NERVIO ANGOLARE

Nervio angolare torcendosi in reconditi.
Lo fu tutto l’amore, quella careza  siocca.
Cosí fu, mezo secolo, il scemo del’amore.
Delirante, temeroso di che  qualsiesi mi rubbara lo mío.

Non avè mai niente,
solo il cancello che separava lo mio dello strano  .

Imbarcato per mio proprio delirio
in una grande onda fantastica,
fece un viaggio di luce  e de parole,
un viagio a popolazione senza ritorno.

Quando vedeva di lontano un essere umano,
diventava contento,  batteva le mani
e il cuore mi batteva apresuratamente,
pero mai intentava emozionarmi.

Al principio fino a che mi faceva schifo,
quando  gli uomini si ammazzavano o
semplicemente si morivano.
Dopo fu il lamento senza limiti.
Lamenti del’anima quieta, lamento lussurioso,
e nessuno mi ascoltò.

Nervio angolare

LA VIDE

La vide, la  volè e la ammzzai,
per il dubio  suo amore mi incatenara.

La vide

SINIESTRO FU L’AMORE CHE MI TENESTI

Siniestro fu l’amore che mi  avesti.

cara, lo ricordo,
eri come un tambore  immapzito
battendo senza pietà, chiamando alla morte.

Mio amore fu tutto quello che pote con mio canto.

Oggi  pratico per te, acústica serpente innamorata,
una voce guturale, ardente, una voce poco comune:

            li diede, li diede con un martello
            li diede, con intenzione di darle.

            Strigè sua  testa, sua cuore,
            suoi illusioni tra parole.

 Siniestro amore che mi avesti

     Indio Grigio

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