Muore
lapidata in Afganistàn una donna conddannata per adulterio
Il marito tirò la prima pietra, e l’amante ricevè 100 fustate
Le
forze multinazionali sólo controllano
i pozzi di petróleo e i campi di opio.
OCRE
PIANTO
Ocre
pianto di sangue coagulata
sotto questa borsa di spazzatura,
sotto questa pioggia di pietre, infinita;
grido lapidato vivo per il cielo.
Quí,
dentro della borsa
mi costa respirare,
¿morirò percaso di asfixia,
o vivirò, per il contrario,
per vedere vuotarsi, di sangue,
le ferite?
Se la
prima pietra
mi arrivassi alla testa,
morirebbe dormita, svanita
e non potrebbero vedere miei occhi,
mio corpo mutilato,
prima di morire.
Perdonemi
signor giudice, dio lo farebbe;
e mi torcio su di me,
torno al ventre di mia madre.
Perdónemi signor giudice,
i gridi della gente si inombrano
quí sotto questa bolsa,
mentre le prime pietre
svaniscono mie ginocchi.
Perdónemi
signor giudice,
tutti i ricordi,
quí,
sotto di mia borsa,
si macchiano di un crudele rosso
mentre mie mani claudicanno,
lasciano di protegere mio viso.
Dio,
perdonami,
il pianto si fa inútile,
quí,
sotto di tua borsa
mentre le pietre
gia chiudono ferme mia bara.
Jorge Fabián Menassa de Lucia di suo libro SOBRE PAPEL BARATO
POESÍA, LETTERE D’AMORE, PSICANALISI,
¿EROTISMO O PORNOGRAFÍA?
QUALCOSA DI POLÍTICA O RACCOLTA DI SPAZZATURA
E LETTERA DEL DIRETTORE
LA DONNA E IO
16
Quando ella mi attaccava
senza motivi,
io, quasi sempre, pensava il peggio:
gelosia o dolore o mancanza di denaro
o la morte di un familiare caro
o la centrale eléttrica che saltó in mille pezzi,
una guerra imprevista, la fortuna straviata
o milioni di bambini morendosi di fame.
Ma ella disse: No oggi non mi passa niente,
oggi ti attacco perche ho motivi.
Ma chiarire voglio che, per il dolore,
alcanza un solo ser, querido, muerto.
Non cerco, specialmente, quasi niente.
Quando mi porto per avanti quello che cercava
qualcosa trovo pero torno ha perderlo
nel prossimo passo, la prossima frase,
il polvo prossimo, la poesía lí.
Parlare con lei e fare l’amore con lei
erano due compiti assolutamente diversi:
Quando parlavamo, lei voleva dirlo tutto,
quando facevamo, l’amore lei voleva che io
lo facessi tutto, desiderio e ballo, tutto per me.
La prima volta che l’ho interrotto
per poter dirgli mie cose
mi disse che non fosse macista
che la lasciassi parlare liberamente,
che la lasciassi svolgere sua vita.
La prima volta che gli disse
che foie più attiva sessualmente,
lei mi disse quasi senza imutarsi:
¿Perchè non contratti una ballerina?
O, meglio ancora, un professore di ballo
o una masagista clónica e acellerata
e con tanto movimento non avrebbe poesía
cosí che tace e manggia e dopo riposa,
ama con passione questa quietu e scrive.
Dormivamo tranquillamente
quando ella
si alzó schiantata e mi disse:
Oggi voglio tenere una avventura
vivere lo non vivito, amare lo inessistente
e già so’ che sono le tre della mattina
pero voglio andare un cammino nuovo
dove non rimanga nessuna tracia di me
cosí che, per favore, ascoltami.
E non è che a me, esattamente,
mi piace dormire di notte
pero stava dormito, sognando
toni del ocre sul nero.
Prima avè voglia di dirgli:
“lasciami in pace” o bene, indifferente
“¿ti sembra poca avventura vivere al mio fianco?”
pero gli dissi, dolcemente, avantandomi
del’uso calcolato di mia serena voce
quando pronuncio las vocales:
Oh Dea, portatrice del dolore, ti ascolto.
Sono quella orecchia invencibile, parla,
di al vento quello che sará del vento
e nessuno ascolterà.
Lei, tímidamente, raccoglió la ofrenda
e domandó ¿allora posso parlare,
dire quello che mi passa per la mente
senza convenzioni, senza morale, senza punizione?
Bene, gli disse, límiti ci sono sempre,
alla fine de mese mi devi pagare,
y ella se desmayó por primera vez en su vida
anche se per poco tempo.
Dopo si svegliò e domandava ansiosa:
¿Cosa sucedè, cosa sucedè,cos’è che sucedè?
Niente, gli rispondé, avesti un orgasmo magistrale,
prima di svanire,ti torcevi e saltavi.
Pero ¿cosa stai dicendo, che io mi ritorceva?
No, gli disse, stò dicendo che avesti un orgasmo
ed era bello vedere cóm si guastava
tuo bello viso con il godere.
¿Mio bello ché?, ¿pero cosa stai dicendo?.
Tuo bello viso, amore mío, tuo bello viso,
quella belleza dove rinasce, ogni volta, il godere.
In quel momento lei disse: ti amo,
quando mia belleza regna in te, ti amo.
quelle parole che gli aveva detto
prima erano tutti della poesia.
Ti amo, diceva ella, mentre si svestiva,
oggi farò di te amato, donna ebestia
alondra che lascia di volare perche arriva il mare,
gazella che scapa senza scappare
e se la manggia il vento.
Leopardo seducito per le luci
del scoppiare della polvere
che lo ammazzerà.
Ti farò il mio amato, ti farò...
Un po’ virgognato la ho interrotto
e gli disse: ¿Per ché tanto?
e lei mi rispondè con una domanda:
¿Ami ad altra donna? quello è quello che sucede
e allora, disperato al orlo del abiso,
decidè darggli quello che chiedeva quando gli disse:
Sí, stò innamorato di un’altra donna
e lei mai lascerebbe di sorprendermi:
Mi piacerebbe conoscerla, disse,
e restò dormita.
Alla mattina seguente, nella colazione,
prima di andare a i lavori,
mi baciò ringraziando e mi disse:
¡Ché aventurache avemmo ieri notte!
¡Caro, ché aventura!
Oggi mi corico con una
illusione,
dije en voz alta pero para mí,
a partire di domani ho di vivere
come un artista, uno scrittore diverso.
Lei disse in voce alta, pero per lei:
Che semplice è nostro amore
abbiamo motivi per amarci
e sono tanto poderosi le ragioni
che niente può alterare nostra armonía.
Nostre donne, certi tramonti,
raggiungevano la cúspide del orrore.
Lei era molto capriciosa e io anche.
Stava parlando, gli disse,
di poter vivere come quello che sono,
un artista del verbo, un poeta del colore
e quello, in principio, è carente di armonia
e si i finali essistono nel’amore
o nella scrittura, non è che niente finisce,
è che l’uomo ha di dormire un giorno,
un giorno ha di morire.
La vita per me è molto semplice:
vivi con me, mi mantieni, mi ami,
quando mi baci, mi desideri
quando non mi baci, non mi desideri,
così semplice,
l’arte è l’arte e la vita è la vita.
Nessuno de i due pensava,
esattamente,quello che diceva.
Ogn’uno, montato nelle sue parole,
difendeva con ungí e denti
suo proprio capricio.
La vita sará molto semplice,
rifletté in voce alta,
pero è il verso chi la fa.
E nell’amore cara mía,
quandoci sucede lo incredibile,
lo mai visto o ascoltato,
voglio dirti che quella scena
che sembra cosi nostra,
è salita di un verso
scrittomille anni fa.
Pero, allora, domando lei con serietà,
di me ¿cosa ami, con cosa ti diverti?
Mi divertono tue indiferenze,
tue depressioni,
tue allegríe essagerate.
Niente dello tuo mi è indifferente,
tua costanza mi fa andare a lavorare,
tuo desiderio di vivere con un grande uomo
mi fu facendo scrittore
e la tua gelosia, folle e quasi senza motivi,
svegliavano in medesideri non acettati,
víncoli che mai avessi stabilito
nascevano e si ingrandivano con tua gelosia.
Ti amo per tutto quello, ¿ti sembra poco?
Lei, questa volta, lasciò le cose come stavano
ma nel sogno murmuró:
Non capisco perchè questo uomo
si conforma con tanta poca cosa...