Rivista
settimanale per Internet Indio Grigio FONDE - DIRIGE - SCRIVE E CORRISPONDE: MENASSA 2003 NON
SAPPIAMO PARLARE MA LO FACCIAMO IN VARIE LINGUE INDIO GRIGIO
È PRODOTTO INDIO GRIGIO Nº 170 ANNO IV Cari
lettori, come vi abbiamo detto, nel mese di agosto siamp stati in Buenos Aires
con motivo della: "EXPOSICIÓN
DE ÓLEOS
DE MIGUEL OSCAR MENASSA". CENTRO CULTURAL GENERAL SAN MARTÍN, SALA
1. Del
5 al 31 de Agosto
ed
anche dil: XIVCongreso
Internacional Grupo Cero
LA MUJER Y YO. Un
Congreso sobre la sexualidad según la poética planteada en el libro "La
Mujer y Yo" de Miguel Oscar Menassa e
continuiamo conle interviste della stampa: INTERVISTA
A MIGUEL OSCAR MENASSA PER LA RIVISTA
Uno
strano fenómeno circonda la Scuola di Psicanalisi e Poesía Gruppo Zero, che
oggi si e constituito in una delle associazioni
di quel carattere più extendidas en España. La fundó Miguel Menassa, un
professional argentino que hoy tiene cientos de discípulos y también una
importante editoriale che edita tre pubblicazioni ogni quindici giorni di una
tirata superiore a cento mila esemplari. Questa è la storia dil gruppo.
"La parola psicanalisi non stava nei dizionari comuni quando io arrivai nella Spagna in 1976", afferma enfático Miguel Oscar Menassa, 63 anni, direttore e fundatore della Scuola de Psicanalisi e Poesía Grupoo Zero. Per lei, essere un avanzato ha prodotto suoi frutti: l’organizazione che lei dirige conta con trecento alunni, quatro locali in Madrid ed altri tanti in Barcelona, Ibiza, Málaga e Zaragoza. In Buenos Aires, luogo dove fondó l’ associazione nel 1971,ha anche un locale dove si danno classe e si rializano atti. Ancora, Menassa dirige tre rivisteche escono ogni qndici giorni : Extensión universitaria, con una tirata di cento venticinque mila esemplari che, secondo suo piede di stampa, è la"rivista di psicanalisi di magior tirata del mondo"; Las 2001 noches, pubblicazione dedicata alla "la poesía, aforismi e frescori", e una rivista dedicata alla plástica che si chiama Oleo, amén di una pubblicazione virtuale settimanale sotto il títolo di Indio Gris. Ancora, conduce una casa editrice chegià porta cento titoli pubblicati, tanto di poesía come di Psicanalisi. " Sento che me lo merito e mi emoziona. Il ciste più grande che ho fatto è portare la poesía alle cime più alti dil conoscimento" Per sommare a tutto quello, Gruppo Zero ottorga borse di studio per medici e psicologi che vogliano studiare nelle sue aule , "pero sólo riferite dei suoi collegi professionisti " secondo dice la página web. Y premi in concorsi di poesía, con pubblicazione per i vincitori. Mentre si realiza questa intervista, una cámera di video registra permanentemente a Menassa. La maniobra una dei suoi discípoli spagnoli, che gira intorno al suo maestro trattando di catturare suoi gesti più minúscoli da tutti gli ángoli possibile. "Sono due anni registrandomi-afferma il psicanalista- e le domeniche mi filmano quando pinto; mi fanno una intervista e dopo la mettiamo in Internet. Non mi rendo conto di quanto mi registrano, però non mi piace se lo fanno mentre stò parlandomi una donna". Il ciste è festegiato per vari dei suoi seguitori, che seguano le sue parole con devozione.
Quando
ella mi attacava senza motivi, Ma
ella disse: No, oggo non mi sucede niente, Non
cerco, specialmente, quasi niente. Parlare
con lei e fare l’amore con lei La
prima volta che l’ho interrotto La
prima volta che gli disse O,
meglio ancora, un professore di danza Zero puro Gruppo Zero naque in Buenos Aires nel 1971, due anni dopo di che suo ideólogo si lauriò di medico. "Prendemmo quel nome perche dissemo, non siamo niente,non amiamo niente e non abbimo niente. Per quello siamo zero ", commenta Menassa. Erano un dispredimiento della Associacione di Psicanalisti Argentini e tra suoi fondatori cerano Sergio Lariera, Roberto Molero e Horacio Vallas. "Quando scrivemmo il Primo Manifesto -ricorda- eravamo tutti ubriachi nel bar la Espumita. È che eravamo un gruppo di attormentati, tutti medici, che ci dedichiavamo a l’anima". nel primo documento del gruppo si rivindicava a Marx, Freud, la epistemología ed a vari poeti, tra loro i surrealisti César Vallejo e Cesare Pavese, insieme a scrittori come Henry Miller e William Faulkner.Anche , Jean Paul Sartre non era assente. "Il poeta Luis Lucho -disse Menassa- mi portava nelle fabbriche a recitare poemi". Per quella época Menassa già aveva pubblicato quattro poemari. Oggi ha venti libri di poesía, più sei di narrativa, sette di psicanalisi e varie opere in collaborazione, al di là di dipingere cento quadri a l’anno. Suo
metodo per essere prolífico sembra
semplice"Quello che sucede è che la la
gente si masturba molto. Io non mi masturbo più, ed allora ho un mucchio di
tempo". nel inizio il Gruppo Zero aveva fama in Buenos Aires di realizare feste con molto concorrenti, dove la libertà sessuale era assoluta. Erano i tempi del amore libero e del hippismo. Pero Menassa smentisce tutto quello con énfasi: "Proponevamo fare l’amore tutto il giorno perche l’uomo che non fa l’amore tutti i giorni ha la mente bloccata. Pero quello non è amore libero. far l’amore tutto il giorno significa: se non hai donna per far l’amore, scrivi un poema, dipinge un quadro, cammina per la strada e incontra ad una signora e aiutala ad attraversare il cagnolino o fa la rivoluzione. Chiaro, lo stronzo che credeva che far l’amore significava fottere , si mandava tre polvi e dopo diceva che il Gruppo Zero era impossibile perche non si poteva far l’amore tutto il giono". El adelantado "la prima cosa che ho fatto in Spagna -dice Menassa- fu pubblicare un avviso nel giornale che diceva ' Freud, Lacan, supervisión' e più sotto firmava io come direttore del Gruppo Zero. Questo fu in agosto ed ha novembre già aveva tre gruppi di studio e quindici pazienti". "Non so’ se lei arrivò in Spagna perche si doveva andare via di Argentina o il psicanalisi lo invió", commenta Magdalena Salamanca, psicanalista e biologa spagnola del Gruppo Zero o come li piace autodefinirse, "sono zero puro perche appartengo alla associazione dalla prima ora ". "Io aveva fatto il psichiatra di alcuni di alcuni Giovanni che stavano chiusi nel carcere di Villa Devoto e avevo paura", conffesa Menassa. L’essodo di psicanalisti argentini anche fu verso altri paesi come Brasile, Israele, Nicaragua e Venezuela. In quelle terre, i discípoli di Freud anche furono pioneri. "Ricordo che in un avviso in Cambio 16 pubblicarono la parola psicanalisi con errori ortografici", prosigue il direttore. Amelia Diez Cuesta è una figura centrale dentro dil funzionamento della associazione in Spagna. Questa donna di cinquanta anni di etta, nata nella penisola, ha al suo carico il Master in Clínica Psicanalítica e due seminari su Freud e Lacan. "Io mi ricordo che quando lei venne a studiare con me gli disse che in dieci anni avremmo quaranta gruppi di psicanalisi in Spagna. Nessuno mi credè, pero lei sí, e adesso è il capo", assicura Menassa. "Non cè in Spagna altra scuola come il Gruppo Zero - afferma Amelia-. nel mio paese la carriera psicología è molto nuova e poco fa cè psicología clínica. Quelli che incominciano a studiarla vengono alla nostra scuola a sollecitare un certificato come che hanno fatto qualche corso nel Gruppo Zero. Tale nostro prestigio". Juan Carlos De Brasi è un psicanalista argentino che emigró alla Spagna due anni fa per lavorare con il Gruppo Zero. "Lo importammo –clarisce Menassa- perche è un grande professionale e li paghiamo un buon stipendio per che ci aiuti nel nostro lavoro". Allo stesso tempo , De Brasi afferma che la scuola "è la única di psicanalisi che apostó per un seminario dil pensamento". Menassa lo ascolta con attenzione. Suo sguardo è quello di un maestro con i suoi discipoli.Pur troppo ,clarisce: "Non sono un patriarca. Ogn’uno si guidera per sua propria cecheza.per caso, sono il che ordena le cecheze". "In Spagna -interrompe Amelia- ascoltano la parola psicanalista e automaticamente domandano se sei del Gruppo Zero". "Mi sento felice per quello ", finisce Menassa, mentre Amelia giura che "non cè altra scuola di psicanalisi nel mio paese come il Gruppo Zero, perche fare una come la nostra è molto difficile. Quelli che sono nel grupo non possono lasciare di leggere tutta l’opera di Freud, perche cosí come un poema lo legemo oggi e dopo lo gemo domani ed è diverso, una teoría come la freudiana non può tenere una lettura uguale in tutte le epoche e circostanze ". "Dal primo avviso -riflessiona Menassa-le cose mi furono bene. Acquistè tutto quello che può acquistare un uomo. Come psicanalista acqustai il massimo: sono direttore di una scuola. E come poeta acqustai qualcosa che volevano Freud e Lacan, che un poeta fosse direttore di una scuola di psicanalisi". "Sono due anni che passo registrandomi - afferma il psicanalista- e le domeniche mi filmano quando dipingo ; mi fanno una intervista e dopo la mettiamo in Internet La poesía y yo Mettere la poesia aliata dil psicanalisi non è nessuna novità. Pero sí lo è metterli alla pare e come discipline che necessariamente devono interattuare, al meno nel grado che lo spiega Gruppo Zero. "Un psicanalista che non sappia niente di poesía non serve perche l’ immaginario della poesía è universale, mentre quello del psicanalisi è ristretto, teórico", opina Amelia. E Salamanca è anche più enfática: "La poesía è fondamentale per pensare il psicanalisi. Quando Freud parla di teoría ricorre più alla poesía che ad altre scienze. Ogni psicanalista tiene che posizionarsi di fronte alla poesía come un lavoro in più". Il Gruppo Zero crede che è impossibile trasmettere il psicanalisi se non cè scrittura nel mezo. "Non si può fabricare psicanalisti -sostiene Menassa- se loro non scrivono, perche per loro è l’única forma che possiedono di dimostrare come gli fu trasmesso il psicanalisi". Attualmente la associazione tiene 35 laboratori letterari. Giusto è che tanto fervore per il verbo poético gli viene di suo fondatore che ha pubblicato suo primo poemario (Pequeña historia) nel 1961. Da lí che il poeta più letto sia il proprio Menassa. Suo último libro, La mujer y yo, che consta di quarantasette poemi e due CDs, fu oggetto dil XIV Congresso Internazionale del Gruppo Zero, portato avanti la settimana scorsa nel Centro Cultural San Martín, in Buenos Aires, sotto la advocazione: "Un Congresso su la sessualità secondo la poética detta nel libro La mujer y yo, di Miguel Oscar Menassa". Durante tre giorni che incominciavano ben presto alla mattina e culminavano già ben notte, circa di cento quaranta assistenti, la magioranza di loro psicologi e psicanalisti e studenti di quella carriera, ascoltarono attentamente a trentatre espositori che analizarono i versi del citato volumene. Amelia spiega il perqué: "La scrittura di Menassa è differente a Menassa, è più che lei e forma parte dil pensiero psicanalítico insieme a Freud y Lacan". "Il congresso anteriore -prosegue Amelia Díez Cuesta- fu su tutta l’opera di Menassa, pero queto sólo fu sul suo último libro perche lí stá tutta sua investigazione sulla donna". Menassa la ascolta e dopo agiunge: "Sento
che me lo merito e mi emoziona. Il ciste più grande che ho fatto è portare la poesía alle cime più alti dil
conoscimento".Dopo, con tono con un po’ di drammatismo, si domanda: ¿Perché
io ho dovuto scrivere questo libro? Dopo di questo libro, perduecento anni,
nessuno potrà dire niente delle relazioni tra l’uomo ella donna. Cè quí
quarenta anni di esperienza in uno scrittore eccellente come son, perche gli
auguri che ricevè come scrittore non gli ho ricevuto mai come
psicanalista ne come pittore". Casualmente,
la pittura, un’altra passione di Menassa,
anche è stata in Buenos Aires con una esposizione dei suoi ólei che
aveva finalizato nello stesso sito dove si realizó il cónclave sul suo libro.
Nel Gruppo Zero esistono 16 laboratori di pittura ed uno di ceramica. In questa
mostra recente, si vendirono tutti i quadri di Menassa. Ogni opera sua costava
tra seicento e sei mila euro. "Pero quí –dice il pittore –gli metto,
uguale che con i libri, l’stesso prezo in
pesos, o sia facio la conversione uno a uno". Sua
figlia, Alejandra Menassa de Lucia, una médica e psicanalista di trentun anni,
eredó sua vocazione poética. L’anno scorso pubblicó il poemario La
muerte en casa che meritó il Primo Premio della Asociación Pablo Menassa
de Lucia. Due settimane fa presentò
insieme ad altri poeti del gruppo su libro in questa città, con versi pieni di ritmo ed una ironía filosa, tale come la personalltà
di suo padre, chi dichiara: "Io sono una persona normale che arrivai sempre
a orario a gli esami, ho avuto figli, e pur tropo sono uno scrittore maledetto.
Se Alejandra Pizarnik mi avesse fatto caso caso, ancora starebbe
viva". Dopo
di due ore di intervista, con una cámera volando per la stanza tutto il tempo,
quadri da per tutto, dieci discípoli ascoltando attentamente ogni parola dil
fondatore del gruppo e dichiarazioni dove molte volte il pudore manca all’appuntamento,
non resta più che una domanda: Miguel
Oscar Menassa, ¿chi è lei? Che gente che ancora mi chiama Miguelito. Quando
ero giovane laboraba nel mercato Inclán vendendo fantasíe per le donne. Mio
papá mi raccontava romanzi árabi ed io ballava il tango. Sono Miguelito, e
penso che sono un grande scrittore, che sono immortale. Nelle
prossime tre décade, dalle sessanta tre
alle novanta tre anni,
voglio essere mortale, vivere la vita, goderedi quello che ho prodotto.
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