POESÍA, LETTERE D’AMORE, PSICANALISI,
¿EROTISMO O PORNOGRAFÍA?
QUALCOSA DI POLÍTICA O RACCOLTA DI SPAZZATURA
E LETTERA DEL DIRETTORE
"LA DONNA E IO"
11
Poco a poco fui credendo
tutto quello che vedeva,
al tempo gia non poteva distinguere quello che vedeva
della realtà, pero ne anche dei sogni.
Era di quí, di lá, di dove fusse,
ebbe notti che faceva la vita con passione
ed ebbe giorni interi dove sólo poteva sognare.
faceva l’amore o il disamore ad ogni istante
e, quando nessuno mi guardava, ero cieca.
Cè in lei quando si tratta di me
cose che si ripetono inalterabili
sua maniera di baciarmi la bocca
quando canto allegre mie poemi.
Dopo, anche, è certo,
lei vola con me facendo giri
che nel aria simulano una danza
e dopo, quando cadmeo insieme,
ridemmo dell’amore in primavera
e lei gira nella terra como nel aria
e muta ed è cambiante e dimentica.
È capace di dare la faccia al universo e,
allo stesso tempo, dare la spalla al mondo.
Quando mi bacia sempre uguale,
della stessa maniera sempre,
è per sostenere
il regno di suoi baci
nelle mie parole.
Dopo è divertita,
si ride con i scherzi,
ama le sete e il carmíne
e può essere virtuosa
e ama di quí e di là
in varie lingue e in silenzio
e vuole educare a tutto il mondo
e preferisce che le donne
si amino tra di se
e piangge e nevica su l’alba
e gode, leggera,senza fermarsi ne anche.
Pero quando dice addio
si chiude il cuore della notte
spacca la montagna sensibile al dolore
e donne e dei innamorati
chiedono che non lo faccia.
Ma lei, gia è stata pentita,
adesso
l’unica cosa che vuole dell’amore
è la libertà,
per quello quando dice addio,
anche se ci ama,è per non tornare.
Addio, amato,
ed è come quando la morte
si sfrena solenne e cattiva
su gli amnti in silenzio.
Addio, amato,
e in questa disperazione
che mi allontana per sempre di te,
ti amo fino al delirio di sentirmi
la regina di tua bocca in ogni verso.
Soffrire, secondo i pensieri che
lei portava,
può darsi, dalla sua più delicata infanzia,
a volte rimaneva bene e, a volte, rimaneva male.
Per lo qualle, quando soffrire si fa necessario,
si doveva soffrire con tutte le forze possibile,
con l’anima e il corpo e, ancora, li ideali.
Ella dava fede di farlo tutto a coscienzia
e mentre si incolpava della fame dei poveri
e della violeta prostituzione negli Stati Uniti,
rompeva mie poemi, mie lettere, qualcosa di denaro
e si lavava le mani compulsivamente.
Dopo, anche, piangeva e mi diceva:
¡In ché mondo viviamo!
e io gli rispondeva mansamente:
Non è tanto malo essere vivi, e, lí,
era dove lei diventava pazza.
essere vivi, stare vivi, gridava,
come se questo che viviamo fosse vita,
e chiudè sua frase di una maniera spléndida,
sempre lo stesso codardo, uguale che tuo padre.
A mio padre lei non lo conosceva
e le storie che io gli raccontai
erano quelle storie dove mio padre
appareva coragioso e interessante,
salvando a una donna in alta mare
o quando, solo, con un piccolo fucile
corrè al nemico in ritirada
e lui solo, quasi senza forze, prendè la collina.
Lei, chiaramente, non parlava di mio padre
più tosto parlava del padre di altro uomo.
Mentre li pegare una ostia, simbólica,
gli disse:Devi fare più attenzione, puttana,
che ci sono uomini nella vita, che per gelosìa,
sono capace, povere bestie, di ammazzare.