Moraleja: facciamo sparire a Bush e se finìla peste.
EL
PAÍS, venerdì 21 novembre2003
POEMA
DEDICATO AL GOVERNO SPAGNOLO
Una volta
arrivai a dire ad una donna
che mio bolígrafo non aveva voglia di scrivere.
Dopo stando da solo scrivè un poema,
pero a máchina.
Stò
attaccato alle consegne del ‘amore
diceva il condannato
pero stò nella fábbrica.
E quella
non è l’unica volta che misbaglio,
a volte, stò attaccato alle consegne della povertà
e voglio fare l’amore.
Vivo
attaccato alle consegne della schiavitù
e sólo amo la libertà.
Mi spacco
in duo risa e, dopo,
vivo spartuto per sempre.
Fui quel
soldato che gli toccó
farela guerra tutto il tempo
e sólo aveva la illusione della pace.
E vide
cadere colombe della pace
attrate per il fragor delle bataglie
ed io stesso sparai contro colombe falsi
che ti facevano credere che il cibo era la libertà
o bene, che la libertà e la pace erano possibile senza cibo.
E ci furono
giorni neri, tenebrosi, catástrofi inconttabili,
dove le colombe della pace si ammazzavano tra di loro.
Lacolomba, in definitiva, era un uccello crudele
e per quello fu scelta come símbolo della pace.
E capace di ammazzare per quasi niente
ed un frattello ferito che si dichiarò perditore.
Vivo
attaccato alle consegne delle colombe
e vado per il mondo cercando un essere umano,
qualcuno cheamando la libertà non
voglia volare
qualcuno che al dichiararsi vintonon
pensi a morire.
Un uomo,
una donna che amino per amare,
una donna, un uomo che costruiscano sue ombre
che attraversino il sole con una lacrima
e rompano le catene, del’amore, al partire.