Rivista settimanale per Internet INDIO GRIGIO
Nº 408 - ANNO 2009 - GIOVEDÌ 19 FEBBRAIO

 

FUSIONA - DIRIGE - SCRIVE E CORRISPONDE: MENASSA 2009

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Indio Gris


INDIO GRIGO Nº 408

ANNO IX

Cosí parló Zaratustrita nel 1988
 

 

1988-MADRID
TRIONFO DELLA POESÍA

E arrivato l’ora della vittoria del poeta, ed è per quello che vi chiamo alla interpretazione. Ella interpretazione vi ricordo è qualcosa che passa senza passare del tutto, qualcosa che sa’ senza  essere saputo. una ferita senza soluzione di continuità. Qualcosa che, senza per venire, già avvrà passato. come l’amore, come i grande sucessi, che sempre ci prendono per sorpresa e quando si lasciano conoceré già sono un’altra cosa.

E che è arrivato l’ora della vottoria del poeta non non vuole dire ne anche che è arrivata l’ora di nostra propria vittoria o della mia propria. Già che il poeta avvrà di sottoporse al linguagio fino al  límite di desintegrarsi tra le parole, literalmente, lasciar di essere, per che la Poesía possa articolare una vita ancora non vissuta per nessuno, ne anche per il poeta nella sua sparizione.

E che è arrivato l’ora della vittoria sarà tutto del  poeta vuol dire, direttamente, che la vittoria ha di essere tutta della Poesía, questo ci vuole dire esattamente che adesso la Poesía verrà a dirci come dovremmo vivere. Ella niente sa’ della vita. Non ama, ne ricorda. È tutto per venire.

Èuna puttana francesa di Marsella del trenta. Ama l’oro per il brillo più che per suo valore. Folle permanentemente, sempre vuole più e mai sa’ quello che vuole, dopo, qulcuno la bacia, qualcuno la marca, qualcuno finisce ammazzandola. Pero Ella non muore, riappare in ogni incrocio, in ogni bocca, in ogni música che già non potremmo dimenticare, ella stará presente. E tornerà a fare la stessa caduta d’occhi e dopo amará il brillo del’ oro fino ad esaurirlo ed, una volta esaurito l’oro, ella si metterá su la pelle, notti, uomini, melodíe e cosí può tornare a morire mille volte, pero quello che mai perde è il brillo del suo sguardo, perche suo sguardo è lo sguardo di tutte le cose.  

Pero quello ne anche vuol dire che noi non dobbiamo avere nostro proprio sguardo. E dobbiamo intentare certa independenza a rischio di non essere sino ella stessa nella sua ripetizione di novità.

È arrivato l’ora della vittoria  del poeta, anche, viol dire che la morte ha toccato ogni parola, tutto godere, tutto per venire.Ed è, precisamente, per quello, che vi invito alla interpretazione.
 

E non sará che l’acqua sará l’acqua pura di un bianco manantiale illusorio. Avvrá concreto tra di noi, perche interpretazione per la Poesía e, allora, perchè no per noi,  è materializare le soggettività. Materializare come sociale, tutta carne. Materializare come stórico, tutto desiderio.

Ed è chiaro che anche se la Poesía, anche, è un pezzo  proveniente del linguagio, quasi come noi, la Poesía nasce con tale potere di destruzione di quello che la genera, che nel suo fare il linguagio, campo apparente di sua possibilità di essere, rimane sparito e in tale magnitù, che Ella stessa termina essendo quello che di lui perdurerá.

Interpretazione o morte, non sólo avvrá statu un ullulare disperato di nostra gioventù, sino, tra altri sensi che già qualcuno interpretará, una maniera moderna di planteare il velo della allienazione.

Modernizando il problema, se sceglio la morte rimango senza anche la morte, già che la morte per l’uomo non si può fare sino sólo interpretare. Se sceglio la interpretazione, anche avvrá morte, perch ¿cos’altra che una puntuazione sfortunata, è la interpretazione? E se chè fallimento, se qualcosa si ha perso, se ha qualcuno manca, se mai avrá sido che purtroppo... è il desiderio che ha rafficato l’essere del uomo. Se tutto stà perduto è la Poesía quella che parla, nutréndosi dello che Ella, ancora, come donna mai sará.

Alla  prossima.

 

Indio Grigio

 


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