EDITRICE
XV CONGRESSO
INTERNAZIONALE GRUPPO ZERO
LA DONNA E IO –
Psicanalisi delle relazioni di coppie
Venerdì 22 Luglio di 2005
Parole della mattiana
Ieri mi chiamarono della Svezia per darmi il Premio
Nobel e gli rispondè che se lo mettino nel culo.
Mi chiamarono
dil giornale El País per farmi una intervista su la invidia dei
giornalisti per i poeti e gli disse che se lo faccino a sua madre.
Primo che mi
chiamassino quelli della televisione inviai una lettera dove li
mandava alla merda.
Dopo mi chiamó
una fidanzata di quando avevavmo vent’anni e mi domando come mi
sentiva.
Iogli rispondè,
domandando alla volta:
-
¿Come mi
sento o come mi va?
Lei staccó
immediatamente e io rimanè pensando nella vacca.
UCI alla strada e
comprai 120 rosali rossi per mio piccolo balcone e ci sedemmo con
la vaca, uno al fianco del altro, a conversar e tranquillamente.
¿Come va vaca? gli
disseper incominciare con qualche cosa e la vacca rispondè di
maniera semplice .
-
Muhuhuhu.
Mi emozionó sua
semplicità e pensai : La vacca, povera, muge di tristeza.
Lei entornò un
po’ gli occhi, incrociò le gambe e segnaló con la direzione di sue
tettte al’aria, la fotografía del Presidente del Governo.
Ad un colpo
sue gambe si piegarono di un modo estravagante e una rosa rossa si
inchidò nel suo cuore. La vacca disse:
-
Muhuhuu…
A me mi tornó
la emozione per la semplicità della vacca e pensai: Questa volta, la
vacca, muge di dolore.
Lei tra gridi
inganosi, perche a partire di adesso gia nessuno potrà distinguere
se la vacca gridava di tristeza o di dolore, intentava con sue torpe
mani togliersi la rosa che se li aveva inchiodato nel suo cuore e,
alla volta, voglio dire allo stesso tempo, trattava di mangiarsi la
foto del Presidente del Governo.
Mi dondolai su
la vacca e al intentare toglierli la rosa, una altra volta, li
strappai il cuore e , cosí, tutte due tranquilli, ci mangiammo a
meta ciascuno la foto del Presidente.
Quando finimmo
di mangiare io disse:
-
Muhuhu…
E la vacca
pensó che il mondo aveva incominciato a cambiare.
Io disse
nuovamente:
-
Muhuhuhu; Muhuhu…
E la vacca
disse per dentro:
-
Povero
uomo, muge di tristeza e di dolore. È stanco di aspettare il Premio
Nobel, stanco che nessuno voglia intervistarlo, stanco di che lo
chiami sempre la fidanzata da quando aveva vent’anni per dirgli
che ancora lo ama, pero che vivere con lui è impossibile. Povero
uomo. Poeta di moltitu, morirá in solitudine.
Miguel Oscar Menassa
Direttore della Scuola di Psicanalisi e Poesía Gruppo Zero
Presidente del XV Congresso Internazionale Gruppo Zero
Parole
della mattiana
POESÍA, LETTERE D’AMORE, PSICANALISI,
¿EROTISMO O PORNOGRAFÍA?
QUALCOSA DI POLÍTICA O RACCOLTA DI SPAZZATURA
E LETTERA DEL DIRETTORE |
SI ALZA NELLA NOTTE ED ANDA
"Magari ci avessino divorato le scimie
sotto l’acido alito di quella stradella dil mercato,
nel albegiare umedo e grigio."
"Magari ci avessimo avelenato con quelle mandole
[tanto
amare,
mentre brillava come mai il sole."
"Magari ti mangiassino il cuore i cani ancora ,
ben lontano, amore mío,
i cani nella notte che ti allontanò di me.."
¿Chi maledice in voce bassa?
¿Chi mormora come nodriza matta tra li aliti della
[
oscurità?
E qualcuno che si alza e incomincia a camminare
[tra i muerti;
qualcuno che tocca uno strascio o che pesta un’ombra con dei
[brividi.
Il luogo è pieno di cose, di vermi e di polvere
[insistenteper tutti gli angoli.
Non cè posto ne per una monetada queste parte.
Perolei torna del rovescio del giorno, guarda i buchi delle
[ notti
fino al vuoto del finale.
Una volta più ancora, una volta in più cerca tra i vertí rotti le
[chiavi del
errore,
tra conti scaduti la cifra del fallimento,
tra attacature sciolte il nodo del’addio.
¡Ah memoria, memoria,
quando appilavi sólo incantamenti di oggi per domani e
[dopo di domani,
e avevi le mani fervorosi e gli occhi di trasparente
[miele!
Mamma, papá, non mi guardati adesso del al di là, da allora,
come se mio destino starebbe anunciato per la fulgurazione delle
[stelle,
come se fosse l’angelo del futuro splendore.
Sí, sí, tutto stava dipinto con il colore dei paradisi prome-
[ssi
e io ero come il sogno delle più asolute, la più incorrut-
[tibile delle
primavere.
Julieta sospesa del canto del uccellino fino al veleno,
ogni incontro nel filo del coltello e ogni cieloin chisà:
l’impossibile trionfo del amore che sempre si tradisce.
Mamma, papá, racoglierono i dati.
Non sarò ne anche come il punto luminoso di Keops per l’
[amante,
ne la mia assenza sará tenebre senza rimedio per nessuno fino al
[giudizio finale.
Perocancellati già, specchio infiammatorio, specchio usurpatore,
¿percaso cè qualcuno più infelice che io in questo inalterabile,
[mutilato universo?
"Ti appertego", disse. "¿Tantocome gli occhi che non vedi,
come la voce che clama nel deserto? ", disse.
"Tanto come tú stessa. Tanto come il luogo del bene perso.
Pero questa è una storia per dopo del mondo", disse.
¡Ah memoria, memoria,
tieni le mani fredde e lo sguardo scuro di quelli che ritornano
[dal
mai!
Portiamo, di tutti i modi, quelle stanze abismale,
quelli parchi con pioggia e quelpon te dove dolo è state.
Non lasciamo cadere le lampade guardiani ne le lettere tanto
[frágile:
mettiamo in questo stesso sale i baci, gli dei,i ritorni;
guardiamo ogni petra,ogni sole, ogni lacrima .
E cosí, passo por passo, anno tra anno, abbiamo forzato il tempo
riavvivando il passato bocca a bocca con il vino vertiginoso del
[porvenire
fino a vedere il presente posato quí o lá come un ucello cieco.
Fu un incessante e arduo trasloco sutterráneo.
Adesso stiamo vicino del finale, di faccia contro il muro que no
[cede.
Hanno caduto città; hanno passato dinastíe di formiche.
Tutta questa spazzatura è stata rivolta, tritturata,
[confusi,
senza nessuna pietà, senza nessuna speranza.
¡Ah memoria, memoria,
ci abbiamo deslizati varie volte per i dintorni della
[eternità,
dove qualcuno ci Stara aceptando qualche giorno, "per
[dopo dei mondo",cosa disse!
Allora lei si alza tra rafiche fredde e turbi remolini
uguale che le mendicante distemplatedella spazzatura,
e tropieza e cerca e maledice tua ombra ancora:
"¡Magari ti mangiassino il cuore,
gia freddo,
i cani nella notte che ti allontanò di me ".
OLGA OROZCO
Menassa
recita a Olga Orozco
Indio Grigio
Lei è felice pero non può
sorrídere.
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