¿Percaso un lucinghiolo
stanco di volare, di illuminareil niente,
se posará su mie spalle quieti
e mi farà felice?
¿O, può darsi, sono l’uomo
che si innunda di baci
e non riesce mai
lasciare la solitudine?
L’UOMO E IO
2
¿Donna independente o
tigre liberato della selva?
¿Uomo o calmante
vitaminizato per i nervi?
¿Sono accaso quel che pansa
che mai arriveremo
o l’iluso che si alza
tutte le mattine
per vivere un nuovo porvenire?
L’UOMO E IO
3
¿O bene, sarò felice donna
che trionfó nella vita
per non aver vissuto quasi niente
e scriverlo tutto?
Belleza, quella di un uomo
lasciandosi portare
per una parola fratturata,
spaccandosi,
anche lei, nel suo suono.
L’UOMO E IO
4
Bambino e vecchio
domandandosi, al unísono,
li acordi possibili
del mondoin cui viviamo:
Sembra che la vita non incomincerà mai.
Sembra che la vita già è finita.
Non so’ quale di questi uomini
sarà mio padrone un giorno
ma incomincio dicendo la verità:
la lotta è crudele,
le ambizioni, imperfetti.
POESÍA, LETTERE D’AMORE, PSICANALISI,
¿EROTISMO O PORNOGRAFÍA?
QUALCOSA DI POLÍTICA O RACCOLTA DI SPAZZATURA
E LETTERA DEL DIRETTORE
L’OMO E IO
20
E il dittatore
supervo è malvagio
che mi obliga
tutto il tempo ad ammazzare,
isolare,
ditrugere o pervertire,
tutto quello che non pensa
come pensa lui.
E dopo nel
mondo
solo vivono suoi sogni.
Quei giorni,
quando il tiranomi può,
non essiste la belleza
ne il rubí ne il fiore ne l’amore
ne l’odio
ne anche il poema.
Tutto il godere,
tutto il piacere che essiste,
nessuno può goderlo
sólo il tirano.
E per me,
solo rimane sognare,
sognare, intensamente,
che qualche giorno,
quando il tirano muoia,
potrò vivere in libertà,
conoscere l’amore
pero già sarà tardi:
si aspetto,
per sentirmi libero,
che il tirano muoia,
al morire il tirano
mi renderè conto
che il tirano
sono io.
Ho, anche, con
me,
la indigente giovane
che non vuole,
per niente del mondo, lavorare,
e il medico comprensivo
che vive, intensamente,
tutte le malattie,
anche quelle che non essistono,
e una bujía matta
che si accende e si spegne,
senza tenere in conto le stazioni
mie stati d’animo
ne le guerre.
A volte,
quando intento amare
nelle penumbre,
la bujía si accende
iluminandotutto con follìa
Quello che voleva essere segreto,
si fa pubblico e, ne anche,
nessuno gli incontra spiegazioni.