13 Gennaio di 2005 Madrid
5 DONNE NEL MONDO
Cena nel "Café Viena"
Menassa recita a Menassa
IL VERO VIAGIO
¡Attenti! ¡Attenti!
stiamo a punto d naufragare.
Vi aveti creduto,
che nel trasatlántico poderoso navigávamo
e pur troppo vi dico:
mia vita è una piccola balsa innamorata.
Vedo sorgere, è certo, tra
le ombre,
una luce che nessuno spegnerá.
Formata di versi e profumi come venti insondabili,
come una caterva di carne abbandonata,
che alla fine incontra suo regno.
Regno di nubole,
di antiche fraganze e di fraganze inconcepibile.
Piccole balse innamorate sempre a punto di naufragare.
Per adesso , tutta passione
sará remare,
fino a ragiungere il poema in quel movimento.
Dopo, qualche giorno,
avrete,
in vostra piccola balsa innamorata vostri grandi amori.
Remate, fino a restare
senza forza e lí,
comprenderete il motivo di mia passione.
Andremo per i belli fiumi e
con il tempo,
faremo coragio a gli grandi oceani ,
alla belleza delle borrasche piene nel mare
e sempre, andremo temerosi di sparire,
pìccoli, in quella inmensità che ci circonda.
Sapere nuotare o essere
grandiosi, non servirá ha niente,
per arrivare, dovremmo mantenere la balsa a nuoto
e noi mantenerci sulla balsa.
Quello, tutto il mistero.
Un giorno la balsa si
spacherá in mille frammenti
e ogn’ uno,
dovrá imparare a sostenersi in piccole legni.
Se è possibile il poema è
possibile la vita.
Remate, agonizate remando,
fino a sentire che solo è impossibile.
Restati senza forze,
guardate come altri remano e io stesso remo,
con le mani insanguinati per lo sforzo,
senza riposare, fino ad incontrare in quel movimento il poema.
E ogn’ uno avrá sua piccola balsa innamorata.
Padrone della sua vita e della sua morte ,
può stendersi nella balsa per sempre,
non remare più e lasciare che le acque lo portino da per tutto.
E alcún altro, remando disperatamente, al vederlo,
scrivirá un poema.
Remare in qualsiesi
direzione ne anche serve.
La terra che promette la
poesía sempre è la stessa.
Si arriva o non si arriva.
Lei necessita re, centauri,
sólo si lascia seminare per rivoluzionari e fanatici,
per uomini che nella sua terra,
costruiscono sua casa e sua famiglia, sue grandi illusioni.
Quel che ripeta lo fatto
mai l’incontrerà.
Remate per arrivare a
quella terra come nessuno ha remato
e vi saranno oferti al vostro arrivo,
cibi che non furono afferti a nessuno.
E nelle notte di delusioni,
quando niente è possibile in quella oscurità,
chiedeti a i magiori che vi raccontino,
dei grandi naviganti, sue antiche corsie,
in piccole barchi di carta.
Ogni pezzo trascorso avrrá
suoi pericoli.
Niente sará fácile per il poeta.
Verrá l’amore e e si dovrà innamorarsi,
fino a sentire nella carne l’último dolore.
E al arrivare a quel luogo,
avrá di innamorarsi ancora di più,
fino sentire che la carne tremando è un poema.
E cosí arriverà la indimenticabile notte, il giorno,
dove per un istante quella passione sará la poesía.
Di fronte al dubio non
lasciar di remare.
Prendere nei nostri bracci,
forti come garfie per la crudeltà del essercizio,
alla persona amata e seguire remando,
se è necessario con i denti.
Con il tempo lei, anche, fará essercizi con noi.
Dopo in due, in tre, in
tutti,
rotta l’inmensità dello único,
verrá la morte.
E non valdrá nessuna
valentía,
perche lei si avanta di aver ammazzato,
a tutti i coragiosi nel primo incontro.
E ne anche valdrá nessuna codardía,
perche lei ammazza tutto quello che fuge.
Per incontrarsi con la
morte, si necessita,
avere imparato qualcosa del’amore:
Ne fugire. Ne investire contro niente .
Imparare a conversare tranquillamente,
quello impara l’amore.
Quando lei si avvicini e
venga per noi,
con suo sguardo immenso come lei stessa è immensa,
lasciarla avvicinare fino a che ascolti,
nostra respirazione intratagliata per l’incontro.
E lei con sua tenereza come è sua abbitudine,
ci stenderà la mano,
per che acommpagniamo a vostra maestà,
al inmutabile regno delzio.
Lí, quando intregarse è la cosa più facile, guardarla,
- nei occhi l’inmensità che gli appartiene-
e dirgli tra denti:
Amata morte, mia innamorata,
scrivirò tuo nome in tutti i muri,
bacierò senza paura tue labra,
come mai nessun uomo l’ha fatto
e ti amerò, vedrai, tra il sangue,
nelle grandi catástrofe e anche, ti amerò,
quando un bianco capulloregni nel tuo cuore.
La grande emozione che
percorre suo grande manto nero,
per incontrarsi ad un colpo in un poema,
face della morte una donna.
lei anche finirá remando tranquillamente fino alla riva
e compartirá mio pane e miei amori
e volará per le notti per curare in suo seno,
a quelli che già lasciarono di remare e tornerá,
per incontrarsi con me e racontarmi sue storie.
Come se ogni volta fossela
prima,
tornerò a respirare come respirano gli atleti
e per averlo imparato di lei,
la guarderò con tenereza nternecido
e li dirò:
Mia morte innamorata e lei,
sará felice.
Dopo si deve seguire
remando.
Già ci domanderanno e noi
diremo:
siamo stati con l’amore
e siamo stati, anche, con la morte.
Al principio no ci crederanno,
diranno che per l’uomo è impossibile.
Ci chiederanno prove,
noi gli mostreremo come se gli mostrássimo il cielo,
alcuni poemi e aquisteremo con quel gesto,
che arrivi fino a noi il tempo della burla.
Grandi imbarcazioni che
niente cercano,
-perche credono tenere-
passeranno una e altra volta a nostro fianco,
trattando di fondere con suoi giochi,
nostra piccola balsa innamorata.
Ci chiameranno da suoi lussosi imbarcazioni,
con i nomi con quelli che si nominano le spazzature.
Poeti.Matti. Assassini.
E nella gioia stúpida di suoi giochi,
tutto sará possibile, Ci tireranno alcune pietre
e si diranno, niente gli offende e infuriti,
ci grideranno: Lottati¡codardi! difendetevi.
E dopo di mille volte e
altre mille,
con gli occhi esorbitati per la stanchezza
e anche per la sorpresa di vedere,
nostra piccola balsa innamorata seguendo suo cammino
e noi, tranquillamente, su lei, remando.
Dopo di aver attraversato
ilesi il cammino della burla,
verrá, vi assicuro, il tempo del oro.
Loro, annoiati di sua
propria risa,
vorranno giocare nostro gioco.
¿Quanto costa quella tavola a puntto di putrirse
che usate di embarcazione? e ¿quanto vostra vita?
¿quanto quelle vecchie carte di navigazione?
e¿quanto quelli poemi?
Costano, signore, quello che gli costa a un uomo,
lasciar di appartenersi e intregarsi al poema.
¿quanto denaro costa quello?
Tutto e nessuno.
può darsi che la sua propria vita, accaso.
¿quanto denaro costa mia vita,allora?
Tutto e nessuno. Sua vita sono parole come tutte le vita
e quello , se non sbaglio, vale niente.
e ¿quanto denaro costa pensare cosí?
Tutto e nessuno.Più tosto si deve somerggere,
remare e non aspettare niente. Quello costa.
Somergersei e non aspettare niente, nelle tenebre,
verso altra oscurità maggiore, il poema.
Una velota innamorati
l’amore e la morte
e rifiutati l’oro e la burla per impuri,
verrá e di nessuna parte,
-perche lei vivè sempre in noi-
la pazzia.
Il peggio di tutti gli stertti,
sorge imprevista,
per essere legge del suo destino, la sorpresa.
E non viene per nessuna pelea,
perche tra il desiderio di blocare amicizia con il poeta.
E quando arriva ci dice
tra susurri,
che suo mondo e il mondo della poesía,
sono lo stesso mondo.
Di fronte al dubio si deve
seguire remando.
Informe, si lascia
modellare per nostre parole,
e al tempo lei, anche, ha sua grandeza.
Io sono del’amore, ci dice, quel desenfreno
e la passione eterna della morte.
Ho per abitudine dispregiare l’oro,
e pur troppo,
le ansie per ammazzare che generano sue leggi,
stanno intossicate di pazzia.
Lí, lei e la poesía si assimigliano.
Al istante di riunirsi in nostro sguardo,
como se fossino una sola cosa,
la poesía, vecchia lupa di mare,
rema un pezzo con noi per mostrarci,
che la pazzia, da quando arrivò,
rimane nello stesso angolo della piccola balsa,
senza remare, ricordando tutto il tempo suo passato.
Contenti di aver capito la
differenza,
chiudiamo la pazzia in un poema
e continuiamo remando fino a che un giorno,
convinti di sua torpeza per la navigazione,
ci la intreghiamo al’amore e alla morte,
così che la pazia, impari a volare.
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