Rivista
settimanale per Internet Indio Grigio
Nº 226. ANNO 2004 GIOVEDÌ
26 NOVEMBRE
FONDE
- DIRIGE - SCRIVE E CORRISPONDE: MENASSA 2004
NON
SAPPIAMO PARLARE MA LO FACCIAMO IN VARIE LINGUE
SPAGNOLO, FRANCESE, INGLESE, TEDESCO
ARABO, PORTOGHESE, ITALIANO E CATALANO

INDIO GRIGIO
È PRODOTTO
DI UNA FUSIONE
LA
LUCENTEZZA DELLA COSA GRIGIA
E
L'INDIO DEL JARAMA
LA FUSIONE CON PIÙ FUTURO DEL SECOLO
XXI
indio
grigio
INDIO GRIGIO
Nº 226
AÑO V
13 Agosto di 2004
Buenos Aires
RECITALE POÉTICO MUSICALE
"MIGUEL OSCAR MENASSA."
acommpagnado per INDIANI GRIGI
in La nave dei sogni.
• LEI, A VOLTE, CHIEDEVA OGNI COSA
Lei, a volte, chideva ogni cosa
che subito sparava mia immaginazione.
Un giorno mi domandó per l’essilio e gli disse:
Oggi ho dipinto della morte alcún brillo
e la lussuria inquestionabile della fame.
Non è che abbia morto o abbia mangiato qualcosa
fu un verde che rasgó la realtà
che atraversó i rossi e i sereni malva
che si impatronó dil centro della vita
che fu alla volta, verde e canzone,
verde e fuoco e ombra e cuore
e seminó tutto il mondo
di corpi verdi sfiorando al’amore.
Non fu la luna posandosi nella mia mano
fu il plata della mia infanzia dove un fiume
era acqua e metallo, riflesso e movimento.
Quando la plata dil mio fiume canta
fino al sole fremisce tal quale un uomo,
lussurioso, di fronte ai brilli della amata.
Il
fiume turbio maschio e la donna di plata,
fanno fronte ad una città sconsolata,
di una maniera permanente, l’amore.
Dopo, disegno una chiara principessa
in un nuovo cuaderno
ed arrivo di quella maniera a Piaza di Spagna
e non ricordo se non è con allegría
i primi anni del essilio.
Di
mangiare non aveva, continuai dicendo,
e il freddo differente mi congelava
pero camminare per la strada
come se fosse un orfano,
senza tetto e senza amore, mi faceva bene,
non esattamente forte, pero più attento :
Nessun viagio più alterará mia vita.
Rimango quì, al sud di Europa,
in Madrid, per sempre, scrivendo.
Senza guardare indietro, gli disse guardándola nei occhi,
peroneanche guardando avanti,
senza guardare, seduto e scrivendo,quello e tutto.
E ha passato, amore mio, più di un quarto di secolo
e quì mi tieni,seduto e scrivendo.
Tutto passó per me e tutto si allontanó.
Mai rituve niente e mai
lasciai che niente si scappara .
Tutto lo mío stava lí, con me
e fui un poema rotto o sempre per fare
una pelle innamorata di se stessa o morta
e le calandre, quello sí, le calandre
facendo círcoli illusori
su la pelle dil tempo,
volavano a nostro fianco fino a morire.
Posso assicurarti, amore mio, che,
esattamente, in mezo del dolore,
lo spettácolo ddelle rose crescendo,
al passo degli anni, era meraviglioso.
Stà bene, disse lei,
mi do per interata.
Lei, a volte, chiedeva ogni cosa
• NEL POEMA DI IERI TI PASSASTETE
Nel poema di ieri ti passaste
¿vedesti come godeva lala puttanella con tua voce?
in vece di ascoltarti, si la passò distratta,
durante tutto il poema, accarezandosi,
quando anche gli facerebbe ascoltare tue parole.
Buene, gli disse, trattando di calmarla,
può darsi che mi ascoltava e , allo stesso tempo,
si accarezava,
trattando di unire il corpo alla melodía.
Chiaro, come se quello foss e una cosa facile
¿o gli attribuissci poteri che non tiene
perchelei è una delle tue craezioni?
È
certo che io atribuisco a tutto il mondo
uno scalone più alto o più grande o superiore,
ma voglio che si mi capisca,
seguirò scrivendo questo poema inmenso
pero qualcuno deve sapere
che prima di scrivere questi versi
io, alai, non la conosceva.
L’uomo, qualcosa di ragione ha,
disse lei soridendo, può darsi, di se stessa,
¿chi può conoscere
a chi si mostra per non essere vista ,
a chi compra pane quando quello che ha è sete?
Vediamo, ¿chì può conoscere
a chi essendo l’inventora del’amore
il secolo XX la conddannnó per non sapere amare?
E, dispiacendosi al parlare con i movimenti
del suo corpo denudándosi ripetè, in voce bassa:
L’uomo qualcosa di ragione ha...
ne anche è così grave, gli disse
mentre lentamente scioglievail nodo
della mia cravatta monocolore quasi di seta,
non disse, esattamente, che non ti conosceva a te,
disse, amore mío, che non conosceva alla donna
e, ne anche, era così tanto,
tu ti mostri, non tanto, per non essere ara no ser vista
sino per che non mi vedano a me.
E non sei, essageratamente, buona
quando compri il panee solo ai sete,
perche sai che io mi occupo del acqua
e non vedo come ti
condannò il secolo XX,
più tosto, il secolo XX ti distrozò
ti parló di independenza, di amore in libertà
ti disse che avrebbe un dinero con tuo nome
e che, si ti capacitavi secondo suo criterio,
ti lascerebbe governare insieme a gli uomini.
Devi saperlo, se sei una donna
il secolo XX, cara,ti ha mentito.
Nel poema di ieri ti passaste
Indio Grigio
Lei è felice pero non può
sorrídere.
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