 274 ANNO 2005 GIOVE
24 NOVEMBRE

 

UNE - DIRIGE - ESCREVE E CORRESPONDE: MENASSA 2005

NÃO SABEMOS FALAR, MAS O FAZEMOS EM VÁRIOS IDIOMAS
CASTELHANO, FRANCÊS, INGLÊS, ALEMÃO
ÁRABE, PORTUGUÊS, ITALIANO E CATALÃO

INDIO GRIGIO È  PRODOTTO
DI UNA FUSIÓNE
IL BRILLO DELLA COSA GRIGIA
E
L’INDIO DEL JARAMA
LA FUSIÓNE CON PIÙ FUTURO DEL SECOLO
XXI

Índio Gris


INDIO GRIGIO Nº 274

ANO VI

EDITRICE

 

L’UOMO E IO
22

E, a volte,
sono la donna seminatrice
di tutte mie disgrazie,
di tutti mie fallimenti.
Voglio che qualcuno mi ame
ma non voglio amare,
voglio vivere come una regina
pero  non ho re
e quando mi impoverisco
per aver creduto
avero quello che non aveva
e non aveva a nessuno
voglio che il mondo tutto,
sostenga  mia pazia
che è, precisamente,
vivere sola nel mondo
e quando il mio amato
venga a  domandarmi
cosa fece
con nostro amore grandioso
io li dirò:non mi sono accorta,
non mi rendè conto
que lo nuestro era amor,

non mi rendè conto
che le piante si bagnano,
on mi rendè conto
che un bambino necessita
il calore di una pelle
ed essere adattato.
Non mi rendè conto
che l’amore non esiste
al meno che lo facciamo.
Non mi rendè conto,
e questo lo più terribile,
che nostra poesia
era poesía.

E avè invidia
di tutto quello che cresceva
e avè giorni terribili,
disconcertanti,
dove arrivai ad invidiare
il crescimento
di tuoi bianchi capelli,
di tuoi unghi.

E, dopo, tue panni,
tae elleganza al parlare
la maniera
in che altre donne ti salutavano,
il modo libertario di utilizare il denaro
che guadagnavi nelle tue ore di lavoro  .

Tutto mi sembrava indegno per me.

Quando mi davi un po’ di denaro
che, per altra parte, mai fu tanto,
lo buttava
e quel giorno restava senza manggiare
peromie mani rimanevano pulite.

E quando godeva
sessualmente nella tua presenza,
mi mutilava,
inombrava il mio cervello,
in vece di godere
diventava gelosa e delirava.
Ti perseguiva,
mi salivano grani nel culo
per farti vergognare
di quello che avevi fatto.

Qualsiesi detaglio  senza importanza
nella cucina
o en el baño
o sul tavolino di notte
o una fotografía antica
dove sorridevi,
tutto lo utilizava
per ostigarti con miei deliri
e, a dire la verita, mi piaceva,
mi faceva godere
vederti furioso con mie cose
e al di là
che sempre avè paura
che un giorno mi ammazzassi
io godeva con quello:
farti arrabiare.

Una allegría profonda, mai vista,
invadeva mio essere quando mie parole
rompevano il pedestallo che ti sosteneva
e tú, cadevi, umanamente parlando,
nella mia bocca è quello,
era per me, tutto l’amore.

L’uomo e io 22

POESÍA, LETTERE D’AMORE, PSICANALISI,
¿EROTISMO O PORNOGRAFÍA?
QUALCOSA DI POLÍTICA O RACCOLTA DI SPAZZATURA
E LETTERA DEL DIRETTORE

 

IL CIECO  E LA FIDANZATA

Io ho una fidansata
di molti colori
che arrivò fino ad odiarmi
perche gli dicevano
che io ero molto cieco
e niente vedeva.

Un giorno mi disse:
Quando mi accarezzi
amo tua cecheza
perche se tu niente vedi
io già non ho vergogna.

Anche la pelle del corpo
e delle mani anche
quando incomincia la careza
liberano un nuovo esser.

Quando  incomincia l’amore
sempre viene accompagnato
delle posibilita di vedere
che stiamo imbalsamati.

Lí, dove  il tempo
sa fare suoi essercizi,
non mi importa tua cecheza
perche è tua pelle la che vede.
Pero quando io ti mostro
mie tette, algún quadro,
un poema  riccomato
allo stile  orientale,
o la curva elegante
di mio vestito chiaro
o le carine cinte
di mia  cammicettina azzurra.

Lí,  guardo tuoi occhi
e grido
la belleza  nei tuoi occhi
stá moréndose.

Per quello ti consiglio
che nostri corpi
possano tremare, amore.

Abbandona nei tuoi occhi
la cegueza,
metti la carezza nel vuolo
e la belleza,
tutta la belleza,
stará nella mia pelle.

Il cieco e la fidansata

 

Indio Grigio

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