POESÍA, LETTERE D’AMORE, PSICANALISI,
¿EROTISMO O PORNOGRAFÍA?
QUALCOSA DI POLÍTICA O RACCOLTA DI SPAZZATURA
E LETTERA DEL DIRETTORE
"LA DONNA E IO"
33
Nel incontro
con le lacrime
lei, potremmo dire, era felice.
Cercava, piangendo, un destino
e si incontraba in suo interiore,
sempre piangendo, a se stessa.
L’uomo sofre sempre per lo stesso,
nella cúspide della poesía, ancora,
essendo che mio uomo può morire
per mancanza di cibo. ¿E d’amore?
domandò lei sospicace e, senza aspettare
qualche gesto mío o alcuna risposta,
si buttò su miei poveri dubi
e rompè tutto quello che si rompeva.
E parlava di me e di lei
come se fossemo la stessa persona:
Dopo, anche, stanno quelle donne
che ti amano perche si annoiano
o bene, quelle che sono pazze
e stanno al tuo fianco come una técnica
di difesa personale contro la pazzia.
Quello, a me, anche mi succede,
quando tutto stà per scoppiare
quando gia non tollero gli uccelli volando,
svanisco nei tuoi braccia, un istante
e il mondo torna a essere quello che era.
Oggi stò intosicato di varie maniere,
cara, gli disse,nel orlo del svanimento.
L’alcohol della festa, tuoi baci di ubbriaca
facendomi godere fino all’alba
e, dopo, quel regalo di oro del Himalaya,
portarono la intosicazione al centro del delirio.
Mi vedeva arrivando a i luoghi in silenzio,
vari dei miei amori morirono di schianto
per mia maniera sigilosa di arrivare alla pelle.
A me mi sucede molto peggio, disse lei,
a volte, sono una schiava di me stessa,
mi incateno e mi picchio senza riguardi
e mi domando che fu quello che succedè:
Éravamo duende e selvagi,
tutto allo stesso tempo.
Dopo quando facevamo l’amore
selvagi quando pàrlavamo.
Tutto si ha di compire irremediabbilmente,
diceva lei, entusiasmata, e io do un’altra fumata
e il fumo, ne caldo, ni freddo, ne anche fumo,
mi coinvolge in un torbellino di pazzia
che non posso sino riconoscere come propria.
Dopo incominciano a tremare le chitarre
e il tramonto si contempla a se stesso
e si sente gioiosa perche la festa
incomincera prima della sua morte.
E in un giorno di festa si mischia tutto,
una signoragrassa e per fino un bimbo piangendo,
una madre distetata e ansiosa
e la centrale latiera di giopero generale.
Il povero bambino soffre i primi giorni
ma decide vivere e si hállate da solo,
dopo, quando è un uomo, necessita sentire
che qualcuno lo vuole perche sí, per niente,
e, anche sia un trionfatore in tutto quello che facia,
è capace di morire tutti i giorni per amore.
Una noche fatale,
di bichieri e d’amore,
una donna gli disse:
Necessiti l’amore di tua madre
e lui gli diede,
senza dire parola,
trenta pugnalate.
Mi promettesti
che compreremmo una casa
e mi portasti a vivere alla casa di tua madre.
Tengo prohibito entrare in cucina
e, quando sono da sola con te,
supostamente, in nostro dormitorio,
mi sento strettamente vigilata.
Dopo, anche, stanno tue sorelline
che mi guardano come se io foie la strana.
A te sólo ti vedo le domeniche pomeriggio,
se continuiamo cosí finiremo separati
tú violando o amando a tua mamá
e io laborando di puttana innamorata
nel corridoio della morte a Boston.
Lui moveva la testa affermativamente
pero mai mi ascoltava, mai mi vedeva.
Io lascio passare due o tre giorni e, come lei
non mi dice niente, nessún gesto o parola,
li racconto contenta quello che penso fare.
Lui non capisce niente soltanto mi lascia andare,
a quello che io disse, lui, senza ascoltare disse di si
io voleva dirgli che me ne andava con suo amico Pepe,
alla selva scura del uccello grigio e la nostalgia.
Che non si preoccupi, voleva dirgli,
che il denaro che manca nel conto
lo utilizai io, comprando valigie,
comprando quelle frecce con quel veleno
che al toccarti appena generanno amore
e un po’ di gioia invasata a vuoto,
nel dubbio mi manco tuo silenzio.
Dopo, anche comprai per Pepe
un paio di calzón e una cammicia rossa
e, si si mi resta qualcosa, quando torni,
lo metterò nel contoa nome tuo.
Il camarata Cornelio, che così lo chiamavano,
non ascoltó e non vede niente fino a lunedì mattina
quando il gerente della banca lo chiamó,
disperato, per drgli tremando:
Don Giuseppe, Santo Dio, suo denero si sfumó.
No si preoccupi, signor gerente,
devono aver stato la puttana di mia moglie
e il canalla di mio amico Pepe.
Potendo fare l’amore d’avanti il mio naso
se ne vanno al África Nera per che nessuno gli veda.
Spendono molto denaro trattando di nascondersi
quando quí, in Madrid, nella nostra propria casa
convivono puttane e nobili, chulos e presidenziabili.
Che non lo capisco, signor gerente,
che non lo posso capire , cosí
che, quando tornino della selva,
cenerò conloro e gli dirò:
A partire di oggi cara mia
amico
dell’anima
con voi due non faro negozi
così che, a partire di oggi, tra noi
sólo potremmo l’amore, le illusioni.