Rivista settimanale per Internet Indio Grigio
Nº 100. ANNO 2002 GIOVE
DÌ 
25 DI APRILE

 

 FONDE - DIRIGE - SCRIVE E CORRISPONDE: MENASSA 2002

NON SAPPIAMO PARLARE MA LO FACCIAMO IN VARIE LINGUE
SPAGNOLO, FRANCESE, INGLESE, TEDESCO
ARABO, PORTOGHESE, ITALIANO E CATALANO

En las cumbres aladas

INDIO GRIGIO È PRODOTTO
DI UNA FUSIONE
LA LUCENTEZZA DELLA COSA GRIGIA
E
L'INDIO DEL JARAMA
LA FUSIONE CON PIÙ FUTURO DEL SECOLO
XXI

 indio grigio


INDIO GRIGIO Nº 100

ANNO II

EDITORIALE

INTERVISTA AL POETA MIGUEL OSCAR MENASSA
Domenica, 21  aprile di 2002

   Carmen Salamanca: Adesso andiamo a publicare in LAS 2001 NOCHES, Los otros tiempos y Yo pecador, di 1970 e di 1975, pero  nel mezo ha, in 1971, il Primo Manifesto del Gruppo Zero. Di  quel manifesto ho fatto attenzione a varie cose, mi  piacerebbe che ci spiegassi un pochino come fu  quel  epoca. Nel manifesto spiega i motivi per i quali non entrarono nella APA e per lo quale si aderiscono  al Gruppo Plataforma. Dice: “Noi sappiamo che apuntiamo ad un prodotto  finito che ha dimandato per sua  produzione lunghi  anni di lavoro”. Quello di prodotto finito suonó come che non  poteva dare più  di sè, l’ APA. Quí mostra alcune delle  ragioni per i qualli si aderiscono al Gruppo Plataforma, quando Pichon Rivière acetta psicoanalizarsi con Ángel Garma, essendo ambi fondatori e  dura quattro mesi la esperienza.

Miguel Oscar Menassa: 15 domande, ogni volta ti assomigli più ad un giornalista spagnolo. Come non ti ho risposto subito, come sono in tre minuti, tú mi tagliasti e mi facesti 15 domande, che è quello che fate sempre. Non vedi che quando vanno i bambini alla la radio non possono ne anche  parlare,che soltanto parla il giornalista . Quando vado io,  parlo io, pero gli rispondo qualsiesi cosa. 

¿Il Manifesto di 1971? Nel 1971 Buenos Aires era Grecia nel suo splendore , Babilonia nel suo splendore , era a punto di gestirsi un processo indimenticabile. Il mondo lo dimenticò e gli argentini anche . L’unico che si  ricorda sono io. Fu un processo indimenticabile, avemmo nel pensiero e nella parola la possibilità di  fare un paese differente, lí quando ll colpo militare. Il popolo argentino aveva come una allegria di aver  fatto ad una dittatura, di aver potuto con una dittatura, di votare al candidato che voleva votare, tutta la  sinistraera nel governo, quello che era la sinistra. Della stessa maniera come quello entra  nel popolo, il psicoanálisis, más o menos para esa época, póngale unos años antes, ahí hace eclosión el psicoanalisi ufficiale della Argentina, entrano due correnti che lo distrugiono: la corrinte lacaniana e la epistemología materialista. Quando dico che lo distrugiono è della attualità, praticamente non esistono, fu una delle  organizazioni più  importanti del mondo e produceva psicoanalisti, adesso non sappiamo cosa produce, adesso stà discutendo se i psicoanalisti si devono psicoanalizare o non si  devono psicoanalizare, cosí che già  non sappiamo  che cosa è quello che produce, pero in  quel momento produceva psicoanalisti.

A Lacan, ne i lacaniani hanno potuto procesarlo, nè anche ha potuto la società  psicoanalítica argentina. La epistemología materialista è interessante, se uno la applica su sè stesso,è uguale che il psicoanalisi, se io penso che la poesia è un lavoro, è un lavoro e vuol dire che io  devo correre il rischio di che un giorno lei lavori meglio di me.  Purtroppo, se la poesia viene del ventre di mia madre, lei mai potrà scrivere come io, ne meglio che io. Sono due concezioni diversi della vita. Io ricordo avere dato un corso di epistemología con Raúl Sciarretta a i didatta della APA,  aquelli che dopo si separarono con il Gruppo Documento, perche ebbe due grupo che si separarono della internazionale in quel momento, un grupo che si chiamò Gruppo Documento, che sparì  pronto ed ebbe poche  pubblicazioni e dopo il Gruppo Plataforma anche , in quel senso è una cacata perche non ha opera, non ha movimento.

In realtà, lei mi domanda per quello che passó con mia vita quando mi  domanda quello. Io credo che, alla fine, quello che doveva aver fatto il  Gruppo Plataforma, essere  la sinistra freudiana, che cosí era como si presentavano, fu un lavoro che realizó dal  1971 al 2001, cio’è, 30 anni, il Gruppo Zero. Io credo che il Gruppo Zero può essere la sinistra freudiana, in  quel senso di che  nelle sue aule si impartino  tutti quelli pensieri che hanno da vedere con la produzione di un cittadino: Freud, Hegel, Marx, Lacan, Heidegger. E dopo  circa 4.000 poeti, perche  nel Manifesto dil 71  lei si rende conto di che si nominano  varii poeti, come dicendo che se uno non ha quelli poeti  dentro del sistema, non può fondare gruppo, non  può fondare  scuola. Bene pero in realtà, debe avere  circa mille poeti, più, era un manifesto, uno non va a nominare  a tutti.

Questo  che vado a  fare  nel quadro che è  mettere nero per tutti i fianchi è molto bruto e non si lo consiglio, perche si rovina tutto, rimane tutto rovinato. Molto interessante la conversazione.

Fu un momento molto interessante. Dopo per esempio in Cile stava Allende, a Cuba li andava bene , era un momento in che si pensava che poteva darsi che  América Latina avesse altro destino, tutto era interessante, aveva nuove tendenze in tutti i luoghi. Che non  sucedè  esattamente niente, pero passó, si scoprì che quello che dicevano quelli che volevano fare la rivoluzione, in realtà , erano i figli della piccola borghesia o della borghesia,  bestigiati con i suoi  genitori  e, chiaro, la rivoluzione fracassó.

CS: Sí, quí già  parli di quello, dice: “Quello che superficialmente possa essere visto come un semplice atto di rebeldía di alcuni  figli díscoli della gran famiglia patriarcale”, Glà lo so’ che non stà dicendo lo stesso, dice che non si vada a conffondere con quello “nostri dita  índice nati per segnalare appuntano e si rigodano con quello anche superficialmente può essere visto come un semplice atto di rebeldía di alcuni  figli díscoli”. Dopo, quello che dice di Bleger nel Primo Manifesto.

MOM: Legga quello che dice.

CS:  “Lasciaremo che voi lo nominate, che voi lo ricordate, pur troppo non possiamo lasciare di dire qualcosa che ci mostra chiaramente che le guerre sono terribile, che sempre qualcuno debe morire, che sempre cè cicatrice della guerra, tracce della  guerra che sono molte dolorosi perche succede negli esseri cari, stiamo dicendo che lamenitamo la morte di José Bleger”.

MOM:Ancora non aveva morto , il signore, e Menassa dice “lamentiamo la morte di nostro caro Pepe Bleger”.Vada avanti.

CS: “Che dal’ inizio luchó per tutte le possibile aperture del movimento psicoanalítico, commettendo molti errori, è certo, pero iniziando molte linie di pensiero di un valore inestimabile; pero può darsi per gli anni(gli anni a volte fanno queste cose),  può darsi per le male compagnie(le male compagnie a volte influiscono realmente), nel momento di scegliere, in vece di scegliere la vita, sceglie la morte.”

MOM: ¿Sai perchè dice quello? Dice quello perche il tipo fu invitato nello stesso tempo a processare quello che stava sucedendo in Cuba (lei era un psicoanalista importante che avesse portato con se’  ad altri  psicoanalisti più  giovane) e a Israel, e lui fu a Israel. Allora Menassa lí dice che morì, quando lui viagia a Israel. Quello che sucede che dopo morì di un infarto alle due o tre mesi.

Io ho molte storie cosí, per esempio, con i lacaniani mi sucedè con uno che aveva mandato a vedere, perche andavano verso lì, mi sembra che era J.A.Miller chi andrebbe,  allora mandavano a uno prima per  vedere i lavori che li presenterebbero a J.A.Miller, i casi clínici, e risulta che il tipo murì di un infarto in Tucumán, in una provincia argentina, dove, la verità, la gente si muore di fame, nessuno si muore di un infarto in Tucumán. ¡Come si va a morire di un infarto!

CS: Originale, era.

MOM: In San Miguel de Tucumán la gente muore di fame, di rabia. Anche se io muoia di un infarto, credo che la gente che muore di infarto è gente che non ha distribuito bene il suo cuore.

AD: Si morirono sue idee, morì suo cuore... 

MOM: Una persona grande che ami ancora più a sua mamma che alla sua fidansata o al suo fidans, già stà, quello ha molti posibilita di morire di un infarto. 

CS: Perche non ha distribuito bene il suo cuore...

MOM: Non ha distribuito bene il suo cuore,suoi emozioni.

CS: Lei nomina a Pichon Rivière. ¿L’ha conosciuto bene  ?

MOM: Ho avuto una forte e importante relazione con Pichon Rivière, ho vissuto un pò di giorni in casa sua. 

CS: Relazione nel senso che lo nomina come líder del movimento Plataforma.

MOM: Bene, quello è quello che diceva il Gruppo Plataforma, dopo si debe vedere se li è andata bene. Pichon Rivière fu maestro di tutti i psicoanalisti che ebbe e che cè nella República Argentina, nel senso di che,¿non vedi che li argentini  hanno una fame per lo gruppale?  Quello l’inventò Pichon Rivière. E  anche era un gran clínico, aveva una grande intuizione psicoanalítica, anche se  dopo quando scriveva teóricamente scriveva altre cose , pero aveva una grande intuizione psicoanalítica.Ancora , trattavano  a  i pazzi come persone normali, ai psicoanalisti  gli trattavano come  pazzi, era veramente un genio, il tipo. Io sono stato in casa sua vivendo 8 giorni, perche ho avuto l’occorrenza  di domandargli (di una maniera irrespettuosa, io ero un giovene, aveva 23 anni), se sapeva  qualcosa di estética, sicuramente era qualcosa che io non capiva in quel momento. Lei mi disse sì e si alzò , fu alla biblioteca e cominciò a portarmi libri  di estética, riempì   il tavolo , 220 libri di estética, aveva a una biblioteca molto grande. Cercava le pagine e mi leggeva brani, di ogni libro mi leggeva 4 ó 5  brani e cosí passiamo  8 giorni ,seduti al tavolo. Quando iomi addormentava , passata un’ora il vecchio mi svegliava con un café con latte e continuiavamo, lì seduti, fino a quando finì tutti i libri e mi disse “Io non so’ niente di estética, stá tutto  nei libri”. Pero per sapere quello ho dovuto stare otto giorni leggendo senza muovermi, senza fare l’amore, che in quell’epoca  stare otto giorni  senza fare l’amore ¿sai quello che era  ? Bene, fece di quella maniera l’amore, che direbbe  Amelia Díez, pero chiaro, quello lo posso capire adesso, che già sono quasi nel cimitero, pero in quel momento era difficile. 

CS: ¿Nel  semen-terio?

MOM: Sí, cimitero li chiamamo noi al luogo dove stanno i morti, quì non so come li chiamano a quello, può darsi che lo chiamino  “ballo fiorito”.

CS: No, io  ascoltai semen-terio.

MOM: Ah, di semen.Quello che sucede è che  cimintero per me è una parola molto forrte. Può darsi che riesca ad unirla. ¿Capisce quello che gli dico?

AD:  Quello che l’ascolta è diverso da quello che lo dice...

MOM: Per favore, signorina.

CS:  Raccontaci qualcosa in più di Pichon Rivière.

MOM:  Aveva la Scuola di Psicología Sociale che ancora credo che stà . Ha dovuto che vedere con l’invento dil telefono dil suicida, Pichon Rivière.Aveva il telefono e ciamavono e tutti quelli che lavoravono nel telefono quando chiamava un tipo di questi che si voleva suicidare , uno gli doveva domandare  "¿a chi vuole ammazzare?" e con quello si evitavano molti suicidi, perche la cosa veramente importante di scoprire, insieme a Freud, che il suicida è un assassino timido.

AD: Il suicida anonimo li chiamavano.

MOM: Sí, qualcosa del genere.

Gente che soffriva molto. Io non so’  cosa è verità e che cosa è bujía, per esempio, si diceva che la prima donna  di Pichon Rivière (che  anche era una psicoanalista), che lei convoca ad una cena e si suicida. Gente rara... Che un giorno  li  mece una parete a Pichon Rivière  nella  casa, quando ha voluto entrare  nella casa gli aveva mezo una parete. Gente molto rara, che soffriva molto. Sempre gli succedevano cose con i libri , con le biblioteche. Io ho avuto un problema con l’esilio , pero ho dovuto esiliarmi per che mi sucedesse lo stesso che gli sucedeva al mio maestro , che sempre li sucedevano cose  con la  biblioteca, perdeva la biblioteca. Federico, un amico nuostro, maltrattó tanto a una  donna, che la donna prendè sua biblioteca con 5.000 libri e  6 romanzi   inedite e ci la regalò ad un povero che passava  per la strada per... 40 euros. Io mi esiliai per distruggere mia biblioteca , per che mi succedesse lo stesso che a Pichon Rivière, pero chiaro... Adesso ho una biblioteca molto bella , adesso si, adesso già sono felice perche ho una biblioteca che non li voglio contare.

S.L. sempre  vuole che io li dia un tocco in  più. Li piace un mio quadro pero gli avesse piaciuto che gli avesse dato una pennelata in più; gli piace mio lavoro teorico mío pero gli avesse piaciuto più corregiuto, gli piace una classe mia pero... penso che si deve mostrare alla gente le cose tal quale sono ¡ché carajo! Dopo posso mostrargli che posso correggere una classe, già glielo dimostrai, alcuni miei scritti sono classi scritte , pero a me mi piadce che la gente veda. per esempio, fare questo che stò facendo io,  lui non so’ se lo farebbe, pero come entra dentro della mia teoria di che si deve mostrare come sifanno le cose,  che non si deve  ingannare più alla popolazione. Più darsi che questo stia disvalorizando mio quadro, la gente dice: “¡Ay guarda qche  bello quadro!” e gli dicono  : “Pero sie lo ha fatto in  25 minuti e in più da una  conferenza, si besticia con  Miguel Martínez e li risponde ad Amelia Díez una domanda che gli fece il  mercoledì  per la mattina.  Nessuno  va a voler pagare per una cosa così fatta ¿Chì va a voler pagare? Pero non importa, avrá gente intelligente e noi la incontraremo.

AD:Le cose si fanno e non si fanno.

CS: Quando parla sembra una meraviglia quella maniera di unire che ha lei. Bene, lo leggo. 

MOM: Legga, legga.

CS: Quando parla  di quando si separa di Pichon Rivière, abbandona la APA, forma il Gruppo Plataforma, si  fanno due gruppi, dice...

MOM: No, no. Pichon Rivière è anteriore a Plataforma, Plataforma sono  gli  discipoli di Pichon Rivière.

CS: Bene, comincia lí. Dice: “Fine di una relazione terapeutica, la di Ángel Garma e  Pichon Rivière e inizio di una  spaccatura  nel seno della APA che provoca una separazione in due gruppi, tan definitivamente separati e diversi come la separazione definitiva e inmortale che produce il  successo della repressione originaria nel aparato psíchico, fondando due istanze, l’Inconscio e il Preconsciente, irreconciliabili e diversi da í per sempre. Un gruppo che pensa e che determina, suo líder Enrique Pichon Rivière, sue vicisitudini la lotta contro la repressione. Altro gruppo che appare e che crea la falsa illussione di essere l’ unico, le  sue líders, gli altri, suoi vicissitudini non pensare, reprimire,nascondere. Gruppo che non potrá pensare perche di nessuna maniera il tempo di ammazare può  essere il tempo della creazione”.

MOM: ¿Cosa vuol dire? Mi da sua idea, a me anche mi interessano sue idee.

CS: A me mi  sembra che l’APA  rimane nel posto della cosa preconsciente, che è quello che appare, che crea la illussione di essere único.

MOM: Pero quello non è nessuna interpretazione sua, quello fu quello che sucedè, perche se no, 30-40 anni dopo non può  essere che le  sue psicoanalisti  vogliano lasciare di psicoanalizarsi, vuol dire che il concetto di inconscio nonè nella scuola, perche l’incoscio , come ben dice Freud, è immortale. ¿Cosa vuol dire immortale? Che nasce quando il soggeto nasce alla parola e muore quando il soggetto muore alla parola.

CS: Sí, pero mi sembra meravigliosa la lettura che fece, mi sorprende perche eravate molto giovani per pensare quelle cose. 

MOM: Eravamo molto studiosi. Noi non pensavamo quelle cose, quelle cose gli pensava Marx, gli pensava Freud. ¿Capisce?

CS: “E non ci venga a domandare  dove troviamo tutto quello perche come voi sapete o per lo meno dovevate sapere, le fantasie si costruiscono per après coup.”

MOM: Quello è Freud, è Lacan, non siamo noi .Loro dicono ¿Cóme, sendo una scuola di psicoanálisi che imparte Freud e Lacan, non sanno che questa  gente dice  queste cose?

AD: La fanno senza di  loro.

CS: La domenica scorsa , lei diceva della importanza della lettura, mi sembra una lettura molto buona della situazione.

AD: È come essere del Gruppo Zero senza  Menassa.

MOM: Cóme mi vuole questa  ragazza...

AD: Pero qualcosa di raggione ha .

MOM: Qualcosa di raggione ha ¿Cóme  debe essere un movimento, un gruppo senza  quéllo che realmente stá pensando quel movimento, quel grupoo? Perche l’assunto è che alla gente che partecipa del gruppo, del movimento, risulta che non stá pensando queste cose, stá utilizando, stá trattando di vedere come soluziona le cose  . In vece, le cose di Menassa sono Gruppo Zero, lei non  ha nessuna cosa.

CS: “Nostra decissione non la prendiamo soli; ci aiutarono e ci  incoraggiarono molte persone, pero soltanto alcuni nomi appaiono chiari, Juan Carlos De Brasi, Armando Bauleo, Raúl Sciarretta, che del luogo della incerteza della teoría o bene della certezza della ideología, ci impararono che aveva una sola maniera di pensare e che questa maniera succedeva nella clandestinità, fuori di tutta istituzione;  nella incerttezza, fuori di tutta sicurezza psicológica; nel silenzio,  alle spalle della repressione.”

MOM: Stá bene la domanda, adesso vado a rispondere, pero lei debe dire, perche se no va male, che al di là di quelli tre nomi che in quel momento vivevano ( uno di loro già è morto, Raúl Sciarretta), nomina come maestri ad un mucchio, non si può perdere quello. E quelli tre uomini vivi  sono nominati perche è certo, non importa che il maestro faccia, importa quello che il discípolo crede che il maestro vuole per lei. Allora, evidentemente Armando Bauleo fu come un maestro nel assunto della ideología, perche  al di là di che dopo a lei gli uscessero bene le cose o no,  lei era quello che me diceva come dovrebbero essere fatte le cose , dopo lei non potè tanto , pero¿ chi si  preoccupava se l’altro può o non può  ? In quel senso , Raúl Sciarretta, al quale io  ascoltava abbastanza  in quella eopca. E Juan Carlos De Brasi stá nominato perche era l’única persona che io  avevo vicino a me che più o meno , voleva qualcosa con la teoría, dopo non conobbe nessuno , di tutti miei maestri di psicoanálisi, nessuno di loro amava la teoría. Pichon Rivière era la rivoluzione fatta canzone, l’altro era non so’ chi, l’altro voleva mangiarsi tutto senza sapere quello che mangierebbe... Pero parlavano , mi mandabano a leggere Freud, mi mandavano a leggere Marx ed io andava e leggeva. L’ unica dificoltà per loro fu quella , che mi immagino che loro lo raccomanderebbero a tutto el mondo, pero vai tu a trovare a qualcuno che legga. La gente rimane con quello che gli dice l’altro. Se a volte  io dico sciocchezze , per vedere se ‘alotro va a leggere, per vedere se il tipo va a comprovare. No, passano dieci anni e risulta che il tipo  fece tutta una elaborazione con quella sciocchezza che io gli disse per mandarlo a leggere e non riuscí cheandasse a leggere. La disgrazia di miei maestri è che io riuscì a leggere. Fu un disastro, uguale con voi, non sapete l’imbroglio che sarebbe per se me vi  mettete a leggere. Perche non ti posso raccomandare che vai a leggere Freud e dopo tutta mia vita è  contraria a le indicazioni freudiane d’intorno alla vita. ¿Si capisce o non si capisce? Più o meno.

CS: Lo mandavano a leggere.vediamo, quí  cosa dice: “Per dirlo di una maniera selvaggia, nelle nostre teste suonavano clarinetti inimmaginabili. Il Primer manifiesto surrealista, quando Breton va ferocemente contro el movimento Dadá e abandona di una volta  per sempre la sicurezza per la insicurezza, quando propone  seminare figli per  qualsiesi parte, quando  sceglie la poesía, quando consiglia partire per  i cammini. Partono per i  cammini. Il Neruda di Residencia en la tierra, il Pavese di Trabajar cansa, il Faulkner di Mientras yo agonizo o di Palmeras salvajes, il Sartre che ci parla  ostinatamente della libertà che mai acquistò, il Joyce del Ulises, il Miller che a i quaranta anni decide  lasciare l’ufficio per essere scrittore che si burlerebbe  di tutti  e di lui  stesso, perche alla fine è lo stesso, la morte è inevitabile, il Vallejo di Los heraldos negros, el Maiacovsky di La nube en pantalones, il Esenín del suo Guapo, il Arlt de Los siete locos, il Tuñón di La calle del agujero en la media, e fondamentalmente, perche se no voi non  capiterebbere niente: il Marx di El Capital, il Freud della La interpretación de los sueños. Sicuri, siamo sicuri che altri clarinetti suonano oggi  nelle nostre  teste e una infinita allegría nel cuore”.

Quelli sono i libri che li mandarono a leggere.

MOM: Chiaro, quelli libri mi gli mandarono a leggere loro, che dopo loro non gli abbiano leto che me ne  importa, io  gli leggeva con affanno perche mi sembravano... E vero che a Freud e a Marx  gli incominciai a leggere prima di conoscere a questa  gente, pero precisamente per quello  ho potuto conoscergli.

Uno, che adesso è uno dei  capi della scuola lacaniana, mi diede classe di lingüística quando io ero molto giovane e mi  parlava del valore lingüístico, e me lo  spiegava e quando terminava li dico: “Es el mismo modo de determinar que el concepto de valor en Marx” y el tipo me dice “Di nessuna maniera”. Io no gli rispondé niente pero lí ha dovuto andarsene alla scuola lacaniana.

AD: Si resisteva a che  avessi altri  anche lí.

MOM: Esattamente, anche precisamente l’altra che dovrebbero aver fatto apparire  era l’altro che loro volevano vendere. Quello si vede neel fracasso económico delle internazionali del psicoanalisi, si vede che i tipi manovrano  male quello, volevano vendere qualcosa che risulta che non gli andava bene a loro. Perche se no¿per ché un psicoanalista va a pensare   lasciare il su psicoanalisi? Perche no gli piace, perche crede che l’inconscio si termina, per tutte i sciocchezze che tutti i pazienti di quinta categoría non si psicoanalizano.  Quello è grave. Loro continuanno a lavorare di  psicoanalisti,  continuanno a guadagnare per interpretare l’inconscio, pero  loro non hanno inconscio. ¡Cáspita! Ché forte, è molto forte.

¿Vede perché non mi nominano presidente del mondo? Perche a tutti quelli li mandava a piantare papate e sono intellettuali, gente che fu all’università, io gli manderebbe a piantare patate e anche aprirebbe una investigazione tra quelli che piantano patate per vedere se qualcuno mi serve per l’università.

CS: Chiaro, parlava della APA come un prodotto finito, in quel senso di immovilità.

MOM: Immovilità nel senso di che i tipi, quando riflessionarono una modificazione, quando pensarono incominciare a leggere a  Freud secondo  la epistemología materialista, dovevano alterare  l’elenco di  Fenichel. Fenichel, l’ultimo libro che leggeva era La interpretación de los sueños. Quando si rendè conto che La interpretación de los sueños è il luogo dove incomincia la teoría psicoanalítica, che pur troppo se voglio studiare  la teoría psicoanalítica devo incominciare per studiare La interpretación de los sueños. E dopo, studiare a Lacan come fecero loro credendo che era una cosa nuova, senza rendersi conto che  Lacan era freudiano, altro errore, divissero  l’assunto in due, i lacaniani e  i no lacaniani, quando, in realtà, non  ci sono lacaniani,  ci sono freudiani, tra loro Lacan. Guardi i lacaniani, che vogliono fare Lacan senza Freud, o con poco Freud, o con molto J. A. Miller e poco Lacan, non gli stanno riuscendo bene le cose.

Si necessitanno 50-60 anni per vedere che quello era un errore. Pero Freud era molto inteligente, Freud si rendè conto di quello prche prima di scrivere Más allá del principio del placer, lei si aveva reso conto che per una mala manovra della teoria del piacere e del dispiacere, pero era perche stavano deviando.

AD:  Quelli che pensarono  queste cose prima di Más allá del principio del placer stá bene, pero ch lo pensino dopo. Lo scandaloso è pensarlo adesso.

MOM: No  in quel momento,  in quel momento si stava pensando per che ci si risultasse più facile a noi . Adesso noi lo prendiamo e lo facciamo più difficile. 

AD: Non è lo  stesso essere prestórico  prima dei greci che dopo dei greci.

CS: ¿Li posso fare una domanda di pittura  ?

MOM: Sí, per favore.

CS: ¿Come ha fatto per fare  un fondo nero e che dopo li metta colori chiari sopra senza macchiarli  ? Il  giallo non si ha mischiato con il nero di sotto¿Stá secco è nero di sotto?

MOM: No, per niente. Non lo fece con il pennello, lo fece con spátula. Pero purtroppo quì lo stò facendo col pinnello e il giallo ne anche si macchia con il nero. Lo fece con  espátula non appogiando molto  ¿Capisce?

CS: Sí. Prima quando diceva che gli argentini hanno un gusto per la cosa gruppale, mi ricordai di una pubblicità che ho visto ieri per televisione nel canale   di Discovery. Della Asociazione Publicitaria Argentina, oqualcosa del genere, i pubblicisti. Incomincia con due persone per terra che guardano la camara e in fondo sono i versi di Almafuerte di Sonetos medicinales “Se ti postrano dieci volte, ti  alzi...” tutto  quel soneto in  fondo e la gente diceva  qualche frase. ¿Sai  di che cosa era la bubblicità  ? Della lotta contro la sclerosi moltiple che produce un  mucchio di síntomi: pérdita del equilibrio, problemi di vocalizazione,cadute... Mi sembrò incredibile. 

MOM: Pichon Rivière, i primi studi che fece, por lo meno è quello che lei diceva (non interessase gli fece o no, lo importante, è pensarlo come lo diceva lui), diceva che tutta la questione gruppale  lui la aveva studiato nelle squadre di calcio, che gli piaceva molto il calcio. Stava per fare un film di Roberto Arlt, che mi venivano a domandare se io sapeva qualcosa, perche come io vedeva a spesso a Pichon Rivière... E gli raccontai un pochino  pero mi sembra  che non mi crederono, non gli piacerono le idee che aveva. 

Io credo che Los siete locos sono sette amici di Roberto Arlt. “Il ruffiano melancólico” era l’immagine di Pichon Rivière, Arlt lo  prende di Pichon Rivière, e lo  prende bene perche Pichon Rivière quando parlava scherzando , diceva che il psicoanalista era il ruffiano della angoscia, era il chulo della angoscia, che vive della angoscia, della angoscia degli  altri. ¿Si  capisce?

CS: Sí.

MOM: Il primo originale di Los siete locos  gli amici ci lo fecero rompere. La anédota con il  calcio è che a Artl non gli piaceva il calcio e un giorno fu con  Pichon Rivière e si  innamorò dil calcio. Questo gli spiegava i componenti gruppali, "¿vedesti la pertenenza?"  è l’altro rimanè meravigliato. Artl era un novelista geniale e qualcuno che potesse parlare tanto di quella sciocchezza del calcio, la lasciava meravigliato.

Se qualcuno sarebbe dietro di me mi direbbe che già ho finito il quadro.

CS:  Così che  I sette pazzi: il ruffiano melancolico era Pichon Rivière e quí nomina  lei a 6 integranti del Gruppo Zero primitivo...

MOM: Sí, l ‘orgoglio di tutto il gruppo a Buenos Aires era essere “i sette pazzi”, era un orgoglio. Era molto diffícile.

AD: Freud  anche formó un comitato di sette.

MOM: Sí, il sette deve essere una cifra cabalística. Già stá il quadro.

CS: E la intervista anche.

MOM: ¡Ché  peccato la intervista! ¿E non cè nessuna attualità?

CS: ¿e cosa crede che tutto questo non è di attualità?

MOM:  Ah, sí.

Non mi lamento di essere
proprio di  questo secolo.
Frammenti di frammenti,
unità indispensabile per vivere,
rotta.

Quella spaccatura
a miei possibilità di essere vivo
larimpieno con spazzatura, con droga,
con strugenti gridi al vuoto.
Io, anche , mi passo per gli uova,
la política
e le mali  arti delle signire grassi 
per  mangiare.
Mi passo per gli uova, cosí, literalmente,
vostra immondizia
e l’ angelicale bianco vestito
delle vergine.

Come vedeti, miei piccoli orfani d’amore, 
io, anche, sono un ave di passo.

CARA:

Il tango ed io, cara, siamo  una cosa grande.
E  cosí vado per la vita, sentendo quello che , ancora, non ti disse il tango, ti lo andrò dicendo io stesso.
Ed io sono come il  tango, con otti, conscalate , con cadute, con passi indietro.
Niente è diretto in me , tutto stá domendo per la cadenza.
Mezzotagliato, lento, riccamando in ogni passo l’universo.

Per quello penso tuo silenzio come un passo in dietro, come una caduta, mai come   se avessi lasciato di abballare con me. Per quello, ancora ti scrivo como se ti  staresse parlando al udito, come se il tuo petto battessi contro il mio petto, costantemente.

Al udito, ¿capisci? come quando tue gambe stanno intreciate alle mie gambe.

Spero  lettera tua come si  aspettano le rivoluzione.Cio’è, spero  lettera tua attivamente, pinto e scrivo tutto il giorno, per convincerti che già non mi rimane tempo per fare l’amore.   

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- Guardi dottore,credo  averlo capit tutto: Ne  lasciare di fumare, ne  lasciare di giocare, ne lasciare di far l’amore.Lasciare, dovrò lasciare le relazioni che mi aprissionano.

Ho la necessità di sentirmi libero, bene,devo scrivere cose più importante.

Io mi guardo nello specchio delirante dil mondo attuale. Le più grandi  diformazioni passano d’avanti la mia vista. I peccati più segreti. Le sciocchezze più grandi. L’odio più contenuto.

I successi più ridicoli del secolo gli ho vissuti io nella mia propria famiglia, brillarono le serpente della  pazzia e la mendicità. Ho visto a miei  famigliari più íntimi camminare  per le strade , più sordide, cercando un pezzo di pane.

Tutto  l’orrore mi fu mostrato.

Tutto l’alito della morte e della pazzia fu buttato su di me.

Da secoli che non dormo bene e da cento anni, i torturatori non mi lasciano sognare.

-         Continuiamo la prossima.

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EROTISMO O PORNOGRAFIA?

Quello che tradisce al di là dell’ amore è sempre tradimento.

Qualsiese  amante può perdonare che sua  coppia s e ne vada al letto con qualsiese, pero se parla con qualsiese di tutto quello che sa’ al nostro fianco, quello è tradimento. Megli è non perdonare, già non cè amore.

Lei che cosa pensa?

Pornografia   o   Erotismo

Fino a il giorno di oggi hanno votato: 

Pornografia: 175.000         Erotismo: 310.000

 

CONSULTA GRUPPO ZERO
TRATTAMENTO DI UGUALI

OFFICINA DI LETTERATURA EROTICA

Miguel Martínez Fondón
Psicoanalista

Coordenador: 
Miguel Oscar Menassa

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QUALCOSA DI POLITICA O RACCOLTA DI SPAZZATURA  

1

Dopo delle prime tre volte, senza un po’ di, di talento, nessuna relazione, ne anche con la poesía, rimane viva, ardente.

2

Envidia ha tutto il mondo , non deve essere tenuta in conto in nessun caso.

 3

Salire alla strada è chiaro, dicono i poveri, e quello va facendo sua vita.


      Vollì amare,  vollì fare l’amore e, in verità, quasi gli aquisto .

Io credeva che l’amore era quello che si  faceva nella mia patria. ¡Quante volte fu cieco! stupido, antico, moralista, figlio di puttana,  cane, ¡Quante volte mi torturai a me stesso! Voleva  esssere il migliore in tutto. Finì volendo fracassare meglio che nessuno e quasi ce la faccio, di non essere perche l’angoscia mi marcava errori, avessi stato cieco fino alla morte.

Índio Gris


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PIANTI  DEL ESILIO

Autore:
Miguel Oscar Menassa
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18 €, $ 20.00 

Contiene tredici illustrazioni con qualcune dei migliori quadri dell’opera di Miguel Oscar Menassa.

 

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 Índio Gris