POESÍA, LETTERE D’AMORE, PSICANALISI,
¿EROTISMO O PORNOGRAFÍA?
QUALCOSA DI POLÍTICA O RACCOLTA DI SPAZZATURA
E LETTERA DEL DIRETTORE
NON
LASCIARTI MAI PORTARE PER TORPI SENTIMENTI
IV
Mai lasciarti portare per
torpi sentimenti.
Non amare, troppo, il puro amore del alba
ne bevere, troppo, dil néctar dei labbra
ne guardare, troppa, televisione di notte
ne andare alla guerra ne ammazzare per la espalla.
Non lasciarti prendere per la miseria dei richi
ne per le ambizioni maligni dei poveri.
Tú tranquillo, uomo, che no sucede niente.
Non lasciarti ingannare per l’amore di una donna
e molto meno per l’amore di un uomo.
Il meglio è non servirle a nessuno e
lavorare duro,avanti al dubbio che nessuno ti serva a te.
E dopo se tutto il buono non ti abasta
scrivi versi d’accanto, senza cadere nel abbiso,
senza scioglierti in lacrime, senza morire nel finale,
senza aprirti, senza chiamare l’attenzione, un verso sólo,
forte, che strappe le fibre delle lettere,
pero che a te ti passi di sopra, al di là di tua carne.
Dopo, riposa, tocca la lira e canta in straniero,
cosí, quando già nessuno, nessuno, possa capirti,
sarai, interamente, libero, aperto alla vecchiaia.
SALTA, CORRE BRINCANDO VERSO L’AMORE
E LASCIATI CADERE V
Salta, corre brincando
verso l’amore e lasciati cadere,
senza ne anche respirare, senza pensare nel tempo; senza fede.
Caduto, agítati con dolceza estrema,ululla.
Lascia che il tempo si persegni scornato,
confrontato a tu danza vitale, lontananza insondabile,
movimento di ave o caballo impazito.
Lascia che la miseria ti bagni con suo odore a desgrazia,
che la vita e i colori della vita ti lasciano cieco.
E cosí, sapendolo, avrai di morire tranquillo,
senza deverli alla vita, ne a nessun Dio strano,
ne a spiriti moderni, ne alla carne, niente.
Senza debbiti, contento per i movimenti degli astri,
abbraciato a quanto amore si creda di muoversi o volare,
cosí: senza nervosismi o calcoli perffetti,
cosí, si muore e si rinasce, se è necessario,
ogni volta, tutti i giorni, alcune notti, sempre.
Non stiamo, esattamente, in
nessún sito,
siamo quelli arcángeli neri,
che sólo apparono per confrontarsi con la morte.
Vivere, vivere nel desiderio, senza fame, senza sogni,
invencibili in nostro ostinamento di vivere.
E così incominciamo ogni giorno, ciechi amanti del sole,
pero, anche, impazziti amanti della pioggia
e ci lasciamo portare per il vento degli uragani
e mai necessitamo tornare a nessún sito
perche di nessùn sito siamo o abbiamo partito.
La vita ci entra per gli occhi, quasi sempre
e ci prendiamo in giro di tutto quello che ci circonda,
senza altra raggione che questi crudeli lacrime,
che non pensiamo vertere,
che non pensiamo offrire a nessun Dio,
perche noi siamo dei in nostra burla
e ne anche abbimo morire
perche di alcuna maniera già abbiamo morto .