EDITRICE
AL SUD DI EUROPA
Oggi non darebbe niente per niente, stò bene come stò.
Oggi ne volare ne cadersi. Sto ad una altezza normale, sono felice.
Oggi ne innamorarsi perdutamente ne rimanere solo.
Oggi, tenendo cuore, non soffro di quello.
Può darsi che domani dando un giro per il patio
sentiró che il patio è molto piccolo per me.
Se perdessi la paura a rimanere nudo
nella strada una notte di inverno,
sicuramente, lascierebbe tutto come stá. Mi piace stare quí,
seduto nel patio di casa mia, in Madrid, Piaza di Spagna,
guardando gli alti edifici, le alte nuvole inalcanzabile
e mi sento felice di vivire nella terra, seduto, si capisce
in una sedia piccola, nel patio di mia casa, in Madrid,
ad un metro della piazza, quasi in Spagna.
Mi piacerebbe polsare, affinare una chitarra,
pero non ho unghie di chitarrero,
ne musica ne luce ne tempo ne chitarra.
Cosi che meglio rimango quí,
sedutonella mia sedia, nel mezzo di mio patio,
come sa mio patio fosse parte del mondo
come se mia sedia fosse pública, e me lo dico:
¡Ché bene che vive la gente in questo paese!
Al
sud di Europa
POESÍA,
LETTERE D’AMORE, PSICANÁLISI,
¿EROTISMO O PORNOGRAFÍA?
QUALCOSA DI POLÍTICA O RACCOLTA DI SPAZZATURA
E LETTERA DEL DIRETTORE |
POSSO ESSERE CONTENTO
DI AVERLA CONOSCIUTO
Posso stare contento di averla conosciuto,
qualcosa di lei ho ricevuto, qualcosa li ho lasciato.
Ma oggi vorrebbe parlare dil lato oscuro:
Quando io li chiedè suo vero amore,
suo corpo tremando, sua allegría futura,
lei mi dava suoi dubbi, sua vergogna.
E quando, schiantato per pensieri
che vengono verso di noi dal futuro,
li chiedo di volare tutte due insieme
per gli Orinocos amabili del canto,
volare insieme, li dico,
per i mondi dove la parol
fa la música e il colore,
Lei, mi da sua paura,
suo amore paralizato,
un teatrale anticipo
della morte.
Quando, teneramente, li chiedo di ballare,
comincia a muovere sue natiche con voluttuosità,
mi sfida e mi Chiapa per mie nomi proprie :
intelettuale senza classe, poeta codardo, debole marica
e mi chiede, per favore, che la picchie primo di ballare.
Mi tolgo la cintura con eleganza
e gli dico, stringendo i denti:
Vediamo, mio amore, vediamo quel culetto
e lei vomita orgasmi da per tutto
quando li prometto vicino di orecchia,
picchiarla con pasione, senza debolezze.
Dopo quando, ella,
cominciò a guadagnare un po di denaro
facevamo l’amore più civilizati:
lei si alzava la gonna azzurra
e offriva sue natiche quasi perfette
al castigo, che io gli assicurava
giorno per giorno a cambio di suo amore per sempre.
Ed io, senza baciarla, senza acarezzarla come prima,
la picchiava con quattro o cinque fustate, nel culo,
senza emozionarmi molto, quasi freddamente
y ella era muy feliz hasta la semana siguiente.
Quando passavano due o tre giorni
mi diceva.Ancora sento mie natiche,
è bellísimo andare con loro tutto il giorno,
gli uomini mi desiderano nei sogni
e le donne mi invidiano, sono felice.
Fino a che un giorno, stanca o annoiata
di godere sempre della stessa maniera,
abandona il lavoro e parla tra amiche
di ma raffinata, studiata, sottile cruedeltà.
Li racconta, con tutto lusso di dettagli,
i segreti del polvo, il godere della terra
quando si spruzza con i líquidi del’amore.
Suo seme cadeva per mia cintura, gli racconta,
come una lacrima perduta, senza destino.
Io mi apriva e lui cadeva su di me come la notte
e mi inondava di infinito godere e di dolore
e dio mi apriva e lui continuava cayendo, ogni volta
più lontano del mondo, della civilizazione
e lí, quando fino ad un bacio mi avessi dato
se si lo avessi chiesto, li chiedè che mi picchiara
e mi mettè in quattro gambe e mi apriva più
e lui, povero uomo innotizato per l’amore
allontanato, totalmente, di se stesso, mi picciava,
strigeva mio collo con fermeza e mi picciava.
Ungiorno, mi amó di più,
come un, vero, poseduto,
como un matto.
Nessuna parola potè fermarlo
e mi picchio e mi picchiò e mi picchio
e ragingemmo insieme l’ orgasmo
e fu per quello che non gli ho visto più.
Posso
essere contento di averla conosciuto
CI SONO MOMENTI
DOVE NON SI PUÒ PIÙ
Ci sono momento dove non si può più.
Ci sono giorni dove la vita è irragiungibile,
dove il dolore produce pensieri
di una morte lontana, quí, con me.
Il futuro mi Chiapa con sua voce di delirio,
strige le distanze, si appogia levemente
su mie stanche muscoli, chiude miei occhi,
alza la coperta di miei sessi e tutto è grigio.
Ci sono giorni dove non abastazo le parole
ne i ricordi di gioventù pieni d’amore,
cuei giorni secchi, ritorciuti, senza lacrime
dove il dolore è tanto che non cè dolore.
Amata, amata mía, aiutami a nascondere
quete lacrime biancheper che nessuno sappia,
per che mai nessuno conosca questo dolore:
Ebbe un tramonto, un giorno, che non ho potuto scrivere.
CI
sono momento dove non si può più