Rivista settimanale per Internet Indio Grigio
Nº 212. ANNO 2004 GIOVE 8 DI
LUGLIO

 

 FONDE - DIRIGE - SCRIVE E CORRISPONDE: MENASSA 2004

NON SAPPIAMO PARLARE MA LO FACCIAMO IN VARIE LINGUE
SPAGNOLO, FRANCESE, INGLESE, TEDESCO
ARABO, PORTOGHESE, ITALIANO E CATALANO

INDIO GRIGIO È PRODOTTO
DI UNA FUSIONE
LA LUCENTEZZA DELLA COSA GRIGIA
E
L'INDIO DEL JARAMA
LA FUSIONE CON PIÙ FUTURO DEL SECOLO
XXI

 indio grigio


INDIO GRIGIO Nº 212

ANNO V

 EDITRICE


VOGLIO ESSERE UN MONDO TRA LE TUE MANI

Voglio essere un mondo tra le tue mani,
bestiale parola unita ad altra parola,
nel mezo, preciso, di alcún verso.

Voglio il complimento nero di tuoi occhi. Tuoi soli,
tuo capello riciolati nuotando tra tue natiche,
labbri aperti per miei occhi sorpresi di luce.

Caverna enaltita per mio vecchio desiderio di morire,
voglio vederti  cantandotuoi dubbi nel mio ventre,
voglio vederti, disperata, pazza, nel mio sorriso. 

Cosí, senza tanta alternativa di libertà,
una volta per sempre, di forma naturale,
voglio tua voce
stenduta nella mia parola,
tua parola nella mia bocca,
il filo della mia voce nelle tue viscere.

Voglio essere un mondo tra le tue mani

 

POESIA, POESIA, POESIA, POESIA


 

 SCRIVERE, CARA, UN POEMA

Scrivere un poema desiderio con mio corpo,
strappare del coragioso  sguardo del’amore,
parole, venti, mínimi accordi di pace.

Coinvolto in fiamme, sanguinante l’anima,
incendiato per mia tenereza contro me,
ho stato a punto di conddannarmi a morte.

Dopo aprí nel proprio centro del silenzio,
mie antiche e forti zaini marinari 
e lasciai cadere tra i morti, mie parole.

Vide como se  movevano inquieti nelle sue tombe,
gridando spaventati per mia presenza cantarina,
per mia voce di corallo.

Suoi ossa, cara, si spartevano, amore,
come il cristallo si rompe con il canto,
límpidamente, aperto a suoi suoni.

Scrivere, cara, un poema

 

 

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LETTERE D’AMORE

CARA

SONO  LO SCRIVENTE DI ME

Di sera mi stendo su pagine bianche.

Comincio mio ballo con contorzioni infinite come di danze. Músiche, totalmente, perpendicolari a mia fortuita maniera di amare.

Cuori distorzionati per passioni male-abitate e crudeltà. Pasiones essaltate e antiche si rifugiano nel tuo sguardo.

Sono gli dei della  bonitae la tristeza nella tua pelle.

Come se le serpenti belli della notte nella mataza della gioia negli incontri notturni e la realizazione di alcún desiderio infantile e l’odpore a pane bruciandosi  così tutti odoraqssemo a pane. Adesso, una grande guerra si scatena  su le vertenti più chiari dell’amore . Lì , precisamente, dove la neve è Lei.

Anche se non lascio di baciarla, suoi occhi svaniscino, arrivano fina a miei piedi sedenti, quasi senza sguardo. E per finire ti ricordo che mai so, exsattamente, cosa devo fare.Stò all’impiedi nel centro del parlare. Quando cammino si muovono tutti i sensi. Quando scrivo,  niente è sicuro di essere, ne nostro amore.

Cara

 

 

Lei è felice pero non può sorrídere.
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PSICANALISI


MADRE, CARA, DONNA

Una parola, Madre, se mi impone,
come largo caudale di cerimone.
Parole residuali aperta a gli abismi,
già vedi, stò quí, vengo a intregarmi.

Vengo a dire che ti amava come un pazzo,
che tu, sei stato per me,la cosa più bella.
Mille fiori odorè disperatamente,
cercando tuoi odori, amore, di primavera.

 Mille pelli incatenati a mie pelli,
cercando quella suavità persa.
Mille bocche aprí mille volti con mia bocca,

e, dopo, altre mille e mille cadute
e un milione di parole avvelenate,
ferocemente devorate,per dimenticarti.

Madre, cara, donna

 

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¿EROTISMO O PORNOGRAFÍA?

CUANDO BUSCÁBAMOS EN OTROS HOMBRES Y MUJERES

Quando cercavamo in altri uomini e donne,
segnaliche ci parlassero di nostri desideri,
di nostro, perfetto, batagliare tra fantasmi:
Vivenzia di grandeza e gloria per baciarci.

Quandocercavamo in altri orizonti, cammini,
passi checontenessero nostri amati passi.
Quando cercavamo, disperati, in un poema,
alcún verso che risuonara in nostri versi.

 Era che niente cercavamo quando cercavamo,
scriveva poesía e ci baciavamo per che sí,
facevamo l’amore e, ne anche,avevamo motivi.

Ci passavamo uno al altro con lentitù,
la enciclopedia universale della poesía
esenza leggere le paggine, cadevamo essausti.

Quando cerchiamo in altri uomini e donne

¿Lei che opina?

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QUALCOSA DI POLÍTICA O RACCOLTA DI  SPAZZATURA


IMPOSSIBILE, CARA, IMPOSSIBILE

Le parole se gli portava il vento,
dicevano i cittadini più accomodati
e avevano raggioni poderosi per non sapere  .

Adesso siamo parole che venimo dal vento, della rafica.
Parole con la velocità dil tempo nel sangue, 
parole con la velocità dil tempo mess messa nel sangue.

Parole come ululati dolorosi, nervi in libertà.

Brami, siamo i brami strappati dal vento.
Parole destinate a permanere, essere il linguagio.
Poesía Psicanalisi, un nuovo tempo della morte,
impossibile di  mettere  nello spazio come il proprio amore. 

Un amore impossibile di ubicare nel tempo,
come il proprio inconsciente, sua verità.
Un desiderio, disperato, aperto, moltiple,
impossibile nella vita come la propria poesia.

Cíclopeattaccate a se stessi, girano,
fanno girare il mondo come se fosse luce.

Impossibile, cara, impossibile


SPERANDO TORNARE MAI E ARRIVATO

Sperando tornare mai ho  arrivato,
arrivato senza sapere, mai ho perso,
gia vedi, amata, mie cose stanno chiare,
mio animo, libero, senza direzioni.

Se mi baci quí, penso in otrora,
se l’oceano mi chiama, mi attacco a te,
a tua fragante bocca innamorata e pazza
e il povero  oceano perde suerive.

Sto, non ho, non consumo niente.
Non dimentico, non ricordo, non perdono.
Tutta la vendetta  è ne miei occhi,

nelle mie labbra inmensi furi dil tempo,
nei miei tempi, amori, fuere della vita,
nelle mie semplice  versi fueri del’amore.

Sperando tornare mai è arrivato

 

LETTERE DEL DIRETTORE


 

IX

“Se ci lasciamo invadire per la decadenza,
la decadenza, arriverá ai nostri muscoli.

¡Bello è rendersi conto che uno è un uomo maturo!

Quaranta anni,
un fiore che si strappa nello sguardo.

No sta male proporsi una nuova vita,
precisamente,
nel ocaso delle illusioni.

Un uomo che già non corre tra il pane ,
che gia non corre,
tra le careze amate della notte  ,
che gia non corre,
che gia non guarda in dietro.

Detenuta, stá adesso,
la vita tratre mie braccia
e in quel istante, sublime detenzione,
dove la carne è tutto il passato,
nomino, una nuova vissioneper miei occhi.

Gola allucinata,
mia prossima parola sarà mio destino:

POESÍA,
minerale sanguinante,
gioiello squartizato,
per che a tutti toccara  suo miracolo,
parola rotta.
                    Un poema in se stesso.
Specchio  delirante, violini esereno,

 nota fuori della vista della immagine,

parola impiccata.

Piccolo mito desvalito,
della immagine del mare,

facendosi a pezzi nella mia voce.

 Lettere del direttore

Indio Grigio

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IN POETI  SVEGLI IN DOMENICA 4  LUGLIO DI 2004

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