Rivista settimanale per Internet Indio Grigio
Nº 259. ANNO 2005 GIOVEDÌ 11
 AGOSTO

 

UNE - DIRIGE - ESCREVE E CORRESPONDE: MENASSA 2005

NÃO SABEMOS FALAR, MAS O FAZEMOS EM VÁRIOS IDIOMAS
CASTELHANO, FRANCÊS, INGLÊS, ALEMÃO
ÁRABE, PORTUGUÊS, ITALIANO E CATALÃO

INDIO GRIGIO È  PRODOTTO
DI UNA FUSIÓNE
IL BRILLO DELLA COSA GRIGIA
E
L’INDIO DEL JARAMA
LA FUSIÓNE CON PIÙ FUTURO DEL SECOLO
XXI

Índio Gris


INDIO GRIGIO Nº 259

ANO VI

EDITRICE

XV CONGRESSO INTERNAZIONALE GRUPPO ZERO

Venerdì 22  Luglio di 2005
Parole della mattina

Modificare mio io e l’unica cosa che si mi occorre è guadagnare denaro, per avere più denaro per poter ripartire tra le persone che io, Dio e mia mamma.

Voglio modificare mio io stesso e non lo trovo da nessuna parte pero lascio scappare le parole come se fossino pompe di sapone che una volta prodotte, ancora, nacessitano del vento per volare e mi fermo in quella saggeza straordinaria dil secolo morente e me lo dico in voce alta :

-Un  bambino oggi è una bocca che dobbiamo alimentare perche domani quella bocca sarà due bracci che daranno di mangiare a 10 bocche .

Fui per la vita montato in  frase che leggè ai 14 anni, per caso e senza intervenzione, apparente, di complice alcuno, e atribuí non so’ per ché motivi a Mao, pero quella frase non teneva in conto la invidia.

Mi ho visto dando di mangiare a una boca che, per seguire essendo bocca, andava cortando suoi braci manmano che gli crescevano, per non dare di mangiare a nessuno, per sentirsi di fronte a me l’unico  bambino del mondo.

E boche feroci che si mangiavano tutto quello che aveva e dopo lo sputavano, per poter avere fame nuovamente e mangiarsi tutto il cibo degli altri bambini. In quella fantasía non era che non esistevano altri bambini, sino che il personagio centrale del film, a  i  bambini che non erano lui, gli ammazzava di fame.

Ebbe boche serene che si guidavano di tutto. Ne anche arrivarono molto lontano in nessun tipo di nuova ética. Quando non mangiavano, non permettevano che  mangiasse nessuno e quando mangiavano si ostinavano in che doveva mangiare tutto il mondo.

Ed  ebbe bocche e bocche e bocche sedenti e afámate e mai arrivarono ad essere tanti bracci per alimentare tante boche.

Per quello, cara vacca,

IL SECOLO XX AVEVA FALLITO.

Miguel Oscar Menassa
Direttore della SCcuola di Psicanalisi e Poesía Gruppo Zero
Presidente del XV Congresso Internazionale Gruppo Zero

Parole della mattina
 

POESÍA, LETTERE D’AMORE, PSICANALISI,
¿EROTISMO O PORNOGRAFÍA?
QUALCOSA DI POLÍTICA O RACCOLTA DI SPAZZATURA
E LETTERA DEL DIRETTORE

 

LICANTROPÍA CONTEMPORÁNEA

Il  punto più alto della tristeza tanto può essere
un generale cieco mendicando a traverso delle esole
come  verso le 3 della mttiana  il corso
della Ópera
No ci sono límiti per la malinconía umana
Si conta sempre con una pietra per collocare su la
                                               [pirámide  delle lacrime
Siete sicuri di patire tanto come una donna
                                                       [strangolata
nel momento in cui lei sa  che tutto ha  finito
                                                              [e desidea  finire
Siete sicuri di che non valdrebbe più  essere
essere strangolato se uno pensa  nei coletelli delle ore

                                                                     [che si avicinano

Da un po di tempo vivo mio último minuto
La  sabbia che mastico è quella di una agonía invisibile e 
                                                                    [perpetua
Le fiamme che facio ricortare di tempo in tempo per il
                                                                         [parrucchiere
sono le úniche in  raccontare il nero iferno interiore che mi delatar el negro inferno interiore che mi
                                                                                 [abita
Come corpi privi di sepultura
gli uomini passegiano  per il  giardino del mio sguardo
Sognatori  inesplicabili
o sono l’unico a chi colpisce  una mano diseccata
in questo deserto popolato tra queste fiori áride
Amo e sono amato  Niente ci  separa
Per ché  allora stare triste nel cuore spledido
                                                                      [del amor
Il mondo  fremisce sua stúpida  testa Sappiatutto
Amo  anche se la vita sia mortalmente intollerabile
Amo  anche se dopo  mi veda obligato a ullulare
Dietro mie tracce il manto fantasmale delle  intenzioni
                                                                                  [occolti
Una catena di perfezionamento del dolore morale
suona alle mie piedi spantosamente  sfortunati
Amo e ci amiamo pero in mezzo di un naufragio
pero nella punta di un pugnale e non posso
non posso sopportare il male che questo ha di farti
Tuo occhi amore mío desorbitati per tutto quello che
                                                      [non sia piacere
Che mi  strappino il cuore con tenace
che  finiscono con mia testa  che si scolla
Bebo un latte come  inchiostro ella ora dil mezogiorno
si somiglia al carbone  dei pantani
dove si marcia il Sphagnum al quale prendo per mia
                                           [immagine  Nelly specchi
Io amo Io te amo pero
nella cala di un barco nel istante di dare il salto
                                                             [Impaziente
Innobile impazienza di saper se quello potrá sopportarsi
È probabile che tutti mi  giudicano un criminale
guidandosi sólo per le deboleze e l’aspetto
Quel uomo che  secondo i giornali di domani  decapitó
                                                                      [a sua amante
mentre dormiva a suo  fianco  piango nel   giudiziario
La  aveva assasinato  nella stanza dopo
 nella cantina  primo con un  coltello dopo con una sierra
separó la  testa adorabile per  poter mettere
il corpo in una borsa lamentabilmente  un po piccola
Piangè nel giudiziario,
Non siamo per caso  assomigliate alle palme
che crescono unite fioriscano e fruttificano
per dare una immagine del amore perfetto
L’autunno arriva con le mani piene  di illusioni
risplendenti
Ché crimene eè quello che mi fa piangere
Guardate mio amore stá vivo Mostrati  cara mía
Niente potete provare  La strategia verde come una foresta
si  allarga per l’orizonte dove graznan inutilmente
                                                                    [gli corvi
Pur troppo in  ogni albero cè un  piccato che si
                                                                 [dondola
in ogni foglia una machia di sangue 
Cosa può avere peggio  che il cielo al’alba o il betún
                                                                          [ del tramonto
Cosa è quello che mi impedisce mordere a  i pantani nei
                                                                         [ quartieri
La amarezza che sento crescere in me  può essere il primo
                                                     [torrente di un diluvio
al quale fianco l’altro sembra un volgare pariré dei cessi
Ricordo che nel mille  cinquecento quarant’uno
vicino  di Pavía
quando mi  prenderono nella campagna per dove  andava
víttima dei  primi effetti del male
la gente di campagna non  volerono credermi quando gli disse la
                                                                            [verità
Rifiutarono prendermi per lupo furioso
a causa di mia pelle umana e Santi Tomasi
eterni della scienza esperimentale
quando gli confessi che mia pelle lupina stava occolta
tra  pelle e carne
con suoi pugnali mi  fecero tagli  nei membri e nel
                                                                            [corpo
per verificare mie malinconiche affermazioni
non mi toccarono  il viso
spaventati  per la atroce poesía  di mie tracce
Chè è quello che mi impolsa a ulullare  nelle tombe
che è quello che mi obliga a scavare irresistibilmente nella
                                                                           [ polvere
dove dormino  gli innamorati in discomposizione
Cosa vai tu a essumare come se la luce vivente
no avrebbe  bastante con le ferite dei  vivi
Datemi il linguagio tenebroso dei carcerati pronti alla sedia
                                                                              [elettrica
il vocabolario último dei  guillotinati
La esistenzia è un occhio spaccato  Che si mi  capisca
bene un occhio che  fanno scoppiare ad ogni istante
l’arakiri senza fine Mi infuresco
al vedere la calma idiota con che ricivano mie gridi
Per  quello  voglio  strappare delle fosse ipocrita
 a i morti di morte violenta con sue pupille
                                                          [ orrorizate
voglio desterrare  alle vittime delle catastrofi
i cui scheletri conservano le posture del terrore
che si adattano meravigliosamente  a questi giorni che corrono
Diceva precisamente mia vicina che  cè
gente  che si butano all’acqua
Se sono una bestia babosa a chi l’asco del mondo
fa  babeare sarebbe molto facile finire con tutto
amore mío amore mío ascolti  quella bestemia
Non è la palidez del amore non è la palidez della morte
sino la dei  lupi questa che  cè nel mio viso
Non posso morire a causa di questo fiore inmenso
il cui calice non posso soportare che si chiude
Si ha lograto un notabile progresso in materia di torture
su il cobayo che sono
su il  cobayo selvagio che sono le due mani
trappolati tra due porte
l’amor la morte
e dei érculi asttratti si  appogiano sulle due porte
con la tranquilla sicureza di un numero di music-hall
esecutato senza nissún sforzo apparente
Cóme  mai notasti che mie baci  assomigliavano alle
                                                    [parole  sacrílegue
che sono tutto quello che rimane per dire a gli schiavi
                                                       [squartizati
Cóme  mai notasti che ti amo nel istante stesso in
                                                                  [che mi ammazzavano
che è sempre l’ultima volta che godo abominabilmente
                                                                    [nelle tue bracia
Tue bracia così belli che lí stá giustamente
lí stá lo più terribile
Tutto avvrá  di finire di modo selvagio
Io ti appartenerò  fino ha  Butaré a tuo amante alle bestie
O lo farò, esaminare con inganni per un médico alienista
o lo  ammazzerò freddamente
amore mío
durante suo sogno mentre è pallido e nudo
mentre i  lupi sorgino in torno dei  ciminteri
                                                            [dove dormono
 i belli giorni che passammo  insieme amore mío. 

LOUIS ARAGÓN

 Menassa recita a Louis Aragón

     Indio Grigio

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