Rivista settimanale per Internet Indio Grigio
Nº 256. ANNO 2005 GIOVEDÌ 7
 LUGLIO

 

UNE - DIRIGE - ESCREVE E CORRESPONDE: MENASSA 2005

NÃO SABEMOS FALAR, MAS O FAZEMOS EM VÁRIOS IDIOMAS
CASTELHANO, FRANCÊS, INGLÊS, ALEMÃO
ÁRABE, PORTUGUÊS, ITALIANO E CATALÃO

INDIO GRIGIO È  PRODOTTO
DI UNA FUSIÓNE
IL BRILLO DELLA COSA GRIGIA
E
L’INDIO DEL JARAMA
LA FUSIÓNE CON PIÙ FUTURO DEL SECOLO
XXI

Índio Gris


INDIO GRIGIO Nº 256

ANO VI

EDITRICE

CARA:

Allontanarmi della lfamiglia.Tornare a scrivere, per tornare a sentire che sono un uomo, per quello voglio scrivere. No un uomo attaccato a nessuna coscienza piena di potere, sino, questa volta, un uomo in libertà, JA-JA-JA

Poeti svegli 1

 

POESÍA, LETTERE D’AMORE, PSICANALISI,
¿EROTISMO O PORNOGRAFÍA?
QUALCOSA DI POLÍTICA O RACCOLTA DI SPAZZATURA
E LETTERA DEL DIRETTORE

 

Con il tempo  dovrò confessarlo tutto. sono un nuovo stile e, quello, deve essere spiegato per qualcuno, chì meglio che io, mi domando, quando ancora non saprebbe ne come incominciare.

A mia  sinistra Shakespeare, a mia destra Camarón de la Isla, la confussione, a volte, vuole essere estrema. Un tango nella radio mi lo dice chiaramente: stò in Madrid, la capitale del regno e, allo stesso tempo, la cattedrale del tango… Il tango e io siamo una cosa seria; io so’ che alcuni si danno con ognicosa per poter scrivere alcuni versi, che mi  vergogna mia  mancanza di modernità  quando voglio dire che il tango, non sólo mi apassiona, sino che mi serve di droga; io ascolto un tango e, subito, mi metto a scrivere. Quanto più sentito il tango  meglio scrivo. Il tango attúa su di me, come una droga alucinogena. per cominciare si mi riscalda il sangue, vedo tutto rosso, non capono  in me, in quelli momenti, più che i colori della passione, tra che tutto si annebia, perche quando ascolto un tango sempre  circondo la morte, e la voglia che io ho di  lasciarmi cadere da dieci anni fa, chiaro, la relata si trasforma. Per esempio, per non insistere in questa storia. La realtà,  ad un colpo, quando  ascolto tango, tiene colori, gli uomini e le  donne son o  belli e la elleganza mi persegue fino nei sogni. in tutto, lo dico, mi droga: IL TANGO, mio único amore la poesía. Dopo  anche mi  piace vivere la vita come  gli uomini normali, fumare, una che altra volta umbriacarmi , fare l’amore con le donne. Sono un genio in tutto.

Quindici donne circa, senza contare a quelle che io, propriamente, amo, stanno attenti a che non si risenta mia essistenza.a volte,chiaro, si producono tali incontri, che si libera una quantità tanto grande di energía, che si produce gustamento invece di cura. Non voglio dare nessùn esempio anche se la relata  mi tenta; sempre, un esempio a tempo, mi dico, può far guadagnare vari anni a molte persone e subito, mi dico,  anche pu`sbagliare la vita di varie persone, facendole perdere molto tempo; meglio non esemplificare niente, sino semplicemente dicendo che sodisfacere a quasi 20 donne non è qualcosa  che dipenda soltanto del sexo, sino fondamentalmente della immaginazione. Non si deverá essere ne brutale, ne dogmático. se una fa bene l’amore, quello non vuol dire che tutte tengano,adesso che fanno l’amore. Se una di loro gode scrivendo di maniera ripetuta e continua suo proprio nome o bene la prima lettera di suo nome, questo non significa, adesso, che  dobbiamo essigerle a tutte le altre  che si trasformino in scrittrice. Niente di quello. Non si tratta  di che un nome stia di una o altra maniera  con 20 donne, sino che si tratta di che un uomo stia di una o altra maniera con 20 donne, sino che si tratta  di che un uomo al orlo  di varie modalità differenti per fare l’amore,facia l’amore con quello che di 20 donne goda, o è capace di godere, e facendo il conto totale, non si arriva a due o tre donne. Cio’è, 20 donne finiranno  riunendosi in due o tre gruppi per godere, anche se siano mille, sempre saranno le forme che le società attuali permettano, cio’è, al più due o tre.se si tratta della passione, lei è ardente o frígida (più volte frígida che ardente) e, después, claro, hay formas intermedias, mujeres normales o, bien, lesbiane deluse. A quelle ardente se li obliga a essere intelligenti, sociali. a  quelle frígide se li obliga a passarsi tutto il  giorno facendo l’ amore. Al principio fracasseranno e si  lamenteranno di non essere amate il sufficiete. Si gli mostrerá in quel momento che il gruppo delle normali, si conforma con poter un poco di ogni cosa. Si  rendono contao allora di che sono due esagerate.

A quelle normale,  spiegarli che essere normali in relata è essere mediocre.Loro, adesso, non si metteranno d’accordo quasi mai, tutto quello che gli dovrebbe toccare a una di loro è ambito per ogn’una degli altri, e così sucesivamente. Tutte invidiano a tutte. Occupate tutto il giono e gran parte della notte in quello, io a volte, mi incontro per caso con  alcune di loro(in pomeriggi memorabbili anche con due) e, allora, faciamo l’amore.

Dovuto alle circostanze esposte,  rimane chiaro che non devo fare l’amore tanto frequentemente come potevamo immaginare al principio ed è per quello, che ogni volta che facio l’amore con alcune di loro sempre sono geniale. Erezione prolongata in tutti i casi , giochi amorosi moltiple (por quantità di fantasie accumulate di tanto passegiarmi tra  di loro per chiamare sua attenzione), semen in abondanza come se facesse vent’anni che non faccio l’amore. Dopo, ancora,  anche se l’incontro sia breve, mi  piace baciarle nella bocca e parlarle d’amore, questo ultimo gli impacisce. Invidiose e pazze, mai riescono comportarsi come a me mi piacerebbe, e,chiaro, gli incontri sono rari. E, a dire la verità, facile di sopportare.  .

Qualcuno di me, mi detta sempre, di una maniera illogica al contexto e al tempo, quelloche debo fare.  Mai riesco andare d’accordo con nessuno.. Quando tutto il mondo va in salita, io vado da fianco. Quando tutti cadono, io ascendo, come se elevarsi foie l’unica cosa possibile. Quando tutto il mondo si detiene, do un passo  in più. Quando tutti corrono, mi fumo, tranquillamente, una sigaretta. A  volte sembra che lo facesse aposta, pero voglio spegare che quelle procedure se mi impongono, con trale grado di grandeza che quasi mai posso liberarmi di essere  quella differenza. Quella solitudine.

Poeti svegli 2

 

Quando a nessuno gli occorre fare l’amore, a me sí.Quando lei stá a punto di morire perche oggi giá nessuno si accorgerá dil suo desiderio, io li salvo la vita e quasi senza accorgermi e lei tiene con me adesso il commpromesso di ricordarmi con tenerezza e quello la rende felice.

Quando tamponata per sua propria morale e il mondo la condanna a quella parálisi. io sono l’assassino che ucide davanti a suoi occhi al demonio e con mio pene in
erezione permanente, la lporto della mano verso la bontá. Nel proprio centro della bontá introduzco mio pene nel suo cuore, mischio con disperazione e allegría mio seme con suo sangue e la incredíbile combinazione, scoppia, diamanti e polvore innamorati e la energía del amore liberata a sua propria arbitrarietá la ritorna di nuovo al movimento. Al lento camminare tra papaveri, o bene, circondata di ruffiani che, accorti del miracolo, vogliono godere suo godere. Questo tipo di situazione, piú complesso che tutti gli anteriori, fa che la donna non sólo rimanga gradita e mi ricordi con tenerezza, sino che crede dovermi la nuova vita che tiene, con lo quale le cose si complicanno fino a non sapere dove. A partire del miracolo, gia saró diffícile non incontrarmi ad ogni istante con lei, trattando di ritornarmi il favore e mai lo conseguirá. Finirá rimproverandomi che non gli lascio tornarmi il favore per tenerla sommssa. Io gli spiego che suo sommetimento mi sale molto caro e lei, allora, dice che non la amo. Li ricordo tra baci e sonrisi che ieri stava morta. Mi risponde che non sia fanfarrón, che allla fine quella che staba preparata per non morire era lei, che qualsiesi uomo avesse potuto quello che io... Il silenzio é per domandarmi in voce bassa se sua malizia è congénita o sto un’altra volta messoo, senza sapere, in uno di suoi feroci giochi d’amore. Intenterò sapere di ché si tratta, la prossima scioccheza che mi dica le picchierò.Lei si avessi reso conto di qualcosa, gia che in vece di parlare, si butò per terra e pianggendo si prendeva di miei pantalón e sembrava che gli rompessi, di fronte al pericolo che quello significava me gli togliè.lei si abbracciò a miei gambe con forza e mi fece cadere di spalla per terra, con qualcosa di mala sorte, gia che o sbatuto la testa con il filo del letto facendomi una piccola ferita.Mentre lei adesso, senza dire parola, trataba di mangiarmi il pene, io trattava di verificare con mia mano destra il tamagno della ferita e mentre comprovaba, se macchiavano mie dita di sangue fresca e io mi pulizava il sangue nelle sue spalle e il culo fino a dove arribaba mia mano; era scomodo metterti il dito nel culo, allora, mi contentava in quel momento con pittarla di sangue e stringerla con furore, sempre contenuto, perche sono un cavaliere, sue natiche.

A me, fare l’amore mi piaceva più che discutere con lei, pero, purtroppo, insistè, e gli disse: ti piace fare l’amore con me e lei, che quel giorno stava orribile, mi rispondè ¿con te? vatene alla merda si girò e si adormentò. Io aspettai mezz’ora e gli fece l’amore, come dio manda, per la vagina e lei, credendo che era soltanto n sogno, godè come una matta e mentre si correva, mi disse che mi amava. Alla mattina seguente gli disse che la notte scorsa avevamo fatto l’amore quasi adormentati e che lei aveva goduto molto e che io anche, e lei mi disse che l’unica cosa che mi mancava, che già ara l’ultima cosa, che adesso, anche la violasse, aprofittando di suo sogno profondo.Dopo, ce ne siamo andati tutte due al lavoro, nel lavoro a lei gli dissero che stava luminosa e a me, che stava tranquillo.

Alla notte, quando ci rincontriamo, gli disse che éramo due farsanti, che tenevamo ingannati a tutti credendo che ci amavamo profondamente e lei, stupita, quasi senza voce, mi disse ,¿e ché? accaso non è certo che mi ami, e subito agiungè, per che io non avessi tempo di rispondere, o percaso che io muoia ogni’tanto è suficiente per pensare che io non ti amo. Pensai in andare in cucina a cercare un coltello e metterselo nella pancia, dopo mi fermai nei possibile gridi di dolore che lei proferirebbe è lo scandalo che si producirebbe tra i vicini e questi pensieri mi convincero che meglio era lasciare la conversazione per un altro giorno.Hacendé una sigaretta e mi servè un bicchiere di vino di Málaga. Lei entró nel bagno e fece rumori come se si stacendo fare il bagno e lavandosi la testa e mettendosi profumi.Io incominciai a denudarmi lentamente, mentre fumava e insaporindo piccoli gocci di vino. Quando lei ritornó alla stanza, lo fece vestita con una tovaglia grande,pero al di là di tutto, la copriva soltanto dalla metà dei suoi petti fino a alcuni centimetri sotto il coño, io stava aspettandola talmente nudo, con la sigaretta spenta tra le labra e legendo"I crímini del’amore" di Sade. Di qualsiesi modo, lei stava più ecitante che io.Ogni movimento in qualsiese direzione faceva che la tovaglia , movendosi per un lato e per l’altro, foie lasciando all scoperto per il mio sguardo, una volta il culo, altra volta il pelo pubiano, sue gambe forti e ben rotondi, tagliati a pizzo per la tovaglia, si trasformavano in due ponti di luce. Ti lavasti la testa, gli domandai fecandomi il distratto, e anche il culo . mi rispondè lei, questa volta con un sorriso. ¿Cosa leggi ? La maniera di ammazzarti senza che mi dichiarino colpevole. Se sarai figlio di puttana mi disse lei e si coricò, con soavità al mio fianco.

¿Vuoi che ti legga aluune paggine del libro? No, rispondè lei, voglio che mi leggi un poema tuo. Quello non mi lo aceptaba e balbitai un ringraziamento e mi mece a leggere un poema.Prendè uno dei miei libri pubblicati e incominciai a cercare il poema,lei, vedendo quello che io stava facendo , si alzò di un colpo del letto, lasciò cadere la tovaglia che li copriva la metà del corpo e all’inmpiedi nella metà della stanza, con le tette alzate, il peto palpitante, le gambe e le labra appena aperti (sembrava un ídolo di oro massicio), mi disse, tagliante e agressiva, non ti chiedè che mi leggessi un poema publicato, ti disse che mi leggessi, un poema per me, un poema speciale, un poema che parli di miei incanti, o bene, dil tuo grande amore per me.¡Vediamo! un poema per me, qualcosa che puoi, al di più di posedermi, fronte a mio corpo nudo, tutto per te. Io con lei, ogni istante,voleva morirmi o la voleva ammazzare.

Tirai il libro nel quale stava tratando di incontrare un poema e la guardai nei occhi, dopo fui scendendo il mio sguardo per il centro del suo corpo, mi fermai largamente nel suo collo , fino a che incominciò a tremare e portò inmediatamente su due mani alla gola e al orlo della disperazione mi gridò: ti disse un poema, voglio un poema, un poema per me.
Saltai con mio sguardo a un punto medio equidistante tra su due tette. E al prncipio non vedeva niente; cominciai a girare mia testa di destra a sinistra fino a vedere perffettamente tra due montagne di sabbia, una valle di sale. Ti partirò in mille pezzi, gli disse allucinato. Voglio che mi leggiun poema, lei ogni volta gridava più forte , sicuramente, oggi, finiranno venendo i vicini per vedere cosa sucede.Un poema, gridava, voglio che mi reciti un poema. Io, tratto di convincere al mio vicino di che non sucede niente, di che semplicemente lei, a volte, sogna in voce alta e chiaro, sembra che la stanno amasando, pero non sucede niente, pensai furtivamente alcune frasi (Ti ammazzero , ti farò a pezzi corpo di arena e di sale, Tua belleza mi tiene incandillato. Tue tette come due soli che mi incecano per sempre. tua voce, selvagia tra i soli. Canto di acquemarine e topazio, sanguinante mormoreo pieno di porvenire. Tue gambe come spade affondendosi nel mondo, tuoi muscoli come cántaros, tuo sesso come acqua, tuo sesso come acqua, tuo sesso come acqua...). Lei, vergognosa adesso per quello del vicino, mi domando se mi sucedeva qualcosa. Gli disse che no , che adesso ero più tranquillo, che stava tratando di vedere con tutte le mie forze, di dirle il poema che lei mi chiedeva. Va bene, desse lei mentre si tornava a coricare nel letto al mio fianco, quello del poema possiamo lasciarlo per domani, pero mi puoi dire, ¿in che cosa stavi pensando? E io gli disse: ebbe una volta sulla terra un uomo che non poteva più e, purtroppo, ¡Eh, pero tu sempre parlando di te stesso! Amore, gli disse stringendoli il collo con le due mani e gli baciai la bocca intraperta e lasciai che mie mani perdessero la violenza contro suo proprio sesso . Lei non faceva altro che pianggere, ridere, gridare, rovesciarsi ( come se rovesciarsi foie un intrattenimento), chiedendomi tracontorzioni e sospiri che non la lasci sola, che la perdonassi, che la schiavizi per sempre, che la ammazzi, che li voglia bene, ancora un po’ di più, che la spacchi.

In quelli momenti, separo un poco suo corpo di mio corpo e acendo una sigaretta, per che lei non pensi che l’unica cosa che io voglio di lei e farle l’amore .Gli domando se vuole un bocchiere di acqua e facio finta di stare inquieto per non poter creare un poema solo per suo corpo lei, in questi casi, rimane come mimosa, con una essitazione che si muore, pero sua "dignità" li consiglia il cammino del dialogo tranquillizante. Ti disse che non importa, che può essere domani. Io facio come che non la ascolto e mi vado avvicinando, lentamente, alla machina di scrivere.

 

Di cammino verso la machina, li acarezzo i capelli e appogio delicatamente, pero con fermeza, suo viso contro mie genitali. Lei trema.
Io attacco la máchina e scrivo lo segiente:

 

Bienamada, esta noche, te escribiré un poema
y eso, será el amor.
Vedrai come tua carne ant inpassato silenziosa
canta più alto, ancora, che tuoi propri sensi.
Vedrai come miei ossa si partino nei tuoi braccia,
cóme mio sangue vuola per calmare tua sete.
Vedrai, ti lo assicuro, fuoco da per tutto,
braci ardenti, stelle, lucinguioli feroci,
piccoli soli brutti per il calore.
Vedrai, amore, mia bee amata, incendi fulguranti,
croci e piccoli caprici temporali, arderanno.
In un poema d’amore, voglio dirti, vedrai tutto
l’inferno.
Catarate di fuoco purificato.
Torrenti di fuoco, ampi e aperti come la pureza.
Come se tutta la carne fosse nostra e, ancora, più.

 

Sicuramente, gli disse, non ti conformerá del tutto, e lei acucchiata: vieni,
mio amore, lascia di stupidagini, sto morendo di freddo. ¡Sono gelata!

 

Poeti svegli 3

     Indio Grigio

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